«Se posso farcela io, può farcela chiunque… sento il supporto delle altre donne; io mi mostro come sono e questo è d’ispirazione per loro. Mi sento molto onorata». A parlare è Jamie Brewer, una donna davvero unica: nonostante sia affetta dalla sindrome di Down, infatti, è coraggiosamente riuscita a vincere i pregiudizi di due ambienti che della perfezione fisica fanno una prerogativa: Hollywood e il mondo della moda. In realtà non è la prima volta che una donna con questa sindrome sfila in passerella, ma nel suo caso vi è un primato nel farlo proprio durante la settimana della moda di New York, evento di punta nel settore.
Attrice e modella di trent’anni, sempre solare e con un dolce sorriso sulle labbra, Jamie ha recitato tra gli altri nel ruolo di Addie, nella serie tv horror American Horror Story. La nostra modella d’eccezione ha anche indossato le creazioni di Carrie Hammer nella Grande Mela, per la campagna Role Models Not Runway Models. Una scelta, quella della stilista, dettata non dalla condizione di Jamie, bensì dalla grande sicurezza che quest’ultima sprigiona ed infonde: «Abbiamo fatto sfilare donne che non sono semplici modelle ma che siano un punto di riferimento per il mondo femminile», ha raccontato la Hammer. «Il fatto che una donna con la Sindrome di Down sia vista come una donna attraente è un enorme passo avanti per la nostra società dell’immagine». Ma non è tutto: Jamie è anche portavoce per l’ARC Governmental Affairs Committee for Texas, che difende i diritti dei disabili, ed ha promosso una campagna per cancellare il termine “ritardato” nella legislazione dello Stato.
Quello della Brewer è senz’altro un messaggio di speranza per tutte le donne che si sentono imperfette e non in linea con i canoni che la società impone loro duramente; tuttavia, la vera rivoluzione sta nel considerare le diversità non come anomale e brutte, quanto piuttosto come spunti di una bellezza diversa e nuova, sebbene assolutamente affascinante.
Chiara Grasso
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