Alla Ziegfeld Ballroom di New York, Giorgia Meloni ha ricevuto il “Global Citizen Award 2024“ dell’Atlantic Council “per il suo ruolo pionieristico di prima donna capo di governo in Italia, il suo forte sostegno all’Unione Europea e all’alleanza transatlantica, nonché per la sua presidenza del G7 nel 2024”.
A consegnarle il prestigioso riconoscimento, ci ha pensato il patron di X e Tesla, Elon Musk, che ha così parlato nei confronti della premier italiana: “È un onore essere qui per consegnare questo premio a una persona che è, addirittura, più bella dentro che fuori. (Giorgia Meloni) Ha fatto un lavoro incredibile come premier, con una crescita e un’occupazione record. È una persona onesta, vera, autentica”.
Il Global Citizen Award viene consegnato, ogni anno, al termine della settimana di alto livello dell’Assemblea Generale della Nazioni Unite a personaggi internazionali che più si sono distinti sulla scena globale. Negli anni passati, per esempio, hanno ricevuto lo stesso premio figure del calibro di: Volodymir Zelensky, Christine Lagarde, Rania di Giordania, Mario Draghi, Shimon Peres, Henry Kissinger e Sundar Pichai.
Quest’anno, invece, oltre a Giorgia Meloni, hanno ricevuto lo stesso riconoscimento anche: il presidente del Ghana, Nana Addo Dankwa Akufo-Addo. Il primo ministro greco, Kyriakos Mitsotakis, e la vicepresidente della holding sudcoreana CJ Group, Miky Lee.
Dopo aver ricevuto il riconoscimento dell’Atlantic Council, il primo ministro italiano, Giorgia Meloni, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni durante la cerimonia di premiazione. “Come politico, hai fondamentalmente due opzioni: essere un leader o uno che segue. Indicare o meno una rotta. Agire per il bene del tuo popolo o agire guidato solo dai sondaggi. Bene: la mia ambizione è guidare, non seguire“.
Non manca poi una citazione di chi, la stessa premier, ha definito il proprio insegnante di inglese: “Come diceva il mio professore di inglese, il cantante Michael Jackson, inizio da ‘Man in the mirror’, dall’uomo allo specchio. Gli chiedo di cambiare i suoi modi. Dobbiamo iniziare da noi stessi, per sapere chi siamo veramente e rispettarlo, così da poter comprendere e rispettare anche gli altri”.
Il capo del governo italiano si è poi soffermata su quelli che, secondo lei, sono i due principali rischi che oggigiorno bisogna prestare attenzione. “Come Occidente penso che abbiamo due rischi da contrastare. Il primo è quello che uno dei più grandi filosofi europei contemporanei, Roger Scruton, chiamava oikofobia. Dal greco oikos – casa – e fobia – paura – ovvero ‘avversione per la propria casa‘. Un disprezzo crescente, che ci porta a voler cancellare con la violenza i simboli della nostra civiltà, negli Stati Uniti come in Europa”.
“Il secondo rischio è il paradosso che, mentre da un lato l’Occidente disprezza se stesso, dall’altro pretende spesso di essere superiore agli altri. Il risultato? L’Occidente rischia di diventare un interlocutore meno credibile. Il cosiddetto Sud del mondo chiede maggiore influenza. Le nazioni in via di sviluppo ormai ampiamente consolidate collaborano autonomamente tra loro. Le autocrazie stanno guadagnando terreno sulle democrazie e rischiamo di assomigliare sempre più a una fortezza chiusa e autoreferenziale”.
Fonte Foto in Evidenza: adnkronos.com
Giuseppe Rosario Tosto
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