La proposta di abolire l’ora legale non passa: a marzo di ogni anno, la popolazione continuerà a spostare le lancette avanti di un’ora.
Tutto è partito da una proposta discussa in Parlamento europeo da diversi deputati, in gran parte di paesi del Nord e dell’Est, che volevano fermare il cambiamento semestrale dell’ora. La deliberazione è stata votata l’8 febbraio in Parlamento europeo ed è stata bocciata, quindi l’ora legale non verrà eliminata. Come riporta Repubblica, il Parlamento europeo ha respinto la proposta, anche se resta una porta aperta, in quanto Strasburgo ha chiesto nuovamente alla Commissione “un giudizio approfondito” sulle conseguenze che può avere il cambio dell’ora sulla nostra salute, che potrebbe comprovare un’eliminazione dell’ora legale. Per il momento, il cambiamento dell’ora è di pertinenza dell’Unione europea, come decretato da un direttiva del 2000. La richiesta di abolizione esigeva quindi rimettere la decisione ai singoli Stati membri, che avrebbero potuto mantenere l’ora legale.
Oltre ad eliminare la richiesta di abolizione del cambiamento dell’ora, i parlamentari europei hanno cancellato le critiche più dure sulle conseguenze negative dell’ora legale. Nella deliberazione dell’Europarlamento spiega che tante ricerche scientifiche non sono riuscite ad arrivare a conclusioni definitive, nonostante abbiano segnato l’esistenza di conseguenze negative sulla nostra salute. Infatti, cambiare ora due volte l’anno, a marzo e ottobre, oltre ad essere “seccante”, può comportare anche dei danni sulla salute degli abitanti che, obbligati a spostare in avanti o indietro di un’ora le lancette dell’orologio, possono provare malori, spossatezza ed irritabilità. «Sconvolgere due volte l’anno orologio interno delle persone ha degli effetti gravi sulla salute»ha spiegato la parlamentare Heidi Hautala, citando decine di ricerche scientifiche (nonostante non ci sia ancora nessuna bibliografia relativa ai presenti effetti negativi riscontrati da questa pratica su esseri animali ed umani).
Nella storia, la scienza ha riscontrato in particolare i benefici dell’ora legale come la maggiore esposizione alla vitamina D, importante per le nostre difese immunitarie. I suoi effetti negativi, invece, sono piuttosto ridotti (le conseguenze erano comparabili a quelle di un jetlag con qualche problematica di concentrazione e stanchezza). Nel settore energetico, invece, le ricerche dimostrano i risultati in termini di risparmio secondario dell’ora legale. Ma tali risparmi sono moderatamente ridotti (con 0,34 % del totale di energia consumata) con alterazioni rilevanti tra gli Stati membri. Per quanto riguarda in ambiti economici come i trasporti e l’agricoltura, l’ora legale non sembra avere influenze. Lo scopo dell’orario legale è quello di risparmiare la luce naturale del giorno.
Katia Di Luna
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