RIETI — Prosegue senza sosta, nelle zone duramente colpite dal sisma, il lavoro instancabile delle forze dell’ordine, dei Vigili del Fuoco, della Protezione Civile, nonché il prezioso supporto di numerosi volontari venuti in soccorso alla popolazione dell’Italia centrale sin dalle prime fasi dell’emergenza. Sullo stesso binario viaggia anche l’attività della Procura reatina che entro la fine del mese corrente procederà con le prime iscrizioni sul registro degli indagati per i crolli provocati dal terremoto avvenuto la notte del 24 agosto scorso. Già nei giorni successivi al sisma che ha cagionato la morte di 299 persone e danni quantificabili per oltre 7 miliardi di euro presso i comuni di Amatrice, Accumoli ed Arquata del Tronto e le rispettive frazioni, la Guardia di Finanza entrò in possesso di documenti di enti pubblici e ditte che nel 2012 ebbero in appalto i lavori di ristrutturazione del plesso didattico di Amatrice parzialmente crollato, edificio simbolo di ciò che passerà ai libri di storia come un vero e proprio disastro annunciato.
Nel corso di un’intervista rilasciata nei giorni scorsi dal procuratore Capo di Rieti Giuseppe Saieva all’agenzia di stampa Agi sono emersi alcuni dettagli «riguardanti il crollo della Torre Civica di Accumoli, della caserma dei carabinieri e del campanile della Chiesa, schiantatosi su una casa dove sono morti padre, madre e due figli, sono ormai in dirittura d’arrivo: pensiamo di aver raccolto elementi per ipotizzare responsabilità costruttive ed esecutive». Più complesse appaiono invece le indagini sul fronte amatriciano, dove sono tutt’ora in corso accertamenti sul cedimento di due palazzine costruite negli anni Settanta in cui sono morte 20 persone, senza dimenticare il crollo dello storico Hotel Roma che si affacciava proprio sulla strada principale dell’antico borgo medievale, per cui «c’era un contenzioso civile in corso con il vicinato per alcuni lavori che erano stati avviati», ha spiegato il magistrato. Come se non bastasse, gli inquirenti adesso devono fare i conti pure con i crolli causati dal sisma di ottobre che rischiano di compromettere seriamente il primo filone delle indagini, poiché impossibilitati ad eseguire tutte le verifiche del caso. Tuttavia «l’enorme documentazione che abbiamo sequestrato nei mesi scorsi – prosegue il dottor Saieva – ci consentirà di capire dove e in che modo in tutto il territorio di nostra competenza sono stati effettuati interventi e ristrutturazioni e se tutto ciò sia avvenuto per davvero o per finta».
Gabriele Mirabella
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