“Mettete dei fiori nei vostri…piatti!” No, non è un errore: una ricerca del dipartimento di agronomia dell’università di Pisa, pubblicata con il titolo Antioxidant power, anthocyanin content and organoleptic performance of edible flowers, sulla rivista Scientia Horticolturae, ha messo in luce le qualità benefiche di alcune tipologie di fiori. A molti sembrerà strano, ma pare che non siano solo belli da vedere, ma anche buoni da mangiare e soprattutto, ricchi di antiossidanti e dunque ottimi contro l’invecchiamento e le malattie croniche, vascolari; sembrerebbero anche utili per la prevenzione del cancro. Un mix davvero interessante, se si pensa che il potere antiossidante è addirittura più forte di quello contenuto negli ortaggi da foglia.
A ispirare la ricerca, come ha dichiarato Stefano Benvenuti che l’ha guidata, è stata l’esperienza e l’esempio di un vivaista della Versilia, Marco Carmazzi, che ha pensato di aggirare la crisi attuale della floricoltura creandosi un mercato di fiori da mangiare, coltivati in modo biologico e privi di insetticidi o concimi tossici. Così, l’università ha pensato di verificare scientificamente e impiricamente la possibilità di introdurne alcuni nella nostra dieta quotidiana. Tra quelli da portare in tavola, troviamo: il nasturzio che nel sapore ricorda i ravanelli, l’agerate che invece assomiglia al gusto delle carote, la begonia che sa di limone, il tagete ‒ detto anche puzzola ‒ riporta alla mente il melograno o i fiori di borraggine che hanno qualcosa di simile al cetriolo. Stupiscono, invece, piante come la viola o la petunia, le quali possiedono dei sapori difficili da associare ad altre verdure essendo del tutto nuovi e sorprendenti, ma assicurano i ricercatori del tutto gradevoli. L’università di Pisa ha testato le proprietà terapeutiche e il gusto di dodici tipologie di fiori commestibili, offrendo a circa ottanta persone la possibilità di provare tramite un banchetto le diverse specialità floreali. Pare che l’iniziale diffidenza sia poi stata soppiantata da un forte entusiasmo all’idea di mangiare qualcosa di naturale, bello e utile per la salute. Che dire di più, rimane solo da provare!
Lorena Peci
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