Iconici e ipnotici, i quadri dell’artista austriaco Gustav Klimt (Vienna 1862- Neubau 1918), uno dei massimi esponenti dell’Art Nouveau e della secessione Viennese, sono stati ricreati nella realtà dalla fotografa Inge Prader la quale ha utilizzato modelli in carne e ossa per riprodurre nei più piccoli dettagli le pose e le atmosfere dorate delle opere del pittore viennese. Il progetto della fotografa ha avuto luogo in occasione della 23esima edizione del Life Ball di Vienna, uno tra i più grandi eventi di beneficenza in Europa che da anni si occupa di raccogliere fondi a favore dei malati di HIV e AIDS.
Un sogno vedere alcuni tra i più noti quadri del periodo d’oro dell’artista, rianimati e riproposti nelle splendide fotografie della Prader, anch’essa austriaca come Klimt. Le opere dell’artista viennese che la fotografa ha deciso di ricreare sono: Danaë, opera realizzata tra 1907 e 1908 in cui Klimt rivisita il mito greco di Danae, fanciulla amata da Zeus e che da questi, secondo la leggenda, venne fecondata nel sonno sotto forma di pioggia d’oro; Fregio di Beethoven, Le forze ostili particolare dell’opera realizzata da Klimt nel 1902 in occasione della XIV esposizione degli artisti aderenti alla Secessione viennese, la quale esaltava la figura di Beethoven visto come “l’incarnazione del genio”. Il fregio, difatti, trovava ispirazione nella Nona Sinfonia del compositore tedesco e si componeva di tre parti, L’anelito alla felicità, Forze ostili e Inno alla Gioia. Sempre del Fregio di Beethoven, la Prader ha deciso di ricreare altri due particolari, Il Coro e l’abbraccio e Il Cavaliere. Infine altra opera rivisitata dalla fotografa è quella del 1908, Morte e Vita, nel quale l’ombra oscura e inquietante della morte incombe sui grovigli di figure umane che in senso ascensionale rappresentano i momenti salienti dell’esistenza umana, dall’amicizia, all’amore fino alla maternità. Il risultato ottenuto dalla Prader è sorprendente e in tutti i casi le ambientazioni, i colori e le pose sono stati ricreati magnificamente.
Lorena Peci
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