Archiviata gara-1 del primo turno dei playoff NBA sia a Est che a Ovest, la corsa al titolo entra ormai nel vivo. Non sono mancate le sorprese, in entrambe le Conference. Le squadre col miglior record in NBA, i Los Angeles Lakers e i Milwaukee Bucks, perdono inaspettatamente contro gli Orlando Magic e i Portland Trail Blazers. I gialloviola partono malissimo, incassando un pesantissimo parziale di -11 nel primo quarto (36-25), per poi ricucire lo strappo fino a portarsi sul +6, ma nel finale LeBron James – per lui una storica tripla doppia da 23 punti, 17 rimbalzi e 16 assist – devono arrendersi al cospetto dei Blazers.
A trascinare questi ultimi alla vittoria per 100-93 in quel di Orlando ci pensa il solito Damian Lillard, autore di 34 punti, 5 rimbalzi e altrettanti assist col 46% da tre (6/13), supportato da C.J. McCollum (21 punti e 5 rimbalzi), Carmelo Anthony (doppia doppia da 11 punti, 10 rimbalzi e 5 assist con 2/5 da dietro l’arco per Melo, che ha ritrovato sé stesso in NBA in quel di Portland) e Jusuf Nurkić (doppia doppia da 16 punti e 15 rimbalzi).
A condannare i Lakers sono soprattutto le disastrose percentuali al tiro (15.6% da tre con 5/32), con Danny Green, Caldwell-Pope, Caruso, Kuzma, Davis e LeBron che combinano per un pessimo 4/31 (13%). Peggio dei gialloviola soltanto gli Oklahoma City Thunder, che lo scorso anno, anche in quel caso ai playoff contro i Portland Trail Blazers, tirarono con poco più del 15% dalla lunga distanza (5/33) nella decisiva gara-5 del primo turno.
I Bucks, dal canto loro, si fanno travolgere dagli Orlando Magic, che chiudono la gara sul 122-110 grazie a una mostruosa prestazione di Nikola Vučević: per lui una doppia doppia da 35 punti (career-high) e 14 rimbalzi col 62.5% dal campo (15/24) e dalla lunga distanza (5/8). Orlando tira con un più che positivo 39% da dietro l’arco (16/41), mandando in doppia cifra ben sei giocatori. Tra questi, da segnalare Terrence Ross, che fa registrare 18 punti e 6 rimbalzi col 54% al tiro (7/13) in uscita dalla panchina. A Milwaukee, invece, non basta un Giannis Antetokounmpo da 31 punti e 17 rimbalzi per aggiudicarsi gara-1.
Tra le altre contender, non deludono i Los Angeles Clippers, che superano i Dallas Mavericks per 118-110, non senza qualche difficoltà. Dopo un inizio pazzesco (18-2 per i californiani), infatti, Dallas sale in cattedra e chiude il primo tempo in vantaggio di tre punti (69-66). Fa discutere l’espulsione di Kristaps Porzingis, che difende Dončić in un alterco con Marcus Morris (solida prestazione da 19 punti e 6 rimbalzi con 8/13 dal campo e 3/6 da dietro l’arco per l’ex Knicks) e viene punito col secondo fallo tecnico della sua serata all’inizio del terzo quarto.
Proprio Dončić è il grande protagonista della serata, con un’eroica prestazione da 42 punti, 7 rimbalzi, 9 assist e 3 recuperi col 62% al tiro (13/21). Nessun giocatore, prima del giovanissimo fuoriclasse sloveno, era mai stato in grado di segnare 40 o più punti nella gara d’esordio ai playoff nella storia della NBA. Ai Clippers bastano le prove convincenti delle due stelle Kawhi Leonard (doppia doppia da 29 punti, 12 rimbalzi, 6 assist e 3 recuperi con 11/21 al tiro) e Paul George (27 punti, 2 rimbalzi, 3 assist e 2 palle rubate).
Bene anche i Toronto Raptors, che in un tempo risolvono la pratica Brooklyn Nets (73-51 per i canadesi all’intervallo). I campioni in carica si impongono con un netto 134-110, mandando ben sette giocatori in doppia cifra. Tra questi, spiccano Fred VanVleet, autore di una storica doppia doppia da 30 punti e 11 assist col 73% dal campo (11/15) e l’80% dalla lunga distanza (8/10), e Serge Ibaka (22 punti, 7 rimbalzi e 3 assist in poco più di 25′ in uscita dalla panchina), mentre Pascal Siakam fa registrare una doppia doppia da 18 punti e 11 rimbalzi.
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Più sofferte le vittorie di Miami Heat e Denver Nuggets. I primi sconfiggono gli Indiana Pacers per 113-101, trascinati da un ispiratissimo Jimmy Butler da 28 punti, 3 rimbalzi, 4 assist, 4 recuperi e 2 stoppate col 53% al tiro (8/15) e il 100% da tre (2/2), da un ottimo Goran Dragić da 24 punti, 6 rimbalzi, 5 assist e una palla rubata e da un Bam Adebayo, tra i favoriti per la vittoria del premio di Giocatore più migliorato, capace di mettere a referto una doppia doppia da 17 punti, 10 rimbalzi, 6 assist e 3 stoppate. Indiana prova a rimanere in partita fino alla fine, anche e soprattutto grazie a T.J. Warren e Malcolm Brogdon (22 punti a testa).
Denver, dal canto suo, supera gli Utah Jazz soltanto all’overtime (135-125 il punteggio finale). La franchigia di Salt Lake City, nonostante alcune pesantissime assenze, riesce a dare filo da torcere ai Nuggets, grazie soprattutto a un Donovan Mitchell da antologia: la giovanissima guardia dei Jazz, infatti, mette a referto ben 57 punti, 9 rimbalzi e 7 assist, facendo registrare il suo career-high ai playoff, nonché la terza miglior prestazione di tutti i tempi in post season (soltanto Michael Jordan e Elgin Baylor meglio di lui nella storia della NBA, rispettivamente con 63 e 61 punti). Denver, però, fa valere la maggior profondità del suo roster e sfrutta al meglio le sue armi, punendo Utah con un Jamal Murray da 36 punti, 5 rimbalzi e 9 assist e con la doppia doppia da 29 punti e 10 rimbalzi di Nikola Jokić.
A chiudere il cerchio, le importanti vittorie di Boston Celtics e Houston Rockets, chiamate a dare segnali importanti in ottica titolo: i biancoverdi battono i Philadelphia Sixers per 109-101, con la giovane e talentuosa coppia Brown-Tatum che annienta i rivali (29 punti, 6 rimbalzi, 4 assist e 3 recuperi per il primo, doppia doppia da 32 punti e 13 rimbalzi per il secondo). Joel Embiid mette a referto 26 punti e 16 rimbalzi, ma l’assenza di Ben Simmons pesa parecchio e Philadelphia non riesce a far sua gara-1.
I Rockets, invece, superano gli Oklahoma City Thunder con un netto 123-108, nonostante la pesante assenza del grande ex della serata Russell Westbrook. James Harden si aggiudica il duello a distanza col suo vecchio amico Chris Paul: 37 punti, 11 rimbalzi e 3 assist col 54.5% al tiro (12/22) e il 46% dalla lunga distanza (6/13) per il Barba, 20 punti, 10 rimbalzi e 9 assist per CP3. Tra le file dei Rockets si mettono in mostra anche Jeff Green e Eric Gordon, autori rispettivamente di 22 e 21 punti, mentre a OKC non bastano la doppia doppia da 17 punti e 12 rimbalzi di Steven Adams e la miglior versione di Danilo Gallinari ai playoff (29 punti con 9/17 dal campo e 2/5 da tre).
Dennis Izzo
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Coordinatore editoriale di Voci di Città, nasce a Napoli nel 1998. Nel 2016 consegue il diploma scientifico e in seguito si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli. Tra le sue tanti passioni figurano la lettura, i viaggi, la politica e la scrittura, ma soprattutto lo sport: prima il calcio, di cui si innamorò definitivamente in occasione della vittoria dell’Italia ai Mondiali 2006 in Germania, poi il basket NBA, che lo tiene puntualmente sveglio quasi tutte le notti da ottobre a giugno. Grazie a VdC ha la possibilità di far coesistere tutte queste passioni in un’unica attività.
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