Nel Regno Unito la pornografia ha preso il sopravvento sui ragazzini; la Childline lancia un’iniziativa per fermare i “porno-zombie”, ovvero quei 12enni che conducono vaghe ricerche sessuali sul web, confusi e disorientati dai contenuti forti ed espliciti davanti ai quali si ritrovano.
Che i tempi siano cambiati notevolmente, accelerando qualsiasi tipo di processo, è ormai un dato di fatto. La fascia più soggetta a questi celeri cambiamenti è quella pre-adolescenziale che tocca i ragazzini di 11/12 anni. I social network quali Facebook o Instagram sono bombardati da foto dei cosiddetti nel gergo di Internet “bimbiminkia”, ragazzini che si credono anche fin troppo maturi e che passano il loro tempo a dare mostra di sé, in che modo? Spesso postando sul web autoscatti o video che li ritraggono nudi o in atteggiamenti volgari e sessualmente espliciti.
Il tabù del sesso è ormai solo un vecchio ricordo, infatti, un sondaggio svolto dalla Childline (un servizio di consulenza di 24 ore del Regno Unito, gratuito per bambini e ragazzi fino a 19 anni con qualsiasi problema che gli causa disagio o preoccupazione) ha mostrato che uno su 5 ragazzi tra i 12 e i 13 anni, ha già visto film porno in rete e il 12% di quest’ultimi ha pubblicato immagini di sé sessualmente esplicite. Di fronte a questi dati sconcertanti è stata lanciata immediatamente la campagna ChildLine Fight Against Porn Zombies (FAPZ) contro i “porno-zombie”, cioè quei giovanissimi a rischio perché a contatto con una pornografia “pesante” in un’età ancora di assestamento dal punto di vista sessuale.
La Childline ha affermato: «Dobbiamo sottolineare ai ragazzi che la pornografia non è reale. Si può dare allo spettatore una visione negativa di lui/lei e può causare problemi nelle relazioni della vita reale. Guardare porno può portare a tutta una serie di questioni connesse come la porno dipendenza, disturbi alimentari, problemi di immagine corporea, l’isolamento sociale, depressione e ai comportamenti sessuali pericolosi peggio finali». I rischi ai quali la pornografia li sottopone sono, quindi, numerosi: ad esempio, recenti ricerche hanno dimostrato che gli adolescenti a contatto con materiale hard, rispetto ai loro pari, hanno più probabilità di aver tormentato sessualmente un loro coetaneo o di aver costretto qualcuno ad avere un rapporto sessuale.
L’unica vera soluzione ai sempre più porno-zombies, a quanto pare, è fornire la giusta dose di informazione “protetta” ai ragazzi e alle loro famiglie riguardo lo scottante argomento del sesso. Con la speranza che questi piccoli “morti viventi” ritornino in vita più come dei Peter Pan senza troppa voglia di crescere subito, piuttosto che come adulti in miniatura che si sentono già grandi.
Chiara Forcisi
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Da sempre lettrice accanita, Chiara all’età di 13 anni pubblica You are my angel, il suo primo romanzo. Frequenta il Liceo Classico N. Spedalieri di Catania, dove completa gli studi in bellezza in qualità di rappresentante d’istituto e dirige, dopo averlo fondato, il giornalino scolastico Il Punto, degno erede di Voci di Corridoio, antesignano di Voci di Città. A marzo 2013 corona il suo più grande sogno: partire come delegate con l’Associazione Diplomatici alla scoperta della Grande Mela. Si laurea in Scienze della Comunicazione all’Alma Mater Studiorum di Bologna a luglio 2018. Inoltre, anche se è impegnata ad affrontare la vita quotidiana non si arrende e prova ancora a realizzare ciò che voleva fare fin dalla culla: salvare il mondo con le parole.