Giunge al termine anche la 14ª giornata di Serie A che ha preso il via nella serata di venerdì, 1 dicembre, con l’anticipo delle 20:45 tra Monza e Juventus. Avvio subito forte per la formazione di Max Allegri che, dopo aver sciupato un calcio di rigore con Vlahovic, passa in vantaggio su corner successivo grazie alla testata vincente di Adrien Rabiot. Nella ripresa, i bianconeri si abbassano sempre più verso la propria area e i ragazzi di mister Palladino, dopo un lungo cercare, trovano al 92′ il gol del pari con Valentin Carboni. Per i brianzoli, però, neanche il tempo di esultare che, nell’azione successiva, la Vecchia Signora trova la rete del definitivo 1-2 con Federico Gatti.
Il sabato di Serie A si apre alle ore 15 con la sfida del “Ferraris” tra Genoa ed Empoli. Le due squadre si dividono una frazione di gioco a testa, oltre che un punto in classifica. Nel primo tempo, infatti, meglio il Grifone che passa in vantaggio grazie a un gran gol da fuori area di Ruslan Malinovskyi. Nel secondo, invece, si fanno preferire gli ospiti che trovano il gol dell’1-1 finale con Cancellieri.
Poco più tardi, alle ore 18, si affrontano Lazio e Cagliari. Partita che, in qualche modo, si decide nella prima mezz’ora di gioco. Alla rete del vantaggio biancoceleste di Pedro, infatti, segue al 27′ l’espulsione sarda di Makoumbou. Il Casteddu, nonostante l’inferiorità numerica, tiene testa alla formazione di Maurizio Sarri che si impone per 1-0.
In serata, alle ore 20:45, tocca a Milan e Frosinone scendere in campo a San Siro. Per i rossoneri, reduci dalla pesante sconfitta di Champions League, la partita si mette in discesa a cavallo fra i due tempi di gioco. Poco prima dell’intervallo, infatti, arriva il vantaggio siglato Jovic mentre, ad inizio ripresa, arriva il raddoppio con Pulisic. A un quarto d’ora dal termine arriva anche la rete di Tomori cui segue, però, il “gol della bandiera” della formazione ciociara con Brescianini che fissa il punteggio sul 3-1 a favore della formazione di Stefano Pioli.
Il menù domenicale della Serie A si apre con il lunch match delle 12:30 tra Lecce e Bologna. Accade tutto nella ripresa quando, al vantaggio ospite grazie a una punizione pennellata di Lykogiannis, segue – a recupero praticamente scaduto – il pareggio pugliese con il rigore trasformato da Roberto Piccoli che insacca la rete dell’1-1 conclusivo.
Sono due le partite in programma nello storico orario delle 15. Partiamo da quella del “Franchi” tra Fiorentina e Salernitana in cui, praticamente, non c’è mai stata storia. La Viola, infatti, mette la partita in discesa già nei primi 18 minuti grazie alle reti di Beltran (dal dischetto) e Sottil. Nella seconda frazione, arriva anche il gol del 3-0 finale con il solito Giacomo Bonaventura. Dopo l’importante successo in Conference League, i ragazzi di mister Italiano tornano a sorridere anche in campionato.
In contemporanea, si gioca anche la pirotecnica sfida tra Udinese e Verona. Incontro ricco di gol ed emozioni fin dall’inizio con i padroni di casa che si portano sul doppio vantaggio. Tra primo e secondo tempo, però, gli scaligeri rientrano in perfetta parità grazie alla meravigliosa rete in sforbiciata/rovesciata di Ngonge. Nel finale, la rete del momentaneo 3-2 di Lucca sembrava poter regalare la vittoria alla formazione friulana ma, a recupero quasi ultimato, arriva la rete veneta del 3-3 firmata Henry.
Nel pomeriggio inoltrato, alle ore 18, è il momento di Sassuolo e Roma. Sfida che possiamo tranquillamente dividere in due parti grazie all’espulsione neroverde (all’ora di gioco) di Boloca. Nella prima parte, i padroni di casa passano in vantaggio grazie a Matheus Enrique; nella seconda, invece, la Lupa ribalta completamente il risultato grazie al rigore trasformato da Dybala e al tiro di Kristensen deviato in modo decisivo da Ruan Tressoldi. La formazione allenata da José Mourinho, così facendo, si impone per 1-2 e sale al quarto posto in classifica.
In serata, alle ore 20:45, va in scena al “Maradona” il big match di questo fine settimana che oppone Napoli e Inter. Entrambe reduci dal mercoledì di Champions, si affrontano in una partita il cui equilibrio viene rotto, quasi allo scadere del primo tempo, da una botta tremenda di Hakan Calhanoglu che porta i nerazzurri in vantaggio. Nella ripresa, grazie anche a un Sommer in grande spolvero, la formazione di Simone Inzaghi resiste alle offensive partenopee e trova il raddoppio grazie a uno slalom speciale (che ricorda il miglior Alberto Tomba) di Nicolò Barella. Nel finale, trova gloria personale anche Marcus Thuram che regala alla Beneamata un pesantissimo successo per 0-3.
La 14ª giornata di Serie A, infine, si chiude con il posticipo del lunedì sera (ore 20:45) tra Torino e Atalanta. Stanca, forse, dall’impegno di giovedì contro lo Sporting Lisbona che gli è valso il primo posto nel girone di Europa League, la Dea viene travolta dal Toro guidato dall’ex di turno, Duvan Zapata, che sblocca la partita nel primo tempo, prima di fare doppietta nella ripresa. Nel mezzo nelle due reti del colombiano, il rigore trasformato da Sanabria che regala alla formazione di Ivan Juric il successo finale per 3-0.
TOP
RABIOT: alla Juventus per vincere la partita contro il Monza serve la sua testa (con cui da corner trafigge Di Gregorio) ma anche la sua corsa come testimonia il praticamente assist per la rete di Gatti. Nell’arco di tempo dei due gol, il francese si addormenta (e di conseguenza tutta la squadra) ma alla fine a decidere l’incontro è lui: più che “cavallo pazzo”, ormai sta diventando un “cavallo di razza” e l’intenditore di ippica, Max Allegri, non può che esserne contento.
PROVEDEL: la Lazio passa in vantaggio con Pedro, rimane in superiorità numerica dopo l’espulsione nel primo tempo di Makoumbou ma, difatti, porta a casa la vittoria per 1-0 contro al Cagliari grazie al suo portiere. Basta, infatti, la sua parata – miracolosa – sul colpo di testa di Pavoletti per finire tra i migliori di questa giornata. In un’unica parola: decisivo.
NGONGE: il gol del momentaneo 2-2 di Ngonge nella sfida tra Udinese e il suo Hellas Verona è un qualcosa di fantastico. Un inno al calcio, alla bellezza. La coordinazione è ottima ma la sforbiciata/rovesciata con cui fulmina Silvestri è magia pura. Come il migliore dei maghi, il calciatore belga tira il coniglio fuori dal cilindro.
SOTTIL: incostante e, spesso, fine a se stesso ma il giocatore della Fiorentina, contro la Salernitana, tira fuori una prestazione tra le migliori da quando veste la maglia viola. Dribbling, sgasate e ripartenze condite da un super gol a giro che si insacca all’angolino alto e, poi, l’assist del 3-0 per Bonaventura. Da poco incisivo a determinante nel giro di novanta minuti: d’altronde, il filo tra i due estremi è davvero Sottil.
BARELLA: alle prestazioni positive del centrocampista sardo ci siamo talmente abituati che, quando rende al di sotto delle nostre aspettative, ne parliamo subito male. Contro il Napoli, però, se mai ce ne fosse bisogno, uno degli intoccabili di mister Inzaghi e della nostra Nazionale, gioca una delle migliori partite della sua stagione tantoché arriva anche il primo gol in questo campionato. Uno “slalom speciale” che ricorda il miglior Alberto Tomba.
FLOP
VLAHOVIC: dall’ottima prestazione contro l’Inter a quella sicuramente negativa contro il Monza. Il rendimento di Dusan Vlahovic alla Juventus non ha mezze misure. Tutta colpa di quel rigore parato da Di Gregorio che, difatti, fa staccare la spina all’attaccante serbo dopo neanche un quarto d’ora. Si accende e spegne a piacimento.
SOULÉ: il più qualitativo nonché il giocatore più ricercato dai compagni di squadra ma, contro il Milan, la prova dell’esterno d’attacco argentino non è delle migliori. Cerca in ogni modo di entrare in partita, ma si trova nella classica giornata no. Rappresentazione perfetta della sua prestazione è il calcio di punizione dal limite dell’area tirato, quasi allo scadere, alle stelle.
CALAFIORI: se al termine di questa giornata il Bologna non si trova al quarto parte delle colpe sono del difensore rossoblù. Quest’ultimo, a recupero praticamente ultimato, commette un fallo da rigore sul portiere avversario che regala il pareggio al Lecce. Mancanza d’attenzione fatale.
BOLOCA: il suo scriteriato intervento sulla caviglia di Paredes, difatti, decide l’incontro. Dal vantaggio 1-0 per il suo Sassuolo alla rimonta giallorossa con Dybala e Kristensen. Quest’ultima, sarebbe potuta avvenire ugualmente ma l’espulsione del centrocampista neroverde ne ha sicuramente facilitato l’avvenimento. D’altronde, però, si impara dagli errori e, per l’ex Frosinone, questa è una lezione che non dovrebbe dimenticare.
Fonte Foto in Evidenza: Lega Serie A Twitter
Giuseppe Rosario Tosto
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Giuseppe, classe 1999, aspirante giornalista, è laureato in Scienze Politiche (Relazioni Internazionali). Fin da piccolissimo è appassionato di sport e giornalismo.
Simpatiche, si fa per dire, le scene di quando da piccolo si sedeva nel bar del padre e leggeva la Gazzetta dello Sport “come quelli grandi”.
È entrato a far parte di Voci di Città, prima, come tirocinante universitario e, poi, come scrittore nella redazione generalista e sportiva. Con il passare del tempo, è diventato coordinatore sia della redazione sportiva che di quella generale di VdC. Allo stesso tempo, al termine di ogni giornata di campionato, cura la rubrica settimanale “Serie A, top&flop” e scrive anche delle varie breaking news che concernono i tempi più svariati: dallo sport all’attualità, dalla politica alle (ahimè) guerre passando per le storie più importanti, centrali o divertenti del momento.
Il suo compito in sintesi? Cercare di spiegare, nel miglior modo possibile, tutto quello che non sa! (Semicit. Leo Longanesi).