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Netflix collassa e perde 200mila abbonati: cosa potrebbe cambiare
23 Aprile 2022
BusinessEntertainmentTech

Netflix collassa e perde 200mila abbonati: cosa potrebbe cambiare

Home » Business » Netflix collassa e perde 200mila abbonati: cosa potrebbe cambiare

Netflix non è solo il servizio di streaming on demand per eccellenza. È ormai un simbolo culturale, sinonimo di relax e intrattenimento. Che sia per una serata tra amici, o per un po’ di “sano” binge-watching della propria serie preferita, Netflix è un punto di riferimento per milioni di utenti.

Nel 2015, quando Netflix è arrivato in Italia, il panorama competitivo era abbastanza tranquillo. Ora, però, si sta rapidamente infittendo, a tal punto da mettere in crisi il colosso tanto amato dagli utenti. Mentre i nuovi competitors non fanno che crescere, Netflix ha registrato il più grave calo in 10 anni di attività: in questo trimestre ha perso 200mila utenti, subendo di riflesso un grave crollo in borsa (-23%). Perché? E soprattutto come uscirne? L’azienda si è già rimboccata le maniche e ha pensato a delle possibili soluzioni.

Netflix: la perdita in numeri

Netflix viene dal suo periodo di massimo splendore: nel 2020 ha beneficiato dell’effetto lockdown, guadagnando 15,8 milioni di nuovi iscritti (rispetto ai 7 milioni prospettati). Numeri che si sono mantenuti stabili, finora… Tra lo stupore di analisti e investitori, Netflix ha chiuso il primo trimestre del 2022 con ben 200mila abbonati in meno. Insieme al numero di abbonati è caduta a picco anche la quotazione in borsa: si è registrato il -23%, complici anche le previsioni per il nuovo trimestre, che preannunciano un’ulteriore perdita di 2 milioni di utenti.

Le cause della perdita

Guerra in Russia

In seguito alla scoppio del conflitto Russia-Ucraina Netflix, come molte altre multinazionali, ha deciso di chiudere i battenti sul territorio russo. Questo, a loro detta, gli sarebbe costato circa 700mila abbonamenti.

Concorrenza

Netflix, disponibile in Italia dal 2015 ma già nel pieno della sua attività dal 2010, ha subito conquistato il cuore degli utenti, diventando un vero e proprio lovemark. Ma, negli ultimi tempi, la concorrenza si è infittita, mettendo a dura prova la sua posizione di “egemonia” sul mercato.

  • Amazon Prime Video: seppur attivo da pochi anni, il servizio di streaming firmato Amazon è riuscito a guadagnare il suo posto come degno competitor di Netflix. Uno dei suoi punti di forza – oltre il prezzo, molto vantaggioso essendo incluso nel servizio di consegna Prime – sono i contenuti originali ben sponsorizzati: basti pensare alla campagna di influencer marketing per il lancio di The Wilds. 
  • Disney+: anche questa è una piattaforma molto giovane che, pian piano, sta guadagnando quota. Ha recentemente fatto la mossa vincente includendo Star e Marvel, avvicinandosi così anche a utenti che non necessariamente appassionati di Disney.
  • Altre piattaforme: tra di esse sicuramente spicca HBO, che dopo il boom di Euphoria sta velocemente scalando la vetta, raggiungendo 77 milioni di abbonati.

Aumento prezzi abbonamenti

Gli abbonamenti hanno un range di prezzo variabile: si va da un abbonamento base più economico, che permette la visione su un solo schermo, a quello Premium, pensato per le famiglie. Tuttavia, i prezzi sono saliti sensibilmente rispetto a qualche anno fa, arrivando agli attuali 17,99€ mensili per il piano Premium. Questo ha spinto molti utenti a rivolgersi alla concorrenza o rinunciare al servizio.

Le possibili soluzioni pensate da Netflix

“Stop” alla condivisione password 

L’abbonamento Premium, che permette la visione simultaneamente su 4 schermi  è quello preferito dagli utenti in quanto permette di suddividere il prezzo tra più persone… ma questo non è l’unico motivo: la password va facilmente in mano ad amici e parenti, che usufruiscono del servizio senza pagare. Per ovviare a questo problema, l’azienda ha dichiarato di voler introdurre una nuova funzionalità che impedisce di condividere la propria password al di fuori del proprio nucleo familiare, a meno che non si paghi un supplemento di 2,99$. Per verificare l’effettivo rispetto della nuova regola sarà usato il tracciamento degli indirizzi IP. La strategia, già testata in Cile, Perù e Costa Rica, presto coinvolgerà anche gli USA, dove Netflix conta il maggior numero di utenti.

Pubblicità

Un’altra idea rivelata dall’amministratore delegato di Netflix è quella di aggiungere la pubblicità, che finora è stata off-limits nella politica della piattaforma. Questo permetterebbe di recuperare le recenti perdite, ma potrebbe anche lasciare gli utenti con l’amaro in bocca. Ecco perché si è pensato di offrire piani separati: un abbonamento base più economico con la presenza di annunci pubblicitari, e uno con un prezzo più elevato che mantiene invariata l’esperienza d’uso della piattaforma.

Insomma è in arrivo una rivoluzione “moderata”: Netflix non ha intenzione di stare con le mani in mano mentre i numeri precipitano ma non vuole neanche rischiare, stravolgendo la piattaforma tanto amata dai suoi utenti.

Alice Maria Reale 

Fonte immagine: Pixabay

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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About Alice Reale

Nata a Catania nel lontano 2002, la piccola Alice si è sempre distinta per la sua risolutezza e determinazione. 
Dopo aver deciso di voler diventare un’archeologa, poi una veterinaria e poi un’insegnante, si iscrive al Liceo Linguistico Lombardo Radice e scopre le sue due grandi passioni: la scrittura e le lingue straniere, che decide di coniugare iscrivendosi alla facoltà di Scienze e Lingue per la Comunicazione.

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