Se è vero che un libro può aiutare a conoscere veri e propri mondi nuovi, è allora vero che la possibilità di accedervi dovrebbe essere garantita a quante più persone possibili, a prescindere dalla loro età, provenienza e – soprattutto – professione. È proprio su questo principio che si basa un’iniziativa datata, ma che è tornata in prima pagina nei giorni scorsi grazie a dei nuovi passi avanti: ci riferiamo al progetto di aprire numerose biblioteche aziendali, che dovrebbero inserirsi nel più grande circuito delle biblioteche comunali e accademiche di ogni città, e la cui realizzazione è stata pensata dal Gruppo Cultura di Confindustria e dall’AIE, l’Associazione Italiana degli Editori.
Non è una novità che grandi gruppi industriali ed economici decidano di investire sulla formazione dei propri dipendenti: ne sono un esempio la biblioteca bolognese voluta dalla compagnia assicurativa Unipol e quelle dei gruppi Pirelli, Zambon e della catena alberghiera Accor, per citare alcuni nomi fra i più noti dello Stivale. Proprio le biblioteche Pirelli hanno fatto riparlare di sé lunedì scorso, perché, oltre a una precedente sede presso Settimo Torinese realizzata da Renzo Piano, ne sono state inaugurate altre due nel milanese. La prima sorge nel vasto spazio dell’Headquarter, alla Bicocca, ed è opera di Vittorio Gregotti, mentre la seconda fa capo allo stabilimento di Bollate. Il progetto, oltre agli enti già citato, ha coinvolto sia gli editori della campagna #IoLeggoPerché sia la RSU (ovvero la rappresentanza sindacale aziendale), così come numerosi dirigenti e dipendenti, tutti pronti a mettere a fornire libri su libri in vista dell’apertura, per un totale attuale di tremila e che arriverà a diecimila nel corso di pochi anni.
Le tre aree Pirelli, da un lato, sono dotate di ogni comfort, perché offrono al proprio interno poltrone e divani in un salottino da lettura, tavoli per la consultazione e un arredamento di buon gusto inserito in spazi molto luminoso; dall’altro lato, sono collegate ai sistemi bibliotecari comunali e offrono un’ampia rosa di materiale cartaceo (oltre 130mila esemplari fra romanzi, riviste e quotidiani), oltre a 400 audio-libri, 4000 cd musicali e 4500 film e documentari. L’intento? Quello di ricreare un ambiente piacevole e funzionale non tanto a una migliore produzione, quanto a un benessere personale più elevato, che naturalmente incide poi in positivo anche sul posto di lavoro. Un vero e proprio “welfare aziendale”, insomma, pronto a favorire qualsiasi consultazione e approfondimento sul territorio, a patto che sia di stampo culturale.
Eva Luna Mascolino
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