La situazione per Equitalia è davvero critica. La società incaricata della riscossione dei tributi dovrebbe incassare 817 miliardi di euro; tuttavia, quelli che effettivamente riuscirà a riscuotere, al momento, ammontano a 51,9 miliardi. Come riportato da L’Huffington Post, è questo il quadro che emerge dall’audizione tenuta da Ernesto Maria Ruffini, presidente e a.d. di Equitalia, davanti alla commissione Finanze della Camera. Un vero e proprio buco nero.
«Il carico contabile residuo, affidato dai diversi enti creditori a Equitalia, nel periodo 1 gennaio 2000-31 dicembre 2016, ammonta a 817 miliardi di euro» le parole di Ruffini riportate da L’Huffington Post. Oltre il 43% di questi 817 miliardi di euro «è difficilmente recuperabile», ha aggiunto. Di seguito viene spiegato il motivo: 147,4 miliardi sono dovuti da soggetti falliti, 85 miliardi da persone decedute e imprese cessate, 95 miliardi da nullatenenti e per altri 30,4 miliardi la riscossione è sospesa per provvedimenti di autotutela emessi dagli enti creditori o sentenze dell’autorità giudiziaria.
Facendo le dovute differenze, rimangono 459,2 miliardi. Di tale cifra, il 75% (pari a 348,4 miliardi) riguarda contribuenti nei confronti dei quali l’agente della riscossione ha già tentato azioni di recupero esecutive o cautelari, tutte senza successo. In aggiunta, ci sono 26,2 miliardi oggetto di pagamenti rateizzati. Così facendo, arriviamo a 84,6 miliardi, a cui vanno sottratti ulteriori 32,7 miliardi, riferiti a posizioni non lavorabili. «Pertanto, l’importo di 51,9 miliardi di euro rappresenta la quota sulla quale le azioni di recupero potranno ragionevolmente avere più efficacia», ha confermato Ruffini.
A oggi, il presidente e amministratore delegato Ruffini riferisce che sono circa 21 milioni i contribuenti che risultano avere debiti verso enti creditori. Di questi, il 53% ha debiti per somme inferiori a 1.000 euro e il 20% ha debiti compresi tra 1.000 e 5.000 euro. Andando più nello specifico, nella tabella allegata al documento depositato da Ruffini in commissione si nota che il 7,1% dei contribuenti ha debiti tra i 5mila e i 10mila, l’11,9% tra i 10mila e i 50mila, il 3% tra i 50mila e 100mila e il 4% oltre i 100mila.
La situazione è davvero critica. Se da una parte il Governo cerca di stringere la cinghia dove possibile, dall’altra questo enorme buco di circa 765 miliardi di euro è davvero complesso da assorbire. Non resta che attendere, e valutare quale sarà la prossima mossa per cercare di migliorare tale problema, perché alcuni cambiamenti in questa direzione sono già stati fatti, ma basteranno?
Marco Razzini
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