Il Catania aveva l’obbligo di vincere per non rendere la classifica ancora più deludente di quella attuale. Il pubblico nel post partita rumoreggia comunque, figuriamoci in caso di pareggio o sconfitta.
Il motivo è presto detto: gli etnei non mostrano il tanto decantato bel gioco da almeno 5 turni. Un possesso palla sterile fa da cornice a una mancanza di pericolosità palpabile e una difesa ballerina fino all’ingresso di Lorenzini.
Non sono i passaggi a un metro quelli che risolvono la partita. E neanche gli uno contro uno perenni degli esterni, dato che basta un semplice raddoppio. Prova ne è l’ingresso di Rizzo, che ha galvanizzato un centrocampo anonimo.
Nelle uniche vere azioni degne di nota, con gli inserimenti dei centrocampisti e le sovrapposizioni dei terzini, il Catania ha colto il goal e i legni. Questo basta a dimostrare che i rossazzurri non ricalcano le forme di una Ferrari, ma neanche quelle di una Panda (con tutto il rispetto per l’utilitaria di mamma Fiat).
3 punti e pochi spunti positivi, tra cui merita menzione l’utilizzo di moduli diversi dal solito 4-3-3 per smuovere le acque. Ci sono state domeniche sicuramente peggiori di queste, quindi ben venga il risultato anche se sofferto.
Testa al Monterosi. Anche in questo caso, un solo risultato possibile.
Francesco Mascali
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