Si sa, lo sport ha da sempre un importante ruolo educativo e sociale. Nel corso del tempo abbiamo ascoltato storie sportive, o assistito ad immagini, entrate nell’immaginario collettivo nazionale o internazionale. Dalla partita di calcio tra Inghilterra e Germania nel giorno di Natale durante la Seconda Guerra Mondiale, passando per il pugno alzato degli americani Smith e Carlos durante la premiazione dei 200 metri piani alle Olimpiadi di Città del Messico 1968 in segno di protesta per i diritti civili non riconosciuti ai neri, fino al dissenso di alcune nazionali impegnate nell’ultimo mondiale di calcio di Qatar 2022 per la morte dei lavoratori stranieri costretti a “vivere” in condizioni disumane.
Per questo ma anche tant’altro, nella giornata di oggi mercoledì 20 settembre, è arrivato il riconoscimento più bello da parte della Camera dei Deputati che ha approvato all’unanimità l’ingresso delle “attività sportive” nella Costituzione italiana.
Grazie all’approvazione dei due rami del Parlamento italiano (con il Senato che aveva dato il via libera in seconda lettura lo scorso 17 maggio), viene modificato l’articolo 33 della Costituzione che recitava “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento”, alla quale viene aggiunta la formula: “La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme“.
Dopo l’inserimento ufficiale delle “attività sportive” nella Costituzione italiana, sono arrivate le parole del Ministro allo Sport e ai Giovani, Andrea Abodi, il quale ha dichiarato: “Da un lato sarà necessario promuovere questa riforma e dall’altro dovremo saperla interpretare e attuare, oltre che nobilitare. Non basta una norma in Costituzione anche se è un passo molto importante, ma sarà fondamentale farla vivere nelle scelte di carattere politico e di governo, nazionale e sul territorio”.
Fonte Foto in Evidenza: ITALPRESS Twitter
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Giuseppe, classe 1999, aspirante giornalista, è laureato in Scienze Politiche (Relazioni Internazionali) ma, fin da piccolo, è appassionato di sport e giornalismo. Simpatiche, si fa per dire, le scene di quando ancora bambino si sedeva nel bar del padre e leggeva la Gazzetta dello Sport “come quelli grandi“.
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