Mammapack, fondata da 2 giovani napoletani (stabiliti anche loro, all’estero), offre più di 10mila prodotti in tutta Europa agli italiani “expat”
Pasta, ne vogliamo? Ovvio che si! Anche se, diciamoci la verità, senza il sugo della nonna (o della mamma) niente è lo stesso. Però, per i più nostalgici dello spaghetto “made in italy”, arriva una soluzione tutta napoletana. L’obiettivo è di semplificare il più possibile il fenomeno, ormai dilagante, del pacco “da giù” (e non solo), ricolmo di formaggi stagionati (tutti, rigorosamente sottovuoto).
«Le tue emozioni Italiane, introvabili all’estero». Così si legge sull’home page del sito di MammaPack.com. Questa frase dice già abbastanza della startup napoletana. É nata con l’idea di soddisfare un’esigenza molto sentita da buona parte dei nostri connazionali che vivono troppo lontano da casa per sentirne il profumo.
Acquistare cibo, bevande e altri prodotti per la cura della casa e della persona a cui si è affezionati da tanti anni è infatti un’abitudine a cui molti “expat“ non rinunciano facilmente (e perché farlo, effettivamente?). Come poter esaudire questo desiderio a condizioni sostenibili, senza pagare 2,80 euro per 500 grammi di pasta? È quanto si sono chiesti Flavio Nappi e Romolo Ganzerli, i fondatori di MammaPack, attualmente manager di società multinazionali, 35enne il primo e 29enne il secondo, entrambi napoletani di origine, ma residenti all’estero (in Francia e in Svizzera) da diversi anni per scelte legate ai rispettivi percorsi formativi e professionali.
I due hanno vissuto di persona la difficoltà di reperire in giro per l’Europa prodotti italiani a prezzi “italiani”. Per questo hanno scommesso su una piattaforma digitale che, vanta già 5mila clienti, 10mila prodotti a catalogo e oltre e 51mila articoli venduti su base mensile. Generi di ogni tipo, insomma, non dovranno essere più stipati in valigia ma si renderanno disponibili in un comodo supermercato virtuale.
La peculiarità del servizio, come hanno spiegato i due fondatori al Sole24ore, è sicuramente la convenienza della consegna a domicilio, garantita da una tariffa “flat” per ognuno dei 20 Paesi in cui la startup opera; a questa si aggiunge la possibilità di acquistare migliaia di prodotti senza alcun sovrapprezzo e senza alcun vincolo di quantità (si può ordinare anche un solo pacco di pasta) e di completare il pagamento direttamente online con carta di credito o PayPal.
La piattaforma, dal punto di vista tecnologico, è appoggiata nel cloud di un service provider italiano, così come sono italiani tutti i partners coinvolti nel progetto, mentre a breve è prevista l’implementazione di logiche di machine learning a supporto delle attività di marketing e di customer management. Solo il servizio clienti “tout court” continuerà a essere gestito da persone fisiche che interagiscono con la community.
La missione di MammaPack, dicono ancora Romolo e Flavio, è quella di «creare relazioni fra gli italiani all’estero». Il pubblico potenziale di una piattaforma di questo genere, del resto, non manca. Visto e considerato che i nostri connazionali residenti in Europa, sono più di 2,5 milioni e il loro numero è cresciuto del 36% nell’ultimo quinquennio (dati del Rapporto Italiani nel Mondo 2018).La startup parte da un giro d’affari stimato per quest’anno di un milione di euro con l’aspettativa di raddoppiarlo nel 2020.
Non è quindi escluso l’ingresso in società di altri soggetti in grado di accelerare la crescita dell’azienda, in questo 2020.«Diversi sono prestigiosi investitori che hanno dichiarato di essere interessati ad investire in MammaPack, perché attratti dalla bontà del nostro modello di business e dalle metriche di un progetto autofinanziato e subito profittevole». Queste le ultime dichiarazioni, dei giovani (e positivi) fondatori.
Maria Giulia Vancheri
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Maria Giulia, che in una parola si definisce logorroica, è una studentessa 24enne di giurisprudenza, a Catania. Dopo anni passati sui libri ha pensato bene di iniziare a scrivere per non infastidire più chi non volesse ascoltare le tante cose che aveva da dire. Riconosce di essere fashion… ma non addicted. Ama il mare e anche durante la sessione estiva non rinuncia alla sua nuotata giornaliera, che le rinfresca il corpo e i pensieri.
Crede fermamente che chi semina amore, raccolga felicità