Nel mondo, esistono luoghi, simboli di leggende, i quali si sono prestati per secoli alla stesura di romanzi gotici, o di altro genere, di successo. Palazzi, castelli, città dal fascino fantastico che hanno segnato la letteratura di tutti i tempi. E ancor oggi, ve ne sono alcuni che continuano a celare segreti inestimabili, facendo della propria magia la propria fortuna. A tal proposito, nello Yorkshire in Inghilterra, vi è un pozzo dalle stranissime proprietà. Esso, attraverso lo zampillo dell’acqua che sgorga, trasforma gli oggetti in pietra. The Petrifying Well, il nome conferito al pozzo, si trova accanto alla città di Knaresborough e, con gli anni, è divenuto una delle maggiori attrazioni della Gran Bretagna.
Secondo il mito ricorrente, il pozzo in questione sarebbe maledetto. Turisti e abitanti del luogo hanno fatto alcune prove per vedere se, oltre che foglie e animali, l’effetto di pietrificazione funzionasse con gli oggetti. La scoperta è stata “positiva”. Accanto al pozzo, la cui parte laterale somiglia alla testa di un gigante, si trovano numerosi oggetti (una bicicletta, manufatti dell’epoca vittoriana e un orsacchiotto) che, messi a contatto con l’acqua, dopo qualche mese, si sono letteralmente trasformati in pietra. Ovviamente, è subentrata, come da copione, la scienza, spiegando che, in realtà, l’acqua del pozzo è piena di minerali che, una volta poggiatisi sugli oggetti, formano una sorta di membrana resistente e simile a stalattiti e stalagmiti.
Secondo quanto riportato da Greenme.it, l’unica caratteristica, a cui la scienza non è però riuscita a dare una spiegazione, è la velocità con cui gli oggetti vengono tramutati in pietre. Come facilmente deducibile, l’acqua del pozzo, per l’alto contenuto di minerali, non è potabile e sarebbe alquanto pericoloso berne anche solo un sorso. Non ci sono misteri a cui l’uomo non cerchi di trovare una soluzione, ma a quanto pare, non per tutto gli è consentito esprimersi. D’altro canto, da sempre la magia ha incantato l’uomo, ma forse, affinché rimanga tale, è giusto che non se ne dia un’interpretazione, scientifica o meno.
Anastasia Gambera
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