“I sogni son desideri” cantava Cenerentola più di 70anni fa. Eppure, i sogni tornano di nuovo al cinema proprio grazie al nuovo film d’animazione firmato Disney. Il Natale, infatti, si illumina con “Wish“.
Siamo a Rosas, una piccola isola nel cuore del Mediterraneo, in cui regna la tranquillità e l’armonia tra il popolo e il suo amato re-mago chiamato Magnifico. É qui che vive Asha, una ragazzina di 17 anni dal buon cuore, altruista e che mostra particolare attenzione per la sua famiglia e comunità. Ma a Rosas, regno dei sogni e desideri, non è tutto come sembra.
Asha si propone come apprendista del re, lo stesso giorno in cui il suo amato nonno Sabino compie 100 anni. La cerimonia dei sogni si avvicina, e questo significa che Magnifico è pronto a realizzare un sogno di una persona del suo popolo. Durante il colloquio di lavoro la giovane scopre una crudele verità: il Re, infastidito dalla richiesta di esaudire il sogno di Sabino, mostra la sua vera natura. Quello di un vero ingannatore. Difatti, i sogni che il popolo gli affida per sperare che poi vengano realizzati dal loro magnanimo sovrano, vengono gelosamente conservati dallo stesso.
Magnifico è convinto che è meglio dimenticare un sogno se non è possibile realizzarlo. Cosi la piccola Asha si reca sconvolta all’albero in cui stava appollaiata da bambina con il suo papà defunto. Presa dalle paure, esprime un desiderio ad una stella, la quale, magicamente scende dal cielo e occorre in suo aiuto.
Da quel momento in poi, Star, Aisha e suoi amici lotteranno contro Magnifico per far restituire i sogni dell’intera comunità.
“Wish” è un cartone animato diretto da Chris Buck e Fawn Veerasunthom nato per celebrare i 100 anni della Walt Disney Animation Studios. Con il suo film numero 62, Disney si pone l’obiettivo di racchiudere in un solo lungometraggio l’intera essenza degli Studios: la lotta per i propri sogni; il trionfo della speranza; la forza dell’amore.
Infatti, sin da subito, ci si ritrova catapultati all’interno di un villaggio molto simile a quello di Rapunzel. Gli animaletti invece, ricordano lo stile di Bambi o Tarzan. Per non parlare della musica e le continue battutine autoreferenziali.
Gli stessi personaggi ricordano i loro antenati protagonisti “disneyniani“: Asha è una ragazza umile e dolce come Cenerentola, generosa con il suo popolo come Aladdin e Jasmine, ama gli animali come Biancaneve. Inoltre, è intelligente come Belle e tenace come Ribelle. Ma non ha bisogno di un principe che vada a salvarla, proprio come l’intraprendente Elsa di Frozen e Mulan. Inoltre, possiede delle sembianze che risultano essere un mix tra Oceania, Rapunzel , la Principessa e il ranocchio, e la semplicità di Encanto.
Per quanto riguarda Magnifico, egli è un villain perfettamente ben riuscito: è buffo come capitan Uncino, vanitoso come la strega di Biancaneve e affascinante e crudele come Jafar. Ma soprattutto geloso dei propri sogni, doppiogiochista e pronto a sacrificarsi per sè stesso come Malefica. Per quanto riguarda la sua amata regina Amaya, è il personaggio che evolve maggiormente. Da moglie e quasi servitrice fedele del re, si trasforma in una donna che vuole ribellarsi dalle grinfie di un uomo malvagio e iniziare una lotta per salvare il suo popolo.
Gli altri riferimenti riguardano gli amici di Aisha: a partire dalla capretta parlante, che assomiglia un po’ all’aiuto dato dai topini di Cenerentola, sino ai suoi amici, 7 come i nani e coerentemente somiglianti anche nelle personalità. Il nonno inoltre, è l’emblema dei 100 anni di sogni Disney.
Per non parlare di Star: la piccola stella ha una funzione molto simile al grillo parlante di Pinocchio, con la differenza che lei non parla ma risulta essere- teneramente- molto espressiva e cosi capace di farsi capire al volo. Inoltre, la piccola stella, cosi come il nonno, diventa il simbolo di tutti i sogni che si intrecciano e scorrono tra le trame d tutti i cartoni Disney.
In una storia che ha una natura elementare, semplice e senza troppi intrecci, tutta la classicità della Disney è compressa al suo interno in maniera eccellente. “Wish” riesce infatti a catturare l’attenzione di grandi e piccini nonostante non sia dotato di grandi sorprese.
La prima parte del lungometraggio avanza lentamente, non riuscendo cosi a far entrare lo spettatore immediatamente nel focus della storia. Nel blocco centrale tutto sembra incalzare in modo più rapido cosi da finalmente far venir voglia di restare incollati al grande schermo.
In “Wish“, i sogni non sono semplicemente desideri: vi è la continua lotta sia per la loro realizzazione ma anche per la loro custodia. I sogni possono non diventare realtà ma si trasformano in motore per poter andare avanti nella vita quotidiana. Dunque, cosa può succedere se vengono realizzati o al contrario, restano un’utopia? Nasceranno nuovi sogni, nuovi obiettivi per cui combattere e per cui vale la pena sperare.
Per quanto riguarda la versione italiana, la voce di Aisha è incarnata dalla cantautrice Gaia. La scelta risulta davvero azzeccata soprattutto nei momenti di musical, la sua voce riesce ad avvolgere e coinvolgere sapientemente nonostante le musiche non siano di uno stile memorabile. Un po’ meno riuscita è il doppiaggio parlato, ma per essere alle prime armi si può dire che è abbastanza riuscito. Sorprende invece Amadeus, che dona la voce alla simpatica capretta di nome Valentino. La sua voce è oramai inconfondibile e riesce a dare quel tocco di ironia e divertimento all’intero cartone.
Una novità di Wish è la tecnica usata per la sua realizzazione. La Disney fa ricorso al 3dCGI, una tecnica che unisce la tecnologia al disegno, ottenendo come risultato un film animato dalle venature “acquerellate“. Ancora una volta passato e presente di uniscono, persino nella grafica, donando cosi quel senso di nostalgia che si mescola con la modernità e la voglia di guardare avanti.
In conclusione, si può dire che Wish è un perfetto classico ben riuscito, forse un po’ scontato, ma che nonostante gli intoppi riesce a raggiungere il suo obbiettivo: far riflettere, ma soprattutto… sognare.
Fonte foto: account Instagram ufficiale di Disney Italia
Sapuppo Sara
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Nata a Catania nel 2000, Sara sin da bambina ha sempre voluto lasciare il segno in questo mondo, e non appena entrata nella sua adolescenza ha capito che il modo migliore per farlo era la comunicazione. Infatti, dopo essersi diplomata nel settore turistico, si scrive e frequenta sino ad ora la facoltà di Scienze e Lingue per la Comunicazione presso l’Università di Catania.
Tra le sue passioni spiccano quelle per la musica e quella di interessarsi di ciò che accade attorno a lei quotidianamente, battendosi per la difesa di quelli che sono i diritti ( ma anche doveri eh!) umani. Per questo, cerca da qualche anno a questa parte di poter interagire con gli altri attraverso blog e i social.