Niger, Mali, Bangladesh, Etiopia, Uganda, Afghanistan sono alcuni dei paesi nel mondo dove ancora oggi nel 2016 esiste la pratica del matrimonio forzato. Grazie però alle azioni di denuncia di ong, associazioni di volontariato e l’ONU oggi negli stessi paesi è stato fatto un passo in avanti con l’approvazione di una legge che fissa a 18 anni il limite minimo di età per il matrimonio.
Purtroppo si tratta di iniziative isolate, Save the Children a tal proposito conta ancora oggi ogni anno circa 15 milioni di spose bambine costrette a sposarsi con uomini molto pi grandi e spesso sconosciuti solo per scappare dalla guerra, dalla miseria o dalla violenza. Secondo la stessa organizzazione internazionale, inoltre, ogni giorno sono 42 mila le spose bambine nel mondo che diventano poi piccole madri senza esserne pronte. «Se non fosse stato per la guerra non mi sarei mai sposata così giovane. La guerra ha distrutto la mia vita e quella di tutti i siriani». Così si è espressa Afrah, una delle tante spose bambine siriane fuggite dalla guerra e rifugiatasi nel nord del Libano con quello sposo che pensava potesse proteggerla ma che invece si è rivelato essere il suo peggiore nemico.
«Qualunque cosa gli dicessi lui non mi credeva. Qualunque cosa facessi mi diceva che avevo sbagliato. Sapeva solo urlare», Afrah, come lei stessa spiga, veniva praticamente fatta tacere ad ogni piccolo accenno di comunicazione, viveva in un incubo. Come lei ancora oggi in Siria molte bambine sono costrette a matrimoni precoci e così come in molti Paesi in via di sviluppo dove il permesso al matrimonio interessa ancora molte quindicenni. Tra queste stesse bambine private della propria adolescenza molte perdono la vita o per suicidio o per le complicazioni durante la gravidanza e il parto.
Alla luce di ciò, nonostante nel mondo qualcosa si stia muovendo per fermare questa ennesima forma di violenza di genere purtroppo non è ancora abbastanza. Per tale ragione le organizzazioni e associazioni di categoria continuano ad insistere per sensibilizzare sempre di più i governi di tutto il mondo per intervenire in tal senso e porre fine a tale orrore.
Ester Sbona
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