Le drammatiche vicende che si stanno verificando in Ucraina, dopo l’invasione e l’attacco militare da parte della Russia, restituiscono uno scenario tragico: migliaia di persone in fuga, morti e feriti di cui ancora non si conosce esattamente il numero, le città sotto incessante assedio, l’agghiacciante eco delle sirene e un’intera popolazione terrorizzata.
In questa situazione gravissima si è aperta, inoltre, un’altra emergenza, quella che riguarda gli animali rimasti (o che già erano) senza casa o senza famiglia.
Queste creature sono le ennesime vittime innocenti di tutti quegli uomini che, nonostante il passato riportato sui libri di storia, non hanno imparato che le guerre non hanno mai portato a nulla di buono, nulla che non si traduca in sofferenza e distruzione.
Le associazioni animaliste ucraine stanno dando fondo a tutte le risorse fisiche ed economiche per metterli in salvo e al sicuro. Purtroppo non è per nulla semplice, poiché da un lato ci sono i cani e i gatti liberi di cui i volontari si prendono cura quotidianamente e che rischiano di restare senza punti di riferimento; dall’altro ci sono gli animali che sono stati lasciati indietro durante la fuga, abbandonati dalle famiglie a causa della foga di sfuggire all’inimmaginabile incubo della guerra.
Scelte dettate dalla paura, scelte impulsive e magari, in alcuni casi, anche sofferte. Non necessariamente da irresponsabilità, superficialità o puro egoismo, come nel caso dei frequenti e numerosi abbandoni che si verificano durante la stagione estiva e in ogni parte del mondo. Non bisogna dimenticare che queste scelte sono prese da gente che, oramai, forse sente di avere ben poco da perdere e che con gli occhi del dolore, fatica nel guardare al domani. Uomini, donne e bambini a cui è stata portata via, senza alcun diritto e giustificazione che regga, la pace, la bellezza della propria quotidianità e, in alcuni casi, la vita stessa.
Tuttavia sui social circolano anche diverse fotografie di persone che, mentre fuggono e cercano un riparo sicuro, portano e stringono con sé i loro compagni pelosetti, suscitando dolcezza e commozione, restituendo l’immagine di un amore sincero e forte e di un’umanità che forse non è del tutto persa. Un’umanità che tiene ben strette le zampe di queste creature, ignare e anche loro spaventate da ciò che sta accadendo attorno a loro.
Proprio per cercare di prevenire abbandoni che avrebbero quasi certamente esiti tragici, i volontari di Kiev hanno iniziato a diffondere una richiesta disperata, quella di non lasciarli da soli nelle case vuote o per strada, ma di contattare le associazioni o i volontari stessi per affidarli a loro.
Aiutare a distanza è tutt’altro che semplice. Ma vicinanza, solidarietà e supporto, oltre che disponibilità, non tardano ad arrivare dall’Italia, dove le principali associazioni animaliste hanno preso contatti con quelle ucraine per avere informazioni più precise su cosa stia accadendo e su quali siano le necessità primarie.
L‘Oipa (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) ha fatto sapere di essere in contatto con l’associazione Kspa Lucky Strand, che ha confermato che anche i volontari in azione sul campo sono colpiti dal confitto e hanno bisogno di aiuto.
«A Kiev, dove opera questa associazione, vi sono lunghe file davanti alle banche e ai negozi e i volontari ci hanno comunicato che non hanno avuto il tempo di fare scorte di cibo e non sanno se avranno bisogno di luoghi dove trasferire gli animali che gestiscono. Tutto dipenderà da quel che accadrà nelle prossime ore – ha detto la responsabile Relazioni internazionali di Oipa International – Siamo in attesa di ulteriori notizie anche dalle altre nostre leghe-membro in Ucraina. Chi volesse aiutare i volontari e gli animali in Ucraina può mettersi in contatto con noi che faremo da tramite con le nostre associazioni locali».
Ma gli animali domestici e gli animali randagi, non sono gli unici ad essere in pericolo.
Infatti, mentre lo zoo di Kiev pare sia stato risparmiato, quello Feldman di Kharkov è stato preso d’assalto dalle truppe russe. Lo staff dello zoo ha chiaramente accusato i russi di aver intenzionalmente sparato in quella zona: “Non possiamo dire che sia stato un incidente. Intorno a noi c’è solo foresta e un’autostrada, ci hanno voluto colpire pur non essendo noi un obiettivo militare”.
Sembra che, a causa delle bombe, siano morti tre cervi reali, ma questi animali vivono in vaste aree naturali e dunque, non si è ancora in grado di avere una stima certa dei danni. Tra l’altro, in questo momento è impossibile anche pensare di spostarli o nasconderli da qualche parte. Ma non vengono mai lasciati soli, lo zoo è custodito da alcuni lavoratori che non li abbandonano e che continuano a prendersi cura di loro, in qualche modo, nonostante la drammatica situazione.
E proprio questo è l’appello rilanciato di bacheca in bacheca, da volontari e associazioni: Non abbandonate gli animali, non lasciateli soli perché, esattamente come tutta quella povera gente, martoriata da bombardamenti e devastazione, non sono colpevoli di niente.
Miriana Platania
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