La prima giornata dei playoff NBA non ha tradito le aspettative degli appassionati, regalando quattro sfide, due per Conference, di altissimo livello in cui non sono mancate emozioni e sorprese. Ad Ovest, i Golden State Warriors si impongono senza particolari patemi d’animo sui San Antonio Spurs alla Oracle Arena (113-92), mentre i New Orleans Pelicans superano di misura i Portland Trail Blazers al Moda Center (97-95). Ad Est, invece, i Toronto Raptors hanno la meglio sui Washington Wizards all’Air Canada Centre (114-106) e i Philadelphia Sixers stravincono la gara interna contro i Miami Heat al Wells Fargo Center (130-103).
Le dieci sconfitte incassate nelle ultime diciassette partite della regular season avevano erroneamente fatto pensare ad un calo dei Golden State Warriors, ma i campioni in carica hanno semplicemente evitato di forzare le cose e, appena hanno capito che non avrebbero potuto più riacciuffare gli Houston Rockets in vetta alla classifica della Western Conference, hanno preferito risparmiare le energie per arrivare nelle migliori condizioni possibili ai playoff, anche e soprattutto alla luce degli infortuni occorsi ai vari Thompson, Green, Durant e Curry, con quest’ultimo che salterà tutto il primo turno. I Warriors, dunque, non possono ancora fare affidamento sul loro quintetto classico al completo: nel ruolo di point guard titolare, Kerr punta a sorpresa su Andre Iguodala in luogo di Quinn Cook e su JaVale McGee al posto di Zaza Pachulia.
In avvio di gara è proprio il centro classe ’88 a mettersi in mostra, riuscendo a contenere alla grande LaMarcus Aldridge e a farsi valere in fase offensiva, ricevendo alla grande gli assist dei compagni. Nelle prime battute, i Golden State Warriors provano subito a prendere le misure, annientando in tutti i modi la tenue resistenza dei San Antonio Spurs. Kevin Durant è scatenato e contribuisce in maniera determinante a portare i suoi sul +14 a pochi istanti dalla sirena del primo quarto (28-14). I padroni di casa hanno anche la chance di arrotondare il punteggio con l’ultimo possesso del periodo, ma Manu Ginobili si rende protagonista di una gran palla recuperata ai danni di Kevon Looney e di una sensazionale tripla senza equilibrio che permette ai suoi di chiudere il primo quarto con un passivo meno pesante.
Sono i veterani a tenere in piedi gli Speroni e, in una gara in cui in fase offensiva le cose non vanno benissimo e il principale punto di riferimento del sistema di gioco di Popovich, LaMarcus Aldridge, non appare particolarmente ispirato (14 punti per lui con 5/12 al tiro), ci pensano i vari Pau Gasol, Manu Ginobili e Rudy Gay a dare speranze agli ospiti. Non ingrana, invece, Tony Parker, che appare in netta difficoltà al cospetto della retroguardia dei Warriors e si rende protagonista di alcuni errori non da lui. Nel secondo quarto, però, i Warriors incrementano il proprio vantaggio, anche e soprattutto grazie ad una sontuosa tripla di Klay Thompson e a tre tiri liberi di Durant sul finire del periodo. Poco prima della pausa lunga, però, Gay alleggerisce il punteggio dalla lunetta: si va a riposo sul 57-41 per i padroni di casa, un risultato che non necessita di interpretazioni.
Proprio l’ex Memphis Grizzlies, Toronto Raptors e Sacramento Kings – autore di 15 punti, 6 rimbalzi, 2 assist, 2 palle recuperate e 2 stoppate in uscita dalla panchina – risulta prezioso per gli Spurs anche nel secondo tempo: il classe ’86, infatti, realizza due canestri di fondamentale importanza, accorciando le distanze con i padroni di casa fino al -11 con cui San Antonio torna a crederci. L’illusione, però, dura poco, pochissimo, anche perché i campioni in carica non sbagliano praticamente nulla né in attacco né in difesa e sono abili nell’allungare repentinamente il proprio margine di vantaggio, portandosi sul +19. Nel finale del terzo periodo, poi, Golden State dilaga grazie ad un gran canestro di Draymond Green da dietro l’arco e al sigillo di KD, che portano i californiani a +23 (86-63). Il quarto quarto, dunque, è di ordinaria amministrazione e nulla più per i Warriors, con coach Kerr che dosa le energie dei suoi e concede spazio anche a Jordan Bell e Nick Young.
Alla Oracle Arena finisce 113-92 per i Golden State Warriors, che mantengono il vantaggio dall’inizio alla fine e portano a casa una vittoria più che meritata, tornando a mostrare la loro encomiabile solidità difensiva e un’esplosività offensiva fuori dal comune. Senza l’infortunato Steph Curry, che salterà tutto il primo turno, la palma di migliore in campo spetta a Klay Thompson, che si fa valere su entrambi i lati del campo e chiude con 27 punti, 2 rimbalzi, 2 assist e una palla recuperata con l’85% dal campo (11/13) e l’83% da tre (5/6). Il numero 11 non sbaglia praticamente nulla sia in attacco che in difesa, ma spiccano anche un Draymond Green solido ed affidabile come di consueto (12 punti, 8 rimbalzi, 11 assist, 2 palle recuperate e una stoppata) e un superlativo Kevin Durant da 24 punti, 8 rimbalzi, 7 assist e 2 palle recuperate. Menzione speciale, infine, per JaVale McGee, autore di 15 punti in poco più di un quarto d’ora con un ottimo 71,4% al tiro (5/7). I playoff NBA sono cominciati e Golden State ha fatto capire sin da subito le proprie intenzioni: la caccia al terzo titolo negli ultimi quattro anni comincia da qui.
Dennis Izzo
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