La sua vicenda ha caratterizzato l’estate del Chelsea e del mondo del calcio in generale, tra indiscrezioni di mercato e fiumi di inchiostro spesi dalle maggiori testate britanniche e non su una situazione a dir poco surreale: stiamo parlando di Diego Costa, ormai giunto ai ferri corti con la società londinese e in particolar modo con il tecnico Antonio Conte e che di fatto da un bel po’ di tempo è un vero e proprio separato in casa, non facendo più parte dei piani dell’allenatore pugliese. Il suo addio è cosa certa e, pur non essendosi consumato nella recente sessione di mercato estiva, l’attaccante spagnolo è in procinto di fare le valigie e partire alla volta della Spagna, dove riabbraccerà l’Atlético Madrid del Cholo Simeone.
L’affare non è potuto andare in porto in estate in virtù del blocco del mercato comminato dall’UEFA ai colchoneros, che ha impedito agli spagnoli di effettuare operazioni in entrata e ha stravolto e non poco i piani del club: basti pensare che Antoine Griezmann, punta di diamante dell’Atlético, ha deciso di restare alla corte di Simeone almeno per un altro anno in segno di riconoscenza alla squadra che lo ha fatto affermare a pieno regime nel calcio che conta, nonostante fosse ad un passo dall’addio. Il Chelsea, dal canto suo, ha prelevato Álvaro Morata dal Real Madrid per l’ingente somma di circa 65 milioni di sterline, pari a poco più di 73 milioni di euro al cambio attuale, e ha trattenuto il giovane belga ex Marsiglia Michy Batshuayi, utilizzato col contagocce nella passata stagione.
Lì davanti, dunque, Conte può contare su due attaccanti giovani e talentuosi e già abituati a gonfiare la rete nelle occasioni più importanti, ragion per cui la perdita di Diego Costa non gli causerà particolari grattacapi. Da questo punto di vista la vicenda parrebbe concludersi con un epilogo che accontenta tutte le parti in causa: l’ex commissario tecnico della Nazionale può gioire per l’arrivo di Morata, strappato alla concorrenza di numerosi top club europei, il Chelsea potrebbe guadagnare una plusvalenza di circa 25 milioni dalla cessione di Diego Costa e quest’ultimo tornerebbe ad indossare la maglia che più di tutte gli ha dato soddisfazioni e gioie in carriera. Una vera e propria favola, seppur macchiata dalla brusca separazione tra l’attaccante spagnolo e il club londinese, eppure non è tutto oro quel che luccica.
Diego Costa milita tra le file del Chelsea dall’estate 2014 e sin da subito è risultato un elemento a dir poco imprescindibile per i Blues, trascinandoli a suon di gol alla conquista della Premier League al suo primo anno alla corte di José Mourinho e rivelandosi uno dei pochi a salvarsi nella successiva annata fallimentare, culminata con un deludente decimo posto in campionato e l’esonero dello Special One in favore del traghettatore olandese Guus Hiddink. Con l’arrivo di Antonio Conte in quel di Londra, il classe ’88 sembrava in procinto di lasciare il club, ma il tecnico pugliese lo ha trattenuto in riva al Tamigi e lo ha reso uno dei pilastri del suo scacchiere, con l’attaccante che ha ripagato la sua fiducia segnando gol a grappoli e portando nuovamente i Blues alla vittoria del titolo nazionale. Non erano mancate delle incomprensioni iniziali, certo, come in occasione del successo interno per 3-0 ai danni dei campioni in carica del Leicester di Claudio Ranieri – match in cui Diego Costa chiese provocatoriamente al tecnico di sostituirlo dopo che quest’ultimo lo aveva più volte richiamato – ma in seguito il rapporto aveva preso la giusta direzione e il Chelsea, anche grazie alla sinergia tra i due, volava sulle ali dell’entusiasmo.
Con 21 reti in 42 presenze tra campionato e coppe, di cui 20 gol in 35 apparizioni in Premier League, Diego Costa si è piazzato al quarto posto della classifica marcatori, a pari merito con l’argentino del Manchester City Sergio Agüero, ed ha contribuito notevolmente al trionfo finale dei suoi. Al termine della stagione, però, sono tornate a manifestarsi delle crepe nel rapporto ormai apparentemente inossidabile tra il numero 19 del Chelsea e l’ex allenatore della Juventus. Il 7 giugno scorso, dopo aver disputato un’amichevole con la sua Spagna (2-2 contro la Colombia a Murcia), Diego Costa rivela alla stampa le intenzioni di Conte di non puntare su di lui nella stagione attualmente in corso, decisione comunicatagli dallo stesso tecnico in un messaggio. Circa un mese dopo, invece, il quasi 29enne spagnolo ha partecipato ad una festa con indosso la maglia dell’Atlético Madrid, girando un video in diretta su Instagram. Tra i tanti commenti, arriva quello del suo compagno di squadra e connazionale Cesc Fàbregas, cui l’attaccante risponde: «Salutami Conte». La goccia che fa traboccare il vaso, o quasi.
Di recente, poi, Conte ha risposto con una grassa risata alle domande dei giornalisti in conferenza stampa in merito alla vicenda tra lui e Diego Costa, in particolar modo sul fatto che l’ex Atlético avesse condannato pochi giorni prima l’atteggiamento del Chelsea nei suoi confronti, ritenuto a dir poco ostile dall’attaccante. La stagione è ormai entrata nel vivo e il centravanti spagnolo non si è mosso dal Chelsea, nonostante le tante voci che lo volevano in partenza in prestito per sei mesi dall’Atlético Madrid a un altro club europeo – tra cui Milan e Beşiktaş – per poi trasferirsi definitivamente ai colchoneros nella sessione di mercato invernale. Eppure le cose non sono andate così e ora, oltre al danno, rischia di esserci anche la beffa per Diego Costa: circa sei mesi di inattività, infatti, potrebbero costargli il Mondiale in Russia, cui l’attaccante vuole partecipare a tutti i costi (quattro anni fa, la sua prima volta nella rassegna iridata, non andò benissimo per le Furie Rosse, eliminate al primo turno da campioni in carica).
Nel frattempo, l’Atlético Madrid ha lanciato una sorta di ultimatum al Chelsea, un’offerta oggettivamente elevata e difficile da rifiutare per i Blues: 65 milioni di euro, ripartiti in 55 milioni da pagare al momento del trasferimento e dieci di bonus. Tre anni fa i londinesi versarono 40 milioni di euro nelle casse dei colchoneros per portarlo a Stamford Bridge, pari al valore della sua clausola rescissoria). Diego Costa è sempre stato un calciatore sopra le righe, uno di quelli difficili da gestire anche per un allenatore carismatico e grintoso qual è Conte, ma al contempo per quanto fatto sul campo con la maglia del Chelsea era ormai divenuto una vera e propria icona del club e in pochi si sarebbero aspettati una separazione del genere tra le parti. Ognuno per la sua strada, dunque, con Conte che proverà a difendere il titolo di campione d’Inghilterra e a fare bene in Champions League senza il suo ex terminale offensivo e quest’ultimo tornerà a difendere i colori dell’Atlético Madrid (con cui ha segnato 64 reti in 135 presenze, vincendo la Liga e raggiungendo la finale di Champions League nel 2013-2014), nel frattempo trasferitosi dal Vicente Calderón al nuovo impianto, l’Estadio Wanda Metropolitano. Intrecci che solo e soltanto il calcio sa regalare.
Dennis Izzo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Coordinatore editoriale di Voci di Città, nasce a Napoli nel 1998. Tra le sue tanti passioni figurano la lettura, i viaggi, la politica e la scrittura, ma soprattutto lo sport: prima il calcio, di cui si innamorò definitivamente in occasione della vittoria dell’Italia ai Mondiali 2006 in Germania, poi il basket NBA, che lo tiene puntualmente sveglio quasi tutte le notti da ottobre a giugno. Grazie a VdC ha la possibilità di far coesistere tutte queste passioni in un’unica attività.
“Se c’è un libro che vuoi leggere, ma non è stato ancora scritto, allora devi scriverlo.”