Racconti di fantascienza, serie televisive e famose trilogie sul grande schermo si sono da sempre ispirate alla magia dello “spazio”, consentendo a grandi e piccini di sognare a occhi aperti. Secondo l’immaginario collettivo gli astronauti si nutrirebbero di pillole aventi le proprietà nutritive e, secondo i più fantasiosi, anche il gusto dei più comuni alimenti terrestri. Teletrasporto a parte, sebbene una pillola sia davvero comoda per ridurre volume, peso e garantire una lunga conservazione nel tempo, la realtà si compone di alimenti irradiati, termostabilizzati e reidratabili, sapientemente progettati e preparati per rispondere meglio alle esigenze dell’assenza gravitazionale.
La carne servita durante i viaggi spaziali si mantiene molto a lungo poiché è stata privata di microrganismi ed enzimi responsabili del degradamento del prodotto; infatti, per tale motivo prima di essere imbarcati i prodotti a base di carne sono “irradiati”, cioè sottoposti a un trattamento con radiazioni ionizzante ad alta energia. Ricordiamo inoltre che, per la gioia degli astronauti, al fine di migliorare il gusto e apportare energia e nutrimento, spesso la carne è insaporita con i più svariati condimenti come maionese o ketchup.
I cibi confezionati in scatola conservano le proprie caratteristiche nutrizionali e di salubrità in quanto vengono “termostabilizzati”; ossia grazie a un preliminare trattamento con il calore s’inattiva la proliferazione dei microrganismi favorendo dunque la conservazione del prodotto. Altra categoria di cibi molto diffusi in orbita è quella dei “reidratabili”, questi offrono la giusta sicurezza igienica in volumi nettamente più contenuti. Tali alimenti sulla Terra sono privati di acqua per poi essere reidratati a bordo delle navicelle spaziali prima del loro consumo.
All’interno del velivolo spaziale sono pienamente consentiti i succhi di frutta e snack di vario tipo, purché questi ultimi non facciano delle molliche, pericolose perché in assenza di gravità rischierebbero di provocare ingenti guasti tecnici andando ad intasare la strumentazione di bordo.
Dott. Renzo Pierpaolo Turco
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