SIRACUSA – Controlli intensificati contro chi vende fave e piselli senza rispettare le precauzioni a salvaguardia dei malati di favismo. L’iniziativa è dell’assessore alle Attività produttive, Gianluca Scrofani, che ieri ha avuto un colloquio con il comandante della Polizia municipale, Salvatore Correnti, per chiedere controlli specifici da parte della Squadra annonaria. Dal maggio del 2009, infatti, in città è in vigore un’ordinanza sindacale che fissa precisi criteri per la coltivazione e la vendita delle due leguminose. «L’ordinanza – spiega l’assessore Scrofani – fu emessa in accoglimento di un atto di indirizzo del consiglio comunale e nei giorni scorsi c’è stata la lettera, pubblicata dagli organi di informazione, con la quale un padre ha evidenziato i rischi cui vanno incontro i suoi due figli, entrambi affetti da favismo. Corre pericoli, anche mortali, non solo chi mangia fave e piselli senza avere consapevolezza della malattia, ma anche chi inala il polline dei fiori; allora penso che qualche piccola precauzione sia doverosa per consentire a queste persone di avere una vita normale».
L’ordinanza impone il divieto di coltivare fave e piselli all’interno del perimetro urbano e obbliga i commercianti, sia su aree private che pubbliche, a venderli solo in confezioni sigillate con plastica su cui apporre l’avvertenza “prodotto nocivo ai portatori di favismo”. «In questo periodo – conclude l’assessore Scrofani – come è normale che sia, i mercati e i negozi di frutta e verdura sono pieni di queste leguminose. Ma registriamo anche, in molte zone della città, la presenza di mezzi che vendono prodotto sfuso aumentando i fattori di rischio per le persone malate».
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