La regular season 2018-2019 di NBA è ormai alle porte e gli appassionati di ogni angolo del globo non vedono l’ora della prima palla a due della stagione, quella tra Boston Celtics e Philadelphia Sixers il prossimo 17 ottobre, opening night della stagione regolare che vedrà protagonisti anche i Golden State Warriors, impegnati alla Oracle Arena contro gli Oklahoma City Thunder. Proprio i campioni in carica dovranno confermarsi in un’annata in cui non mancheranno le contender che proveranno in tutti i modi a porre fine ad un’egemonia che dura ormai da quattro anni (tre titoli vinti e una finale persa dal 2015 al 2018).
I Warriors si preparano alla nuova stagione con la consapevolezza di essere ancora la squadra da battere, la favorita numero uno per la vittoria finale. Questo anche e soprattutto in virtù della permanenza di tutte e quattro le stelle (Steph Curry, Klay Thompson, Draymond Green e Kevin Durant), unita al clamoroso approdo nella Baia di DeMarcus Cousins, messo sotto contratto per una stagione ad appena 5,3 milioni di dollari. Oltre all’ex centro dei New Orleans Pelicans, rinforzeranno la second unit due nomi di grande esperienza e talento, quali Tyler Ulis e Jonas Jerebko, rispettivamente ex Phoenix Suns e Utah Jazz.
I più attesi, però, non potevano che essere i Los Angeles Lakers, che in apertura di free agency hanno messo a segno il colpo del secolo, assicurandosi la firma di LeBron James per le prossime quattro stagioni. Un colpaccio piuttosto degno di nota quello dei gialloviola, un affare da Oscar per la franchigia californiana. LBJ è stato il giocatore più fotografato in occasione del Media Day e non poteva essere altrimenti. The King è carico per la sua nuova avventura e, soprattutto, concentrato. «Nulla», ha risposto a chi gli chiedeva se ci fosse qualcosa che gli facesse sentire la pressione addosso.
Di pressione ne avranno tanta gli Houston Rockets, chiamati a dimostrare sul parquet di essere ancora la seconda forza della NBA dopo aver sfiorato l’impresa contro i Golden State Warriors nelle scorse Finali di Conference. I Razzi hanno avuto modo di accogliere il nuovo arrivato Carmelo Anthony, arrivato da free agent dopo essere stato ceduto dagli Oklahoma City Thunder agli Atlanta Hawks ed aver trovato l’accordo per il buyout con i Falchi. «So quello che la squadra si aspetta da me, ed è quello che voglio anch’io. Siamo qui per vincere il titolo».
Dello stesso avviso James Harden, che risponde così a chi gli chiede se per i Rockets sarà più fondamentale cercare di preservarsi dal punto di vista fisico o continuare a lavorare duramente per compiere ulteriori progressi: «Entrambe le cose». Chris Paul, invece, ha detto la sua sull’arrivo del suo grandissimo amico Carmelo Anthony e del suo rinnovo: «Il suo unico limite è il cielo, le sue capacità in fase offensiva e di aprire il campo potranno tornarci utilissime. Restare qui è stata una scelta piuttosto facile per me, a Houston mi diverto tantissimo partita dopo partita e non ho esitato a rinnovare».
Da segnalare, inoltre, il ritorno di Dwyane Wade ai Miami Heat, con il tre volte campione NBA ed MVP delle Finals nel 2006 che si appresta a disputare la sua sedicesima stagione in NBA, nonché l’ultima della sua carriera. «Mi aspetto di essere il leader della squadra, di dare il massimo sul parquet e fuori e soprattutto di divertirmi ogni volta che scenderò in campo». Non meno degno di nota il ritorno di Gordon Hayward, che si era infortunato nel corso dell’opening night tra i suoi Boston Celtics e i Cleveland Cavaliers, vedendo calare il sipario sulla prima annata in maglia bianco-verde ancor prima che venisse il bello.
I Boston Celtics si presentano alla nuova stagione con due nuovi – o meglio, ritrovati – volti: si tratta di Kyrie Irving e, appunto, Hayward, due dei giocatori che sono mancati negli scorsi playoff, ma che faranno molto comodo alla truppa di Brad Stevens per renderla ancor più competitiva, insieme ad un Tatum sempre più maturo e ai vari Jaylen Brown, Terry Rozier, Al Horford, Marcus Smart. I Toronto Raptors, invece, ripartono da Kawhi Leonard, scambiato con DeMar DeRozan la scorsa estate. «Vivo alla giornata, non penso al futuro ma sono concentrato esclusivamente sulla stagione che sta per iniziare e sugli obiettivi della nostra squadra. Non voglio rischiare di rovinare il presente pensando ossessivamente al futuro. Voglio giocare qui a Toronto, scendere in campo e dare tutto me stesso. Per convincermi a restare, dovrò giocare e vincere quante più gare possibili», ha dichiarato l’ex numero 2 degli Speroni, vincitore del titolo e dell’MVP delle Finals nel 2014.
Tra le squadre minori, i Dallas Mavericks presentano i loro nuovi volti, su tutti il rookie Luka Dončić, ex stella del Real Madrid vincitore dell’Europeo 2017 con la maglia della Nazionale slovena e di numerosi titoli individuali e di squadra con la squadra spagnola, e il centro ex Los Angeles Clippers DeAndre Jordan. I Phoenix Suns, dal canto loro, si affidano all’esperienza degli ex Rockets Ryan Anderson e Trevor Ariza e al talento di Devin Booker e del rookie DeAndre Ayton, prima scelta assoluta allo scorso Draft, mentre i Detroit Pistons ripartono dalla coppia Blake Griffin-Andre Drummond e da coach Dwane Casey, i New York Knicks dal rookie Kevin Knox e da coach David Fizdale e i Chicago Bulls da Jabari Parker, che va ad aggiungersi ai vari Kris Dunn, Zach LaVine, Denzel Valentine e Lauri Markkanen.
Tra le possibili rivelazioni della Eastern Conference, spiccano i Milwaukee Bucks, guidati dal proprio leader Giannīs Antetokounmpo, intorno al quale ci saranno Eric Bledsoe, Khris Middleton e Brook Lopez, e i Washington Wizards, che hanno aggiunto Dwight Howard ad un quintetto che può contare su John Wall e Bradley Beal, con Jeff Green in uscita dalla panchina. Menzione speciale anche per gli Indiana Pacers, che si sono rinforzati trattenendo Victor Oladipo e firmando Kyle O’Quinn e Tyreke Evans, quest’ultimo in particolar modo innesto ideale per aumentare la propria competitività.
Dalle parti di Minneapolis, invece, si cambia aria: Jimmy Butler non si presenta al Media Day e non lavorerà con la squadra al training camp, il tutto dopo aver richiesto di essere scambiato. I Minnesota Timberwolves, dunque, ripartiranno dalla giovane coppia composta da Karl-Anthony Towns ed Andrew Wiggins, con il primo che ha da poco esteso il proprio contratto con i Lupi per ulteriori cinque stagioni a 190 milioni di dollari (massimo salariale). Al loro fianco ci sarà anche Derrick Rose, pronto a riscattarsi dopo aver mostrato di avere ancora le doti tecniche e caratteriali per dire la sua in NBA.
Ad Ovest, invece, menzione speciale per San Antonio Spurs e Denver Nuggets, con i primi che ripartono da DeMar DeRozan e LaMarcus Aldridge, oltre che dall’esperienza di Marco Belinelli e Rudy Gay, e i secondi che puntano su Isaiah Thomas. Russell Westbrook, invece, suona la carica per i suoi Oklahoma City Thunder: «Siamo pronti, Thunder Up!». L’MVP 2017 potrà contare su Paul George e Steven Adams, con la panchina di OKC che si rinforza con gli arrivi di Dennis Schröder e Nerlens Noel.
Dennis Izzo
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Coordinatore editoriale di Voci di Città, nasce a Napoli nel 1998. Nel 2016 consegue il diploma scientifico e in seguito si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli. Tra le sue tanti passioni figurano la lettura, i viaggi, la politica e la scrittura, ma soprattutto lo sport: prima il calcio, di cui si innamorò definitivamente in occasione della vittoria dell’Italia ai Mondiali 2006 in Germania, poi il basket NBA, che lo tiene puntualmente sveglio quasi tutte le notti da ottobre a giugno. Grazie a VdC ha la possibilità di far coesistere tutte queste passioni in un’unica attività.
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