Uno studio eseguito su uomini giamaicani lo dimostra. Il crescente movimento internazionale che regolamenta la marijuana medica ha portato rinnovato interesse al ruolo del fumo di marijuana sul potenziale di fertilità. Sebbene gli studi abbiano dimostrato che la qualità dello sperma può essere compromessa dall’uso di marijuana, poca attenzione è stata posta specificamente su coloro che cercano di concepire. Uno studio giamaicano, ha mirato a chiarire l’impatto dell’uso di marijuana nella qualità del liquido seminale negli uomini oggetto di indagine per la riproduzione assistita.
È stato condotto condotto uno studio trasversale in una struttura universitaria in Giamaica. Analisi di sperma di routine sono state eseguite su 229 uomini di età compresa tra 23 e 72 anni che erano nuovi clienti. Le analisi di regressione logistica sono state eseguite al fine di prevedere in modo indipendente misure quantificabili dell’impatto dell’uso di marijuana. Le principali misure di esito erano la motilità degli spermatozoi, lo spermatozoo e la morfologia e motilà totali.
Complessivamente, il 47% dei partecipanti ha riferito di uso di marijuana con il 21% di questi uomini che hanno segnalato un uso recente. Le analisi di regressione hanno mostrato che l’uso recente e gli utenti di grandi quantità di marijuana erano 2,6 volte (aOR = 2,6, IC 95%, 1,0-6,8, p = 0,044) e 4,3 volte (aOR = 4,3; IC 95%, 1,1-15,9, p = 0,030) a maggior rischio di essere diagnosticati con motilità anormale (astenozoospermia). Inoltre, gli utilizzatori di quantità moderate erano 3,4 volte (aOR = 3,4; IC 95%, 1,5-7,9, p = 0,004) più probabilità di essere diagnosticati con morfologia anormale (teratozoospermia).
L’uso recente di marijuana e quantità da moderate a grandi ha avuto un impatto sulla motilità e sulla morfologia degli spermatozoi negli uomini sottoposti a indagine per l’infertilità. Raccomandiamo quindi che gli uomini sottoposti a indagini sulla fertilità vengano interrogati di routine sul loro uso ricreativo della marijuana.
Dr. Andrea Militello
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Andrea Militello è un medico chirurgo specialista in urologia e andrologia, nato a Ravenna il 19 settembre del 1965. Ama a tal punto il suo lavoro da occupare circa 12 ore di ogni sua giornata, ma è al contempo un fervido amante dello sport anche se ormai per necessità viene relegato a praticarlo in palestra alle sei di mattina. Detiene un incarico di libera docenza all’Università Federiciana e all’Università di Ostrava ,e fa parte del comitato tecnico scientifico della Yamamoto research con qualche titolo da poter elencare (anche se non sarà questo il caso).Eletto nel 2014 e 2018 miglior andrologo d’Italia. Appassionato di videogiochi, è stato uno dei primi acquirenti della PlayStation nel lontano 1984 e durante i fine settimana piovosi spolvera il joystick per riscoprire il giocatore incallito che si cela sotto al camice; se esce il sole, però, la famiglia reclama attenzioni. Ama leggere, specialmente i thriller, mentre al cinema preferisce i film d’azione.