Da tempo ormai il sistema scolastico della Finlandia è oggetto di ammirazione da parte delle altre nazioni del mondo e, secondo recenti indagini condotte tra i Paesi OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), gli studenti finnici risulterebbero essere fra i più preparati a livello mondiale, posizionandosi ai vertici della classifica PISA (Programme for International Student Assessment), ossia un’analisi condotta tra il 2000 e il 2006 che ha verificato le competenze dei 15enni nella lettura e nelle materie scientifiche e logiche.
Il già efficiente sistema scolastico finlandese ha di recente messo in atto una “rivoluzionaria” riforma, che scardina il vecchio modo in cui l’insegnamento veniva organizzato nelle scuole: la suddivisione dei temi da trattare nelle tradizionali materie verrà sostituita da una visione a 360 gradi del sapere, che prevederà un apprendimento per argomenti o, come dicono i finlandesi, per fenomeni. Gli studenti, perciò, non assisteranno più a lezioni a compartimenti stagni, durante cui apprendere da un professore nozioni specifiche, ma beneficeranno di un approccio più pratico e diretto, trovandosi di fronte a diverse realtà e situazioni, nonché imparando ad applicare quelle conoscenze (matematiche, fisiche, storiche e così via) che li aiuteranno a capire meglio ciò che li circonda e a far fronte a diverse problematiche concrete. Viene, in tal modo, fatto toccare con mano agli studenti il valore e l’utilità di istruzione e cultura per la loro vita futura.
Infatti, in questa nuova concezione delle lezioni, gli studenti possono studiare Unione Europea, un corso con cui imparano i principi basilari di economia, storia degli Stati e lingue che si parlano nei Paesi dell’UE. Inoltre, verranno meno le classiche lezioni frontali e si favorirà, un approccio misto, grazie al quale lavorare assieme, cercando di risolvere i problemi e allenare le facoltà comunicative, così da rendere le lezioni più produttive e interessanti, eliminando nel contempo la lontananza, spesso abissale, tra professore e allievi. Questa nuova esperienza scolastica prosegue ormai da circa due anni e in tutte le scuole, per almeno un periodo durante tutto l’anno scolastico, viene inserito l’insegnamento per fenomeni; per i docenti è, fra l’altro, prevista una preparazione adeguata ai nuovi corsi.
La Finlandia (così come un po’ tutto il nord Europa) rappresenta agli occhi degli Italiani, stanchi di disservizi, corruzione e inciviltà varie perpetrate dalla classe dirigente, un paradiso di civiltà e ordine, dove tutto sembra davvero andare per il verso giusto. Non a caso, uno dei punti di forza della società finlandese è proprio il sistema scolastico, che, come è riconosciuto da parte di tutti (o dovrebbe, quantomeno), sta alla base della formazione delle successive classi di lavoratori, oltre ad essere fonte di rinnovamento, ricchezza e benessere.
Lorena Peci
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