Secondo studi recenti, l’uso del biologico può rivelarsi uno strumento validissimo e in grado di garantire un futuro all’umanità: attraverso lo State of Nature, rapporto presentato dall’Agenzia Ambientale Europea (EEA), l’ambiente europeo sarebbe considerato, infatti, altamente in pericolo soprattutto per le specie che vi abitano, fra cui varietà di uccelli una volta comuni, quali l’allodola, la quale adesso è, invece, dichiarata specie protetta. Simili risvolti sono spesso colpa della convinzione che utilizzare cibi o altri prodotti di tipo biologico sia assolutamente contro natura o antigenico. In realtà, si misconosce il fatto che l’agricoltura biologica sfrutti la naturale fertilità della terra, senza l’adopero di agenti chimici fertilizzanti e quant’altro possa modificare geneticamente gli alimenti.
A mettere in crisi l’84% dell’habitat naturale e il 77% delle specie animali contribuisce giorno dopo giorno la nascita di infrastrutture per l’energia e per i trasporti, l’impiego di pesticidi nelle coltivazioni, assieme ad altri fattori secondari. Uno dei Paesi maggiormente a rischio in UE è la Germania, in cui fra, le 72.000 specie animali che popolano l’ecosistema, più di un terzo è a rischio estinzione a causa dell’uso spasmodico di concimi e letami. Secondo l’ISPRA, l’Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale, nell’1,3 milioni di ettari di terreno coltivati a biologico è stato riscontrato il doppio di specie vegetali, nonché il 50% di ragni, il 60% di uccelli e il 75% di pipistrelli in più rispetto a spazi arati tradizionalmente, con un aumento del 12,8% di aree lavorate biologicamente rispetto al 2012.
A chi nutre delle riserve nei confronti di questo settor, l’ISPRA ha dichiarato che tutte le superfici sottoposte a trattamenti non naturali sono destinate a un sempre più intenso indebolimento della fertilità e della produttività, con un totale crollo agricolo presumibile entro il 2050. Invece, l’humus lavorato mediante tecniche biologiche riesce, invece, a mantenere intatte le caratteristiche fisiche e chimiche che gli pertengono, mantenendoai vivo e a lungo termine il rendimento. In questo modo, non solo si assicurano cibi sani e salutistici ai consumatori, ma anche la salvaguardia dell’ambiente. Riuscirà l’uomo nell’impresa di declinare determinate abitudini in favore di sé stesso?
Anastasia Gambera
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