La corazza è sempre la stessa, con quel mix di elementi tipici della casa tedesca che le regalano quel forte impatto estetico richiesto dalla clientela. La sostanziale novità della Alpina B7 xDrive, invece, tocca direttamente l’anima, con un mostruoso V8 da 600 CV capace di modificare nel profondo quella che dovrebbe essere una semplice derivata della nuova BMW Serie 7.
L’estetica, come già detto, rimane più o meno la stessa, con le uniche differenze presenti nell’impianto di scarico, dove i terminali sono quattro, e nell’impianto frenante, totalmente rinnovato. Non cambia nemmeno l’abitacolo, che non si discosta dallo stile BMW, ma con qualche elemento in più come le finiture in pelle nappa e le cuciture che possono variare (a scelta) dal verde al blu. La strumentazione riprende i loghi dell’Alpina, la plancia può anche essere di legno di mirto e i comandi secondari sono rifiniti in ceramica. I cambiamenti, insomma, vertono su pochi punti, ma sono quei punti a fare la differenza tra una berlina normale e il massimo del lusso proposto dalla casa di Monaco.
Il salto in alto fatto in termini prestazionali ha naturalmente portato con sé altre migliorie in altre parti dell’auto. Cambia la trazione integrale xDrive, abbinata perfettamente al cambio a otto marce per restare in linea con il nuovo propulsore, così come l’assetto personalizzabile, che riesce a creare un perfetto connubio tra comfort e prestazioni. Sbalorditivo, infine, anche il controllo pneumatico, con la quale è possibile effettuare escursioni fino a 40 mm tra i vari settaggi, con la possibilità di effettuare regolazioni in manuale (fino ai 32 Km/h) o in automatica (anche oltre i 225 Km/h).
Francesco Mascali
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