Ci sono videogiochi che hanno fatto la storia e che per molti anni hanno fatto compagnia a intere generazioni di player. Si tratta di giochi “storici”, iconici, di un periodo dove la grafica e la resa allo schermo non erano così raffinate come nel nostro presente. Se gli strumenti in voga sono ora la PlayStation, la Xbox e le consolle futuristiche, il primo esempio di computer interamente dedicato al gioco fu il Nimrod, realizzato dalla Ferranti nel 1951 e pensato per giocare il Nim, gioco a due completamente matematico e basato sul calcolo binario.
Nel 1958 nacque Tennis for Two, un giochino pensato per intrattenere i visitatori del Brookhaven National Laboratory di New York. Tennis for Two mostrava un campo da tennis lateralmente e poteva essere sperimentato in coppia, impiegando due plance con manopola e un pulsante per lanciare la palla. Siamo agli albori di quello che sarebbe diventato un vero e proprio universo, ovvero la possibilità d’impiegare strumentazioni esterne per i giochi di coppia o di gruppo. Proseguiamo a storia dei videogiochi con Spacewar!, realizzato nel 1961 da un gruppo di studenti del MIT. Spaziale nell’ambientazione e dotato del primo “elemento di disturbo”, ovvero un corpo fisso posizionato nel mezzo dello schermo, Spacewar! venne incluso in tutti i computer DEC e può quindi essere considerato come il primo videogame di larga diffusione della storia. Arriviamo al 1966, quando un giovane ingegnere iniziò a lavorare su un progetto che interessava un impiego alternativo dello schermo della televisione, incontrando non poche difficoltà nel suo cammino. Il progetto dovette aspettare il 1971 per uscire e il Magnavox Odissey è ora considerato come un pilastro dei giochi primordiali. In quegli anni entrò in gioco una figura che sarebbe diventata il punto di riferimento nell’evoluzione dei videogame, Nolan Bushnell, in seguito fondatore di Atari. Il ragazzo era al tempo freschissimo di laurea e nel 1972 inventò niente meno che il primo videogioco “coin up“, ovvero attivato con monete. Anche se il primo in assoluto fu Computer Space, ideato dallo stesso Nolan, questa novità prese il nome di Pong, entrando per sempre nella storia delle invenzioni moderne.Ecco quindi nascere giochi che tutti noi conosciamo, come il mitico Pacman, videogame dove la pallina gialla affamata di semi doveva vedersela con i fantasmini che lo rincorrevano all’interno di un labirinto. Era il 1980 e il brand che lo produsse era la Namco, simbolo dell’avvento del Giappone nell’universo dei giochi virtuali. Con gli ’80 arrivarono altre icone, Mario, il simpatico idraulico baffuto inventato da Shigeru Miyamoto per la Nintendo e Donkey Kong, lo “scimmione” che tutti noi conosciamo.
A rendere più democratico il processo di gioco nel corso del tempo ci ha pensato l’avvento della “tecnologia flash”, sistema che tutt’oggi permette a chiunque di giocare con gli strumenti più classici, come a esempio il computer o l’iPad. I game più gettonati sono sicuramente i giochi di calcio online, come FIFA. Si tratta di videogame che permettono di comporre la propria squadra di calcio, divertendosi con le formazioni e realizzando le giocate giuste per aggiudicarsi i match. Quanta strada è stata fatta ed è interessante notare che i creatori di videogame hanno pensato nel corso degli anni anche alle ragazze, che non meno dei ragazzi amano cimentarsi con i videogiochi. In rete si possono infatti reperire dei flash games molto interessanti, come nel sito giochigratisonline.com, dove possiamo intrattenerci con i più divertenti giochi online per ragazze.
L’evoluzione dei videogame è un processo che merita di essere conosciuto da chi ama le atmosfere rarefatte e talvolta surreali dei primi giochi, basti pensare al 35° anniversario di Pacman per capire quanto tempo è passato dalle prime esperienze di gioco. La domanda sorge quindi spontanea: cosa ci riserverà il futuro?
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