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La Milano Fashion Week è tornata: origini, curiosità e ospiti speciali
27 Febbraio 2025
Fashion

La Milano Fashion Week è tornata: origini, curiosità e ospiti speciali

Home » Societas » Fashion » La Milano Fashion Week è tornata: origini, curiosità e ospiti speciali

Dopo New York e Londra, Milano è pronta a concentrare tutti i riflettori su di sé con la prima settimana della moda dell’anno, che andrà in scena dal 25 febbraio al 3 marzo 2025, in diverse location del capoluogo lombardo scelte appositamente dalle maison per mostrare al pubblico le nuove creazioni della collezione autunno inverno 2025/2026.

Programma, ospiti speciali ed eventi

Tanti gli appuntamenti previsti da un calendario che si fa sempre più ricco di anno in anno. La settimana della moda ritorna a Milano con ben 153 appuntamenti in totale: 56 sfilate fisiche, 6 quelle digitali, 65 le presentazioni e 23 gli eventi disseminati in giro per la città. Come in ogni edizione, il cuore pulsante della settimana della moda a Milano è il Fashion Hub, inaugurato martedì 25 febbraio alle ore 12 a Palazzo Giureconsulti. Questo spazio, voluto da Camera Nazionale della Moda Italiana, accoglierà la nuova generazione di designer emergenti, offrendo ai creativi possibilità di incontro con il pubblico e networking. Designers for the Planet, ad esempio, sarà dedicato ai giovani talenti e alla sostenibilità. Ensemble: Voices of Seoul, invece, metterà in mostra quattro designer coreani. In GoMongolia, cinque aziende avranno la possibilità di esporre le proprie creazioni per instaurare nuove partnership.

Tante, del resto, anche le celebrità che ancora ci ritroveremo ad avvistare in front row alle sfilate, come il campione di tennis Jannik Sinner, le attrici Jessica Chastain, Julia Garner e Daisy Edgar-Jones, gli artisti Marco Mengoni, Ghali, Jin dei BTS, Bang Chan degli Stray Kids; e ancor di più saranno le tendenze moda che arriveranno dalle passerelle.

Gucci Milano Fashion Week 2025

Gucci, Milano Fashion Week 2025 Fonte: Vogue Italia

Due giorni fa, ad aprire le sfilate in passerella, è stata Gucci, che con la dipartita di Sabato De Sarno, sfila per la prima volta senza direttore creativo. La casa di moda fiorentina si appresta a presentare una collezione puramente creata dall’ufficio stile, dimostrando, tra minimalismo e massimalismo, di aver tanta voglia di tornare nel passato di Gucci.

Nei prossimi giorni avremo l’occasione di ammirare le nuove proposte dei brand Diesel (26 febbraio), Prada, Roberto Cavalli (27 febbraio), Moschino, Elisabetta Franchi, Versace (28 febbraio), Ferragamo, Dolce&Gabbana (1 marzo) e molti altri. A chiudere, come di consuetudine, il fashion show sarà Giorgio Armani domenica 2 marzo. Grande assente nel calendario sfilate di questa stagione sarà Bottega Veneta.

Inoltre, per tutta la durata della Fashion Week milanese, proseguirà a Palazzo Morando la mostra Cristóbal Balenciaga | Shoes from Spain Tribute, inaugurata questo 21 febbraio. L’esposizione monografica omaggia il celebre couturier spagnolo noto per il suo approccio rivoluzionario alla silhouette femminile, Cristóbal Balenciaga. La mostra riporta alla luce venticinque modelli inediti provenienti da collezioni museali e private.

Anniversari delle maison e debutti

Questa edizione della Fashion Week vede anche la celebrazione di importanti anniversari e ricorrenze. La maison Fendi, ad esempio, colosso della moda italiana in tutto il mondo, festeggerà i suoi primi cento anni dalla fondazione con una sfilata co-ed. Era infatti il 1925 quando Adele Casagrande e Edoardo Fendi fondarono l’azienda destinata a diventare un simbolo di lusso e del made in Italy in tutto il mondo.

Dsquared Milano Fashion Week 2025

La rapper Doechii apre lo show Dsquared

Si festeggia il compleanno anche per gli iconici brand K-Way, che festeggerà i suoi sessant’anni, Santoni per i suoi cinquanta e per i trenta di Dsquared2, il cui show di ieri è stata un’eco alle grandi icone del passato in chiave punk e un po’ dissoluta. 

Nel giorno d’apertura della Fashion Week, Lorenzo Serafini ha debuttato nel ruolo di direttore creativo di Alberta Ferretti, brand sempre più popolare tra le star straniere di tutte le generazioni (da Kendall Jenner fino a Jodie Foster). Con effortless e sofisticatezza ed uno stile sognante, lo show rispecchia pienamente il nome “Progressive romantics” 

Alberta Ferretti Milano Fashion Week 2025. Fonte foto: Vogue Italia

Alcuni cenni storici

La prima Fashion Week della storia si tenne a New York nel 1943: un evento culturale con lo scopo di promuovere la moda locale rispetto a quella francese, poiché, con lo scoppio della Seconda guerra mondiale, divenne complicato promuovere oltreoceano le proposte stilistiche made in New York e anche importare abiti dall’Europa era un problema. Dunque, si pensò di organizzare e concentrare in una unica settimana tutti gli attori della moda americana in un unico contenitore.

L’idea piacque molto agli operatori del settore europei e così, al termine della guerra, l’iniziativa newyorkese venne adottata dalle altre capitali della moda. Da quel momento anche altre città stanno cercando di raggiungere un ruolo di primo piano nel panorama internazionale della moda, come Berlino, Stoccolma, Copenaghen, Shanghai. Nell’arco di un anno ci sono più di 40 fashion week distribuite in tutto il mondo. In particolare, la prima settimana della moda in Italia fu fondata nel 1958 dall’attuale Camera Nazionale della Moda Italiana che un tempo si chiamava “Camera Sindacale della Moda Italiana” costituita al Grand Hotel di Roma l’11 Giugno. 

Le Settimane della Moda, ormai, si svolgono anche a carattere regionale; un esempio è quello della Puglia, laddove realtà cittadine si sono riunite, sotto l’egida di un unico gruppo consorziato, ed il sostegno della Regione Puglia, al fine di promuovere gli stilisti ed i maestri artigiani locali.

Quando si svolge la Fashion Week?

In genere, La settimana della moda si svolge due volte l’anno, tra febbraio e marzo e tra settembre e ottobre, nelle principali capitali della moda del mondo (in alcune occasioni anche più volte all’anno). In quei periodi, i creatori di moda e gli stilisti grandi e piccoli, svelano le loro ultime collezioni, con una risonanza mediatica enorme.

New York, 1953. Un look presentato alla stampa durante la Press Week. Fonte: Vanity Fair

Le settimane della moda non avvengono mai contemporaneamente ma si susseguono, per permettere ai giornalisti e al pubblico ed ai buyers di tutto il mondo di assistere a tutte le sfilate. L’ordine è sempre lo stesso: New York, Londra, Milano, Parigi. Il Fashion System vive in una costante proiezione nel futuro, perché devono preparare e presentare con largo anticipo le collezioni per le stagioni successive. Così, a settembre-ottobre sono presentate le collezioni della primavera estate successiva e a febbraio-marzo sfilano le collezioni dell’autunno inverno successivo. 

Come si svolge una sfilata?

L’atmosfera è febbrile, poiché tutto deve essere perfetto,  per assicurarsi la migliore riuscita di quello che è un show a tutti gli effetti. In genere, le sfilate sono organizzate in location apposite ma, sempre più spesso, i creatori scelgono dei luoghi inusuali (capannoni industriali o altri luoghi lontani dal mondo della moda), storici (musei) o atipici. L’allestimento della location, l’uso sapiente dell’illuminazione e la scelta attenta della musica che accompagnerà la sfilata sono fattori fondamentali per la riuscita della performance. Alla fine, dopo che tutte le modelle hanno sfilato rivelando i loro capi, tornano sul palco, seguite dallo stilista che saluta il pubblico. Dopo lo show, dove è consentito, la stampa accreditata e i VIP hanno la possibilità di incontrare lo stilista nel backstage.

Vi siete forse mai chiesti dove vanno a finire vestiti dopo le sfilate? Sappiate che solitamente vengono mostrati due tipologie di vestiti, i cosiddetti flash da sfilata, ovvero capi solitamente impossibili da indossare nella quotidianità, poiché sono solo esercizio di stile e spettacolo, e gli abiti di Houte Couture. I capi cosiddetti Flash sono, di solito, destinati all’archivio storico della casa di moda che li ha prodotti; mentre gli abiti di Houte Couture sono destinati alla vendita in showroom, oppure, se invenduti, anche questi finiranno in archivio storico.

Fonte Foto in Evidenza: thefashionspot.com

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