Il grande dilemma dell’amicizia tra uomo e donna viene finalmente svelato dalla scienza: il problema di fondo è che lui non può fare a meno di provare tensione sessuale nei confronti dell’amica, mentre lei non se ne accorge minimamente, interpretando tutto come puro e sincero affetto fraterno.
Fin dall’asilo si è portati a creare un legame di amicizia particolarmente intimo con coloro i quali vengono definiti “il mio migliore amico” o “la mia migliore amica”. Crescendo, poi, queste relazioni tendono a intensificarsi, soprattutto nella fase adolescenziale in cui la maggior parte delle amicizie nasce tra individui di sesso opposto, spesso seguita dalla classica promessa utopica di rimanere migliori amici per sempre. Paradossalmente, però, proprio questi giuramenti eterni sono destinati a finire. Perché? La motivazione comunemente condivisa – nonché un po’ idealistica – è che uno dei due amici era, è o sarà segretamente innamorato dell’altro/a, mentre la spiegazione scientifica è decisamente meno romantica e molto più veritiera: lui ragiona con il pisello, lei con il cervello.
In termini tecnici, una ricerca condotta dalla Norwegian University of Science and Technology ha dimostrato che l’errore di fondo nelle amicizie miste è un fraintendimento reciproco: lui, infatti, recepisce gli atteggiamenti amichevoli di lei come segnali sessuali e, viceversa, lei codifica l’interesse sessuale di lui in chiave amicale. L’intervista condotta in Norvegia su 308 laureandi tra i 18 e i 30 anni conferma questi dati: le intervistate donne hanno dichiarato di essere state fraintese da amici di sesso opposto 3-4 volte durante lo scorso anno. L’indagine norvegese ha confermato una precedente ricerca del 2012, condotta da Adrian F. Ward del Department of Psychology di Harvard, il quale dimostrava la naturale tendenza degli uomini ad essere attratti dalle proprie amiche.
Quante volte una donna si ritrova nella scomoda posizione di dover rifiutare un bacio, un flirt o un apprezzamento impertinente? Probabilmente le capita molto più frequentemente che a un uomo. La spiacevole conclusione a situazioni del genere può prendere due pieghe: la prima è la tanto temuta fine di un’amicizia talvolta storica; la seconda, supplizio dei nostri tempi, è la ancor più spaventosa friendzone. Un’ennesima incomprensione, quindi, da includere tra le innumerevoli che contraddistinguono l’universo femminile da quello maschile, rendendo ciascuno dei due incomprensibile per il sesso opposto. Alla luce dei dati pervenuti, si può dunque affermare che non possono esserci rapporti d’amicizia sinceri e oblativi tra i due sessi? Non esiste una risposta univoca e definitiva, essa varia soggettivamente a seconda delle esperienze personali e del grado di fiducia che si decide di riporre nella scienza. Indubbiamente è giunto il momento per donne e uomini di iniziare a vedere relazioni di questo tipo con gli occhi l’uno dell’altra. In questo modo, magari, il numero di telefono di colui che era il proprio migliore amico, anziché essere aggiunto alla rubrica dei numeri rifiutati, potrebbe essere inserito tra le chiamate rapide: il tasto uno da premere durante “un’emergenza libidine”.
Chiara Forcisi
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Da sempre lettrice accanita, Chiara all’età di 13 anni pubblica You are my angel, il suo primo romanzo. Frequenta il Liceo Classico N. Spedalieri di Catania, dove completa gli studi in bellezza in qualità di rappresentante d’istituto e dirige, dopo averlo fondato, il giornalino scolastico Il Punto, degno erede di Voci di Corridoio, antesignano di Voci di Città. A marzo 2013 corona il suo più grande sogno: partire come delegate con l’Associazione Diplomatici alla scoperta della Grande Mela. Si laurea in Scienze della Comunicazione all’Alma Mater Studiorum di Bologna a luglio 2018. Inoltre, anche se è impegnata ad affrontare la vita quotidiana non si arrende e prova ancora a realizzare ciò che voleva fare fin dalla culla: salvare il mondo con le parole.