«Un’altra tragedia». Così Talha Khan, social activist indiano, nell’incipit di un suo tweet, informa il mondo di quanto accaduto (VIDEO). Il volo proveniva dall’aeroporto di Dubai. Era un boeing 737-800 dell’Air India Express (compagnia low-cost indiana, filiale della compagnia di bandiera Air India), che si è schiantato nella città di Calicut. Il velivolo aveva a bordo 190 passeggeri (184 i civili, di cui 10 bambini, 6 i membri dell’equipaggio). La città dei Calicut (Calcutta) si trova nello stato del Kerala nel Sud dell’India. Media locali (Asian News International) informano sull’ora dell’incidente, che sarebbe avvenuto intorno alle 7,45 del mattino (ora locale) durante l’atterraggio al Karipur Airport. Dalle prime informazioni (ancora in corso di aggiornamento) i morti sarebbero 16 (compreso il pilota). Il volo era stato operato dal governo per rimpatriare gli indiani bloccati all’estero a causa dell’emergenza Covid-19.
Probabilmente la pioggia incessante avrebbe reso difficile la frenata dell’aereo sulla pista durante l’atterraggio. Il velivolo si sarebbe letteralmente spezzato in due. Le prime immagini immortalano un gran caos creato dalle persone che cercano tra i rottami. Nessun incendio è stato segnalato dalla Direzione Generale dell’Aviazione Civile (DGCA). Sono appena iniziate, e sono ancora in corso, le operazioni di salvataggio dei superstiti, almeno 35 di questi sono stati trasportati d’urgenza in ospedale.
Maria Giulia Vancheri
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Maria Giulia, che in una parola si definisce logorroica, è una studentessa 24enne di giurisprudenza, a Catania. Dopo anni passati sui libri ha pensato bene di iniziare a scrivere per non infastidire più chi non volesse ascoltare le tante cose che aveva da dire. Riconosce di essere fashion… ma non addicted. Ama il mare e anche durante la sessione estiva non rinuncia alla sua nuotata giornaliera, che le rinfresca il corpo e i pensieri.
Crede fermamente che chi semina amore, raccolga felicità