Si è spento Luis Suarez Miramontes, meglio conosciuto con il soprannome di Luisito, uno degli ultimi giocatori rimasti in vita della grande Inter degli anni 60′ di Helenio Herrera: l’ex centrocampista spagnolo, dopo aver combattuto una malattia, è morto all’età di 88 anni nella città dove ha sempre voluto vivere, Milano. Nonostante siano passati molti anni, viene ancora oggi annoverato tra quei campioni con una classe inimitabile dentro e fuori dal campo.
Un talento unico e un grandissimo interista.
Il numero 10 della Grande Inter che portò i nostri colori sul tetto d'Italia, d'Europa, del Mondo.“Se non sapete cosa fare, date palla a Suarez”.
Ciao Luisito.#FCIM pic.twitter.com/odfKbe5TOh— Inter (@Inter) July 9, 2023
Nonostante il suo arrivo nel 1961 (voluto fortemente anche da Angelo Moratti) decretò il trasferimento di Angelillo, un idolo dei tifosi nerazzurri, non è un caso che Suarez sia stato uno dei calciatori più amati dagli interisti. Centrocampista di grande talento e di intelligenza tattica sopraffina, Luisito è stato uno dei migliori giocatori della storia anche della sua Spagna, nonché una figura di rilievo anche nei suoi anni al Barcellona (tra il 1954 e il 1961).
Il ricordo del Club nerazzurro a Luis Suárez Miramontes.#FCIM
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Per l’Inter, al tempo, quello di Suarez fu un trasferimento particolarmente oneroso (vista la cifra record di 300 milioni di lire) e il tecnico Herrera ne fece un regista di assoluta qualità. In maglia nerazzurra ha raccolto 333 presenze, segnato 55 reti e vinto 3 scudetti, 2 Coppe dei Campioni e 2 Coppe Intercontinentali. L’anno prima di arrivare in Italia conquistò il pallone d’oro grazie alla sua straordinaria annata in blaugrana.
Luisito fu l’architetto (altro soprannome conquistato dallo spagnolo grazie al suo talento ad impostare il gioco) della grande Inter di Facchetti, Mazzola, Corso, Sarti, Burgnich. “Un talento unico e un grandissimo interista. Il numero 10 della Grande Inter che portò i nostri colori sul tetto d’Italia, d’Europa, del Mondo”. Così l’Inter, sul suo sito ufficiale, ricorda lo spagnolo.
In seguito all’ultima breve esperienza alla Sampdoria, Suarez non ebbe particolare successo come allenatore. Ma nell’anno in cui Moratti lo volle nel suo organico, Luisito ebbe il grande merito di scoprire due giocatori che entreranno, poi, nelle memorie interiste: Zamorano e il grandissimo talento di Recoba.
Fonte foto: passione Inter
Alex Privitera
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Nasce a Catania in quel soleggiato Aprile del 1996. Racconti familiari lo ritraggono sin da piccolo con un pallone tra i piedi. Crescere non ha fatto altro che rafforzare quell’amore verso il gioco del calcio e qualsiasi altro sport, con o senza un pallone. Laureato in Scienze e Tecnologie Alimentari, si dice che tra le sue altre passioni non possano mancare musica, cinema e tecnologia. Particolarmente testardo e deciso, crede sia molto importante saper condividere i propri pensieri. Proprio per questo, da tempo affascinato dal giornalismo sportivo, decide di intraprendere questa avventura con Voci di Città. Un capitolo tutto da scrivere, una nuova sfida da affrontare un passo per volta.