Grazie alla vittoria di domenica sera per 2-0 contro la Sampdoria, la Juve di Maurizio Sarri si è laureata campione d’Italia per la nona volta consecutiva. Sono bastati due guizzi di Cristiano Ronaldo e Federico Bernardeschi per superare i blucerchiati di Ranieri e raggiungere, con due giornate d’anticipo, il primo obiettivo di questa stagione. Si tratta del primo scudetto conquistato da Maurizio Sarri che, nonostante gli alti e bassi di questa stagione, è riuscito lo stesso a portare a Torino, ancora una volta, l’ambito scudetto. Questo è il 36° campionato conquistato dalla Juventus, esattamente il doppio di Inter e Milan, che sono le due squadre, dopo i bianconeri, ad aver conquistato più scudetti in Serie A.
Ma alla base di questa perpetua egemonia in Italia dei bianconeri si pone un interrogativo: questo strapotere deriva solo dai meriti dei campioni d’Italia in carica o è stata facilitata da demeriti delle inseguitrici? Analizzando le statistiche dei bianconeri in questa stagione, possiamo notare come, per la prima volta in nove anni, la Juve non abbia la miglior difesa del torneo.
A due giornate dal termine, infatti, gli uomini di Sarri hanno subito ben 38 reti, a fronte di una media di reti subite pari a 25 a stagione nei precedenti otto campionati. Anche per quanto riguarda i punti ottenuti si può notare un leggero rallentamento rispetto al passato recente. Infatti, qualora i bianconeri vincessero le due partite rimanenti si andrebbero a piazzare a quota 89 punti, con meno punti rispetto alle precedenti 4 stagioni (l’ultima volta che la Juve fece “peggio” fu nel 2014\2015 quando terminò a quota 87 punti).
Per quanto riguarda le inseguitrici, invece, non si può che partire dalla stagione della Lazio. Gli uomini di Simone Inzaghi erano considerati i veri antagonisti della Juventus e, prima del lockdown, avevano conquistato ben 62 punti in 26 giornate con un solo punto di ritardo dalla capolista. La situazione, però, è precipitata dopo la ripresa del campionato: i biancocelesti, infatti, hanno conquistato appena 13 punti nelle ultime 10 partite con 4 vittorie, un pareggio e ben 5 sconfitte (al netto delle sole due sconfitte ottenute nel resto della stagione).
Impossibile ad oggi poter dire come si sarebbe concluso il campionato se non fosse stato sospeso a causa del Covid-19. Risulta certamente ragionevole pensare che la Lazio avrebbe potuto sfruttare al meglio le ultime 12 giornate vista l’assenza di altri impegni.
Discorso in parte diverso per l’Inter di Conte. A differenza della Lazio, i nerazzurri avevano visto affievolirsi le loro speranze scudetto già prima del lockdown, a causa delle due sconfitte consecutive negli scontri diretti contro Lazio e Juve. Dopo la ripresa del campionato gli uomini di Conte hanno totalizzato solo un punto in meno della Juve capolista, a cui vanno aggiunti, però, i sei punti di distanza che si erano creati nei mesi da gennaio a marzo.
Molti rimpianti però per i nerazzurri che, nell’ultimo mese, hanno lasciato diversi punti per strada in match apparentemente alla loro portata (si pensi alle sfide con Bologna, Sassuolo o Verona). Resta comunque una stagione molto positiva per la compagine milanese che non solo ha la miglior difesa del torneo, ma per la prima volta in 9 anni ha un gap rispetto alla prima posizione al di sotto dei 10 punti (per adesso 7 punti).
Infine, un’ultima menzione spetta alla meravigliosa Atalanta di Gasperini. Sembrerebbe assurdo parlare di “sogno scudetto fallito” per i nerazzurri, ma i numeri di questo finale di stagione fanno pensare proprio questo. L’Atalanta, infatti, è la squadra che in queste ultime 10 giornate ha recuperato più punti alla Juventus (5 punti), andando addirittura a un passo dalla vittoria all’Allianz Stadium. Una vittoria che avrebbe riaperto la corsa scudetto.
Resta comunque un’annata stratosferica per i bergamaschi che, a due giornate dal termine, hanno già superato il proprio record di punti in Serie A con 75 punti in 36 giornate. Anche sotto l’aspetto realizzativo gli orobici hanno lasciato il segno, siglando ben 96 reti in questa stagione di Serie A (con una spaventosa media di 2,7 gol a partita). Non dobbiamo dimenticare, inoltre, che gli uomini di Gasperini, alla loro prima storica partecipazione in Champions League, si trovano ai quarti di finale. I nerazzurri, infatti, possono ancora scrivere la storia in questa stagione a partire dal prossimo 12 agosto quando se la vedranno con il PSG di Neymar e Mbappè.
Carlo Marino
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Nato a Catania nel 1997 si avvicina al mondo del giornalismo nel 2015 anno in cui, dopo aver conseguito il diploma scientifico, inizia a collaborare con la testata giornalistica online NewSicilia. Parallelamente a questa passione, che gli ha permesso di iscriversi nel 2019 all’Albo dei Giornalisti Pubblicisti, ha frequentato la facoltà di Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Catania, laureandosi nel 2021. Da sempre amante dello sport e, nello specifico, del calcio, dopo aver tentato vanamente di praticarlo capisce che forse sarebbe stato meglio limitarsi a scriverci su. Dal 2018 sposa il progetto di Voci di Città curando dapprima la rubrica sul Fantacalcio e, attualmente, quella sulla Serie A. Il suo motto? «La giornata più sprecata della nostra vita è quella in cui non abbiamo riso»