La grande attesa per la finale di Supercoppa italiana è giunta al termine. Nel, sempre meraviglioso, scenario di San Siro si gioca il consueto incontro che mette davanti i vincitori dello scudetto (Inter) e i campioni della Coppa Italia (Juventus). Di per sé non una partita come le altre, figuriamoci se si affrontano due squadre con una rivalità del genere. Tra l’altro, si tratta dell’ultimo match che si gioca con il 50% della capienza dato che nei prossimi due turni di Serie A potranno accedere allo stadio soltanto 5mila tifosi.
I neroazzurri arrivano a quest’incontro, che assegna il primo trofeo della stagione, in ottima condizione sia fisica che mentale. La prima posizione in classifica (con una partita in meno) e una striscia di otto vittorie consecutive ne sono un indice. Inoltre, aver battuto nella prima partita dell’anno la Lazio, che era stata l’unica in grado di batterli nel girone d’andata, rappresenta un ulteriore carica.
Mister Simone Inzaghi ha, praticamente, a disposizione tutta la rosa e manda in campo “l’undici ideale”. (3–5–2) Handanovic; Skriniar, De Vrij, Bastoni; Dumfries, Barella, Brozovic, Calhanoglu, Perisic; Lautaro, Dzeko.
I bianconeri, la cui stagione è sinora fatta di alti (prima posizione nel girone di Champions) e bassi (quinta posizione in classifica a undici punti dalla vetta) dovranno fare a meno di alcuni elementi. Tra questi: il positivo al covid Ramsey; gli infortunati Chiesa e Danilo e gli squalificati De Ligt e Cuadrado. Quest’ultimi, nel match di campionato vinto con una clamorosa rimonta contro la Roma, hanno rispettivamente rimediato un cartellino rosso e giallo che gli fa saltare l’incontro odierno.
Oltre a queste assenze, mister Allegri decide di far ruotare i suoi e schiera la seguente formazione. (4-4-2) Perin; De Sciglio, Rugani, Chiellini, Alex Sandro; McKennie, Locatelli, Rabiot Bernardeschi; Morata, Kulusevski.
La 37esima edizione della Supercoppa parte a ritmi alti con l’Inter che si rende pericolosa, dopo appena sessanta secondi di gioco, con un colpo di testa di Edin Dzeko finito alto. Passa qualche minuto e l’altro centravanti neroazzurro Lautaro Martinez manca l’appuntamento con il gol colpendo malamente la palla.
All’11esimo minuto arriva il primo episodio dubbio del match: Barella lanciato in area anticipa Chiellini che, in ritardo, con il piede di richiamo tocca il compagno di nazionale ostacolandone la corsa. L’arbitro Doveri nota l’intervento ma decide di non intervenire.
Il tabellino si sblocca al minuto numero venticinque con la Juventus che, alla prima discesa offensiva, trova il vantaggio con un cross di Morata deviato che diventa un grande assist per McKennie che di testa infila Handanovic.
Qualche minuto di confusione prima di arrivare al 34esimo, quando Dzeko arriva sul pallone prima di De Sciglio che frana su di lui. Tra i due avviene un contatto simile a quello dell’undicesimo ma questa volta l’arbitro decide di fischiare calcio di rigore. Dal dischetto si presenta Lautaro che con un botta potentissima spiazza e batte Perin.
Nel finale, la squadra di Simone Inzaghi prova addirittura a passare in vantaggio ma il punteggio con cui si va all’intervallo è di 1-1.
Seconda frazione di gioco che inizia con la Vecchia Signora aggressiva e, al minuto quarantotto, va vicino alla rete con il mancino di Bernardeschi finito fuori di poco. Un minuto più tardi ancora pericoloso l’ex giocatore della Fiorentina che prima salta mezza difesa interista ma poi scaraventa alto il suo tiro.
Passata questa fase, torna di nuova “padrona” della partita la formazione neroazzurra che al termine di un’azione prolungatissima sfiora il vantaggio con un colpo di testa di Dumfries. Al 69esimo ancora Inter pericolosa con Perisic che dal fondo va al cross per Lautaro che incrocia di testa ma trova i guanti di un attento Perin. Continua l’assedio interista che muove bene la palla e trova in area Perisic che colpisce di prima col destro trovando ancora presente l’estremo difensore juventino.
Queste le ultime occasioni di un match che, negli ultimi quindici minuti, vede più cambi che azioni. Dopo quattro minuti di recupero, i tempi regolamentari finiscono come in campionato col punteggio di 1-1. Si va ai supplementari.
Squadre stanche e ritmi ovviamente più bassi con una partita che sembra avviata ai calci di rigore. Ma nell’ultima azione del match, all’ultimo secondo disponibile, Alexis Sanchez entrato in campo nel secondo tempo trova il gol decisivo della vittoria. Da un cross dal fondo, Alex Sandro tocca male e Darmian anticipa Chiellini servendo così “El nino maravilla” che nell’area piccola davanti al portiere non può sbagliare. Finisce, dunque, 2-1 per l’Inter che conquista al 120esimo la sua sesta Supercoppa italiana.
Si è assistiti a una partita piacevole giocata, per oltre un’ora, a ritmi alti. L’Inter, come più preferisce fare, ha tenuto il possesso palla mostrando varie azioni di alta qualità. Poche, però, le occasioni davvero pericolose che potevano far finire prima la partita. La Juventus, da parte sua, ha fatto il match che poteva e doveva fare. Ordinata, semplice e compatta. Il vantaggio di McKennie ha fatto sperare ai tifosi juventini un finale diverso ma le avanzate dalle parti di Samir Handanovic sono state troppo poche. In fin dei conti, la vittoria interista è meritata ma a pochi secondi dalla fine fa davvero male alla squadra di Massimiliano Allegri.
Fonte foto: Inter
Giuseppe Tosto
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Giuseppe, classe 1999, aspirante giornalista, è laureato in Scienze Politiche (Relazioni Internazionali) ma, fin da piccolo, è appassionato di sport e giornalismo. Simpatiche, si fa per dire, le scene di quando ancora bambino si sedeva nel bar del padre e leggeva la Gazzetta dello Sport “come quelli grandi“.
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