Chi non vorrebbe perdersi per le strade di Hollywood? Irama e Rkomi lo hanno fatto dando vita a un joint album dalle tonalità fresche, leggere anche se introspettive. Il progetto uscito lo scorso 7 luglio – che si è dimostrato essere uno dei più attesi tra quelli italiani- nasce dalla profonda amicizia consolidata tra i due cantautori negli ultimi anni, resa nota grazie alle precedenti tracce “Luna piena” e “5 gocce” e saldata proprio grazie a questo disco. I due saranno riusciti a soddisfare le aspettative del loro pubblico?
L’album è nato dopo un periodo artistico importante dei due cantanti, vogliosi di scrollarsi di dosso le pressanti aspettative, hanno deciso di cavalcare l’onda della loro amicizia e di iniziare a “giocare “con la musica. La chimica tra Mirko e Filippo si sente eccome: ad ogni brano si percepisce la loro unione, il processo “naturale” da loro stessi cosi definito in numerose interviste. L’album è un vero progetto fatto da e per Irama e Rkomi, alla scoperta di sé stessi, della collaborazione con gli altri, l’abbandono di una scrittura in solitudine e lanciare un messaggio di fluidità di genere musicale. Già da tempo lo stesso Irama ha cercato di far capire al suo pubblico che la sua intenzione è quella di spaziare, evolversi, creare canzoni variegate, «non si può essere sempre felici o sempre tristi» ha affermato l’artista più volte, e su quest’onda lo segue anche Mirko, “accusato” per aver abbandonato il suo caro vecchio amico rap, ha deciso di mettersi alla prova.
L’intero progetto – che vede ancora una volta la direzione artistica di Shablo– non è cucito su misura di un genere, non è lo stile di Irama o lo stile di Rkomi: ne fuoriesce un mix che spesso risulta vincente, altre meno, ma che nel complesso funziona. I due riescono a mixare il pop di nuova generazione, che strizza l’occhio all’internazionalità con numerosi altri generi, tra cui funky, hip hop, influenze latine e il tanto loro amato cantautorato italiano.
Per quanto riguarda i temi, ancora una volta si muovono all’interno degli amori tormentati, passionali, erotici fino ad arrivare a temi di crescita personale, percorsi di cambiamento che non vedono però uno sradicamento dalle proprie radici, anzi proprio le origini vengono viste come motivo di puntare a migliorarsi non dimenticando di restare con i piedi per terra.
È un cd che nel complesso risulta ben amalgamato, forse non riesce a sorprendere come i loro progetti precedenti, ma è impossibile non restare ammaliati dalla scrittura dei due giovani cantautori, già noti da tempo per le loro abilità notevoli difficili da trovare nel mondo musicale odierno e dalle melodie, che se per alcune sembrano indistinguibili fra di loro, altre sono dotate di beat che ti restano in testa.
Il cd si apre con “Hollywood“, brano già in circolazione da settimane e che sta riscontrando un ottimo successo. Formato da vibes festaiole ed estive, esso si trova immerso nelle sonorità funky tipiche degli anni ’90, dalla qualità leggera, risulta essere di uno stile tipico dei due usato durante l’estate, forse non la loro migliore hit, ma riesce comunque a catturare l’attenzione.
Se già dalla copertina si poteva evincere il tema cardine dell’intero album, con “Sexy” è ancora più chiaro: brano leggero, con un testo non troppo ricercato ma dal beat che non si riesce a dimenticare. La canzone – a differenza degli altri che sono stati presentati con dei visual video- è stata lanciata anche con un video musicale che vede la presenza di Guè, che intona le sue barre, forse con un testo già troppo risentito, all’interno di un’atmosfera “hot” ma allo stesso tempo soffocante. Sembrerebbe però che qualcosa non funziona nel video, e spesso potrebbe risultare distorto il messaggio che probabilmente era loro intenzione lanciare.
Ecco che da qui in poi si inizia ad affrontare tematiche più serie e profonde dell’amore tormentato ,non lasciando totalmente la via del ritmo incalzante e leggero, dalle tonalità latine. Si inizia da “Quando piove“, brano con un ritornello forte e che potrebbe essere un buon singolo autunnale: “cercami quando piove, quando ritorna il sole, quando si spezza il cuore ma lo tieni per te “.
Segue Sulla pelle, uno dei brani più forti dell’album e che funziona bene, parla di relazioni tossiche quasi nauseanti ma con un desiderio di ritorno e rinascita anche dalla propria intimità “con le mani sulla pelle” continuando in un circolo vizioso autodistruttivo.
Arrivano “Gravità” e “Petrolio“, due ballad molto vicine allo stile malinconico di Irama: il duo qui funziona, anche se a volte Mirko sembra perdersi a causa della presenza vocale dell’altro. «Vedo tutto a rovescio, dentro e fuori, fuori e dentro me» intona il ritornello di Gravità, un vortice confuso e dolorante della propria anima. Torna il ritmo che fa ballare con “Un’altra bugia” e “Urlami addosso” che giocano la carta dell’amore giocoso e litigarello.
«Precipito in te, nelle tue incertezze…Precipito su una folla immobile per te», con queste parole torna ancora una volta l’amore struggente per poi sfumare grazie a “Con gli stessi occhi“, brano che va a ritroso nel tempo dei due cantanti. «Quanto eravamo soli in quel quartiere, quella stazione ci sembrava Bel Air (…) mi ricordo che non sapevo di essere me, nemmeno chi essere», frasi che ricordano il passato per poi catapultarsi nel presente «e dimmi se mi guarderesti ancora con gli stessi occhi, ora che non ho idea di dove dormi».
Il joint album in versione digitale si chiude con Figlio unico, bonus track che vede la presenza del rapper Ernia e Kid Yugi, con un testo leggermente polemico e portatore di messaggi: «Lascio il rap prima che diventi pop\Prima che lo faccia te, prima che sia un bel cliché– e ancora-Non faccio un singolo per album solo per passare in radio\Tu fai quello che non cambia perché non sai fare altro».
Sapuppo Sara
Fonte immagini: social degli artisti.
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Nata a Catania nel 2000, Sara sin da bambina ha sempre voluto lasciare il segno in questo mondo, e non appena entrata nella sua adolescenza ha capito che il modo migliore per farlo era la comunicazione. Infatti, dopo essersi diplomata nel settore turistico, si scrive e frequenta sino ad ora la facoltà di Scienze e Lingue per la Comunicazione presso l’Università di Catania.
Tra le sue passioni spiccano quelle per la musica e quella di interessarsi di ciò che accade attorno a lei quotidianamente, battendosi per la difesa di quelli che sono i diritti ( ma anche doveri eh!) umani. Per questo, cerca da qualche anno a questa parte di poter interagire con gli altri attraverso blog e i social.