Nel campo delle energie rinnovabili, l’ultima ad essere oggetto di studio e sperimentazione è l’energia elettrica prodotta dal moto ondoso. Con il progetto ISWEC, il mare ne diventa produttore primario.
Attuale come non mai è il tema della transizione energetica. Le varie risorse rinnovabili sviluppate negli anni, altamente sostenibili per l’ambiente, come l’energia solare tramite il fotovoltaico, l’energia del vento tramite i parchi eolici, l’energia geotermica, le biomasse, sembra non bastino ancora del tutto per rendere il nostro pianeta abbastanza “green”.
A questo proposito, c’è da fare un plauso per l’entrata in scena di un’ulteriore risorsa mai presa davvero in considerazione finora: il mare.
Ciò che rende il mare il maggiore protagonista tra le fonti rinnovabili a nostra disposizione, è il progetto ISWEC (Inertial Sea Wave Energy Converter) che si propone di trasformare il moto delle onde marine in energia elettrica.
Fonte: Flickr
ISWEC è il progetto pilota sviluppato da Eni in collaborazione con Wave for Energy S.r.l., spin-off del Politecnico di Torino. Grazie a questa nuova tecnologia è possibile riuscire ad ottenere energia elettrica dalle onde del mare. Questo permette lo sviluppo di un nuovo mercato, ed in grado di erogare corrente elettrica ad intere comunità costiere.
Una struttura galleggiante viene ancorata al fondale marino. Il moto oscillatorio del mare attiva per inerzia un sistema rotante all’interno dello scafo che, collegato a dei generatori, riescono a convertire l’oscillazione delle onde in energia elettrica. L’impianto si adatta a qualsiasi condizione marina, continuando il processo di conversione energetica.
Inoltre, essendo integrato in un sistema ibrido di rete di distribuzione di energia elettrica (fotovoltaico e batterie di stoccaggio di energia), consente di generare contemporaneamente energia proveniente dal moto ondoso, dal sole e dallo stoccaggio energetico.
Le fonti rinnovabili, come risaputo, sono le risorse più preziose che abbiamo a disposizione proprio per le loro caratteristiche: pulite, economiche, rinnovabili, inesauribili, a disposizione di tutti. Non rilasciano emissioni di CO2 nell’atmosfera (al contrario di quelle fossili), contribuendo a ridurre il riscaldamento globale, risultando sostenibili e produttrici di energia elettrica in maniera pulita.
Il mare è risultato il primo fra le energie sostenibili: da solo è in grado di produrre energia elettrica utile al fabbisogno annuale del pianeta. Come mai? le onde marine hanno una densità energetica media cinque volte superiore a quella del vento e fino a 10-20 volte superiore a quella del sole; si stima che le onde possano sviluppare una potenza, lungo le coste terrestri a livello globale, pari a 2 TeraWatt, circa 18mila miliardi di chilowattora all’anno. (Fonte: AdnKronos).
L’accordo firmato da Eni con Cassa Depositi e Prestiti, Fincantieri e Terna, prevede l’implementazione del sistema su scala industriale.
L’obiettivo è quello di fornire energia elettrica prodotta dal progetto ISWEC, le piccole isole per le quali non è disponibile una rete diretta di distribuzione energetica, ancora dipendenti da gruppi elettrogeni diesel.
L’Amministratore Delegato di Eni Claudio Descalzi ha dichiarato che «questo accordo si inserisce nel nostro piano strategico di decarbonizzazione e trova fondamento nella grande esperienza di Eni nelle attività offshore e nella gestione dei progetti complessi. Elementi che hanno consentito di realizzare e installare la prima applicazione industriale di ISWEC in tempi record per il settore. La collaborazione con tre eccellenze italiane, quali Cdp, Terna e Fincantieri, consentirà di mettere a fattor comune le grandi competenze esistenti e di accelerare il processo di industrializzazione di questa tecnologia, a differenza di quanto avvenuto finora per dispositivi analoghi». (Fonte: Ansa).
In rispetto delle varie fasi di attuazione del progetto, una prima installazione dello scafo è stata effettuata nel Mare Adriatico, al largo di Ravenna. Un secondo impianto nel Canale di Sicilia, al largo delle coste gelesi.
Confidiamo nella forza del mare per difendere la Terra dagli sprechi dell’uomo.
Gabriella Agosta
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