Succede davvero di tutto a Copenhagen tra Spagna e Croazia: un altro bell’ottavo di finale in quello che, per molti (e con cognizione) è il lato “forte” del tabellone completo. A inizio match possesso asfissiante delle furie rosse, che chiudono i croati dietro nei primi 20 minuti. Da segnalare al 16′ un’occasionissima della Spagna con Koke che si fa neutralizzare un rigore in movimento dall’ottimo Livakovic. Poi il colpo di scena: Pedri passa indietro a Unai Simon che inspiegabilmente sbaglia il controllo e fa rotolare in rete il pallone. è 1-0 per un autogoal che viene assegnato a Pedri. La Spagna si butta giù e la Croazia ne approfitta, schiacciando gli iberici nella propria metà campo.
Il pareggio arriva dopo poco: 37′ minuto, Gaya calcia verso Livakovic che si fa trovare ancora presente, poi Sarabia è sempre nel posto giusto al momento giusto e sigla l’1-1. Al secondo tempo la Spagna preme subito l’acceleratore e al 57′ trova il raddoppio: Ferran Torres crossa morbido per Azpilicueta che appoggia di testa. La Croazia cade di nuovo in un baratro. La difficoltà è palpabile e anche Modric sembra non essere ben supportato dai compagni. Al 76′, poi, arriva l’occasione che sembra tagliare le gambe alla partita: Gvardiol beve dalla borraccia ed è totalmente fuori posizione, Pau Torres vede Ferran Torres che lo aggira e la mette dentro con il mancino.
La Croazia però non demorde e all’85’ Orsic (appena entrato) è l’ultimo a toccare dopo una carambola in cui il piede lo mettono anche Budimir e Modric. Il goal, infatti, viene convalidato alla Goal Line Technology. I vice campioni del mondo ci credono e Pasalic (anche lui entrato dalla panchina) la mette dentro dopo un bel cross di Orsic. Rete splendida e squadre ai supplementari.
Parte subito bene la Croazia, con un tiro a botta sicura di Kramaric, in cui però Simon respinge per tenere in piedi la sua Spagna. Sono tanti gli interventi del portiere, che vuole fare di tutto per farsi perdonare dell’autogoal iniziale. La tensione si fa sentire ma viene totalmente smorzata dal super goal di Morata che controlla di destro e al volo di sinistro la mette sotto la traversa. Il suo è un goal pesantisismo, non solo per la qualificazione ai quarti, ma anche per il brutto momento personale (dopo le prime partita di questo europeo lui, sua moglie e i suoi bambini hanno ricevuto molti insulti e minacce).
3 minuti dopo Oyarzabal cerca di mettere un punto, con un tiro preciso sul primo palo a seguito di un cross di Olmo. Anche in quest’azione lo zampino di Morata, che da inizio all’azione che chiude definitivamente i conti. Per l’attaccante juventino un pomeriggio da ricordare e che potrebbe spazzare via i tanti giudizi negativi di inizio competizione. Nel secondo tempo la Croazia ci prova a ripetizione e arriva anche vicina al goal del 5-4 con Budimir, ma la Spagna, memore dei tempi regolamentari, si chiude bene e amministra la partita (arrivando vicina anche al 6-3 a 1 minuto dalla fine con Olmo).
La formazione di Luis Enrique passa dunque ai quarti di finale, vincendo ma, ancora una volta, senza convincere. Il Blackout dall’85’ al 93′ non può capitare in questi livelli e solo i singoli hanno messo una pezza. Al prossimo turno l’avversario sarà la squadra vincente tra Francia e Svizzera, a San Pietroburgo.
Francesco Mascali
Fonte foto: Il Bianconero
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