Dopo la tempesta della passata giornata, torna il “sereno” in Serie A con tutte e dieci le partite disputate anche se in tre giorni diversi. Tuttavia, i casi di positività tra i giocatori restano tanti e nei prossimi due turni potranno accedere allo stadio soltanto 5mila tifosi. E’ tempo, però, di vedere cos’è successo in questa ventunesima giornata.
La seconda giornata del girone di ritorno inizia con la sfida del Penzo tra Venezia e Milan. Per la squadra di Stefano Pioli strada subito in discesa dopo due minuti grazie al tap-in vincente di Zlatan Ibrahimovic. Nella ripresa, Theo Hernandez chiude la pratica mettendo a segno una doppietta che fissa il risultato finale sullo 0-3. Terzo successo consecutivo per i rossoneri che si confermano i principali antagonisti dell’Inter nella lotta al titolo.
Così come giovedì, anche il programma pomeridiano di domenica è suddiviso in tre slot di orari differenti. Alle 14:30, ritorno piacevole ad Empoli per Dionisi che con il suo Sassuolo è riuscito a imporsi nettamente. Occasioni e gol, già nel primo tempo, grazie a Berardi, Henderson e Raspadori (1-2). Quest’ultimo, nella seconda frazione di gioco, complice anche l’espulsione di Viti, riesce a trovare una doppietta così come il compagno di reparto e subentrante Scamacca. Al triplice fischio finale, punteggio di 1-5 per i neroverdi che tornano alla vittoria.
Doppio impegno alle 16:30, con Napoli e Atalanta che riescono rispettivamente a imporsi su Sampdoria e Udinese. Partiamo dal match tra partenopei e blucerchiati caratterizzato dalle tante, troppe assenze. La squadra di Luciano Spalletti continua però a saperci convivere piuttosto bene mostrando un calcio piacevole ed efficace. Basta un gol di Petagna nel primo tempo per portare a casa i tre punti e non far scappare le prime due della classe. Finisce 1-0 allo stadio Maradona.
Punteggio totalmente diverso nella sfida della Dacia Arena dove la Dea dilaga per 2-6 contro i padroni di casa. Pratica chiusa già nei primi 45 minuti con le reti di Pasalic, Muriel e Malinovskyi. Nella ripresa, danza del gol con a segno Deulofeu, ancora Muriel, Beto, Maehle e Pessina. Partita, dunque, senza nessuna storia ma attenzione all’Udinese che nella giornata di ieri ha fatto ricorso per aver disputato la partita con un solo allenamento sulle gambe e con giocatori in quarantena.
Due sfide, anche alle 18:30. Partiamo dalla sfida più emozionante e spettacolare di tutta la ventunesima giornata. Ovvero, la gara dell’Olimpico tra i padroni di casa della Roma e la Juventus. Ritmi alti già nella prima frazione di gioco conclusasi sul risultato di 1-1 (Abraham e Dybala) ma è nel secondo tempo che succede di tutto e di più.
I giallorossi partono nuovamente più decisi degli avversari e tornano, dopo appena tre minuti, in vantaggio con la rete di Mkhitaryan. A questa segue il super calcio di punizione trasformato da Lorenzo Pellegrini che manda la palla all’angolino alto dove è impossibile arrivarci. Era tutto pronto per l’ennesimo passo falso della Vecchia Signora ma la squadra di José Mourinho spegne, completamente, l’interruttore dell’attenzione. A venti minuti dal termine un colpo di testa di Locatelli riapre il match e neanche 120 secondi dopo arriva il pareggio di Kulusevski che dovrà aspettare l’intervento del VAR per festeggiare con i compagni. A questo punto, con l’inerzia della partita girata totalmente a favore dei bianconeri arriva anche il gol del sorpasso siglato Mattia De Sciglio.
Ma non è finita qui. A circa dieci minuti dal termine, altro colpo di scena con l’arbitro Massa chiamato al monitor per un sospetto fallo di mano di De Ligt (il secondo, a dire il vero). Doppio giallo, espulsione per il difensore olandese e calcio di rigore per la Roma. Dal dischetto si presenta capitan Pellegrini che prima si fa ipnotizzare da Szczesny e poi scivola al momento della ribattuta. Dopo sei minuti di recupero, uno spettacolare Roma-Juve giunge al termine sul risultato di 3-4. Unica nota stonatissima della serata, l’infortunio capitato a Federico Chiesa che, per la tristezza dei tifosi bianconeri e azzurri, si è rotto il crociato. Stagione, ahimé, finita per lui.
Allo stesso orario, in una sfida cruciale per la salvezza, si sono affrontate in un delicato derby ligure Genoa e Spezia. Entrambe, hanno la necessità di vincere ma per motivi diversi: il Grifone per cercare di ridurre il gap proprio dagli spezzini e quest’ultimi per allungare sulla zona retrocessione. Primo tempo dominato dagli ospiti che passano in vantaggio con Bastoni; nella ripresa, meglio i rossoblù che però non riescono a trovare la via del gol e del pareggio. Punteggio di 0-1 a Marassi con Thiago Motta che salva ancora una volta, in extremis, la propria panchina e mette, invece, a serio rischio quella di Andriy Shevchenko.
Chiudono il programma domenicale, i due impegni serali delle 20:45. Partiamo dai campioni d’Italia in carica dell’Inter che a San Siro ospitano il recente passato di Simone Inzaghi: la Lazio. Partita subito d’impronta neroazzurra con i padroni di casa che, nonostante non siano riusciti a sfruttare varie occasioni, passano alla mezz’ora con un gran gol dalla distanza di Bastoni. Il loro entusiasmo, però, dura poco con Ciro Immobile che sfrutta una clamorosa quanto ingenua svista della retroguardia interista e fa tornare il punteggio in parità. Nei secondi 45 minuti di gioco, un solo gol: quello di Milan Skriniar che con un inserimento prepotente di testa batte Strakosha e regala tre punti preziosi all’Inter che, seppur con una partita in meno, torna in vetta alla classifica. Vendicata l’unica sconfitta del girone d’andata.
In contemporanea, arriva un clamoroso successo della Salernitana sul campo di una delle squadre più ostiche e in forma del campionato, cioè l’Hellas Verona. La squadra di Colantuono prima trova il vantaggio con il rigore trasformato da Djuric, poi viene raggiunta dagli scaligeri con Lazovic e, infine, torna definitivamente in vantaggio con una punizione messa a segno da Kastanos. Al Bentegodi finisce 1-2 per i campani che sperano ancora in una disperata salvezza.
Nello “strano” programma di questa ventunesima giornata di Serie A, sono scese in campo, ieri pomeriggio alle 17, Torino e Fiorentina. Partita con una sola squadra in campo: quella di casa. Al 31esimo minuto le reti granata sono già tre con protagonisti Singo e Brekalo (doppietta). Nella ripresa, mette la ciliegina sulla torta Sanabria che fissa il risultato finale sul 4-0. Brutta quanto inaspettata battuta d’arresto per una Viola che ha dato l’impressione di non essere mai scesa in campo. Si conferma, invece, un avversario difficile da affrontare il Toro di Ivan Juric.
Chiude questa ventunesima giornata di Serie A, un insolito posticipo del martedì tra Cagliari e Bologna. Dopo un primo tempo giocato a ritmi piacevoli ma chiuso a porte inviolate; nella seconda frazione, arrivano le emozioni e le reti. Prima, passa in vantaggio la squadra di Sinisa Mihajlovic con un calcio di punizione battuto in maniera ottimale da Orsolini; poi, arriva la rimonta dei sardi con Pavoletti e Pereiro che regalano la seconda vittoria consecutiva (2-1) a Walter Mazzari. Per il Casteddu la salvezza non è più un miraggio.
TOP
THEO HERNANDEZ: nel girone d’andata non ha mostrato tutte le sue qualità ma il francese è sicuramente il miglior terzino sinistro del campionato. Con la fascia di capitano al braccio, in quel di Venezia, mette a segno una doppietta con la quale mette “in banca” i tre punti, spodestando (in assenza di Kessié) un certo Zlatan Ibrahimovic come rigorista. Vedergli percorrere quella fascia avanti e indietro, fa stancare solo a vederlo.
RASPADORI: alti e bassi in questa stagione per l’attaccante neroverde che, però, quando in giornata è incontenibile per gli avversari. Un esempio, il gol dell’1-2 dove sfugge a due-tre avversari e con un sinistro incrociato batte Vicario. Da rapinatore, invece, la seconda rete del suo match. Insieme a Berardi e Scamacca costituisce il presente e il futuro del Sassuolo e della nazionale italiana.
MURIEL: l’attaccante colombiano, tra infortuni e un Duvan Zapata in grandissima forma, non ha avuto grosse occasioni per mettere in mostra tutto il suo talento. La partita di Udine rappresenta l’occasione perfetta e la sfrutta a pieno. Due reti che mettono in mostra il pezzo migliore del repertorio: la progressione palla a piede con cui disorienta e si prende beffa di difensori e portiere. Nella lotta al titolo/posto in Champions League, avere un fuoriclasse del genere in forma potrò sicuramente fare la differenza.
PETAGNA: indiscutibilmente il migliore in campo nella sfida del suo Napoli contro la Sampdoria. Non per il gol-vittoria trovato con un’acrobazia “sporca” (che già basterebbe) ma per la prestazione d’ottima caratura fornita. Corre in lungo e in largo per novanta minuti; si fa trovare sempre pronto per far salire la squadra e parte varie volte in “coast to coast” contro i difensori avversari. Osimhen è guarito dal Covid ed è pronto a tornare ma avere un possibile subentrante in queste condizioni non dispiacerà sicuramente a Luciano Spalletti.
SZCZESNY: già da tempo ha zittito le critiche di inizio stagione per alcuni errori grossolani e nella sfida dell’Olimpico è risultato decisivo per la conquista dei tre punti. Incolpevole nelle tre reti subite, a otto minuti dal termine e con i suoi sotto di un uomo, para il rigore a Pellegrini regalando così un importante successo ai bianconeri. Significativo, a fine partita, l’abbraccio dei suoi compagni che lo portano in gloria.
BASTONI: punto fondamentale della retroguardia interista ed erede di Chiellini e Bonucci in nazionale, il difensore scuola Atalanta è sicuramente l’uomo decisivo della vittoria neroazzurra contro la Lazio. Non per la fase difensiva, fatta come sempre a regola d’arte, ma per il supporto in fase realizzativa. Nel primo tempo, mette a segno un gran gol dalla distanza con un mancino rasoterra; nella ripresa, si trasforma in assist-man con un cross al bacio per il compagno di squadra e reparto Skriniar. In quest’Inter che fa sul serio, il ventiduenne è già uno dei leader.
FLOP
SVOBODA: affrontare Zlatan Ibrahimovic e, in generale, tutto il reparto offensivo del Milan non è sicuramente un’impresa facile e l’austriaco ne sa qualcosa. Soffre per gran parte del match le avanzate rossonere e al 58esimo è protagonista in negativo dell’azione che condanna definitivamente alla sconfitta il suo Venezia. Prima, perde palla in uscita; poi, nel tentativo di salvare il gol “para” letteralmente il tiro di Theo. Problema, però, che di ruolo fa il difensore. Cartellino rosso e rigore dello 0-3 definitivo per il Diavolo.
VITI: da elogiare il fatto che abbia ricoperto sia il ruolo di difensore centrale che di terzino sinistro (dopo l’uscita di Marchizza per infortunio). Peccato che in entrambe occasioni prende un giallo che gli costa, al sessantesimo minuto, un’espulsione letale soprattutto per la sua squadra. Da quel momento, l’Empoli è totalmente in balia degli attacchi neroverdi e difatti subisce tre ulteriori reti. L’1-5 finale è frutto, anche, di questo cartellino rosso.
DE MAIO: ricordate Jerome Boateng nel famoso dribbling di Messi (con la maglia del Barcellona) che lo mette addirittura a sedere e poi segna di cucchiaio a Neuer? Ecco, il difensore francese è stato vittima, per ben due volte, di un’azione (più o meno) simile di Muriel. Di fronte le avanzate dell’attaccante colombiano, il “povero” Sebastien è apparso come confuso, disorientato, impotente. Il suo destino era già stato scritto.
ROMA: per oltre un’ora, abbiamo (forse) visto la miglior performance stagionale dei giallorossi. Tuttavia, qualcuno spieghi loro che le partite durano novanta minuti. Dopo il vantaggio del 3-1, spengono completamente l’interruttore dell’attenzione e nel giro di sette minuti prendono ben tre reti con le quali la Juventus completa la rimonta. Completa la frittata, il rigore sbagliato da Pellegrini che poteva quantomeno ridare un punto alla sua squadra. Anche per un José Mourinho sofferente in conferenza stampa post-partita, l’atteggiamento dei suoi è incomprensibile.
GENOA: la sfida contro lo Spezia rappresentava un vero e proprio scontro salvezza e giocarlo in casa poteva essere un bene. Per il Grifone era necessario, sia per la classifica che per il morale, conquistare i tre punti e ridurre lo svantaggio proprio dagli spezzini. Fatto sta, che per tutto il primo tempo vengono presi ” a schiaffi” dalla squadra di Thiago Motta che trova il vantaggio con Bastoni; nella seconda frazione, svegliati dalle botte degli ospiti, cercano invano di agguantare quantomeno un disperato pareggio. Brutto passo falso per “Sheva” che ora rischia addirittura l’esonero.
FIORENTINA: prima della sosta natalizia, avevamo lasciato una squadra potenzialmente in lotta per un posto nell’Europa che conta e, per questo, la schiacciante sconfitta per 4-0 rappresenta una doccia gelata per tutti i tifosi Viola. Mai in partita, sin dal primo tempo quando nel giro di dodici minuti subiscono tre delle quattro reti granata. Mister Italiano così come la dirigenza, che si è già adoperata per rafforzare la rosa, spera che questo sia stato solo un incidente di percorso.
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Giuseppe, classe 1999, aspirante giornalista, è laureato in Scienze Politiche (Relazioni Internazionali) ma, fin da piccolo, è appassionato di sport e giornalismo. Simpatiche, si fa per dire, le scene di quando ancora bambino si sedeva nel bar del padre e leggeva la Gazzetta dello Sport “come quelli grandi“.
Entrato a far parte di Voci di Città, prima, come tirocinante universitario e, poi, come scrittore nella redazione generalista e sportiva, con il passare del tempo è diventato uno dei due Coordinatori della Redazione. Oltre a far da Tutor per Tirocinanti e a svolgere il ruolo di Correttore di Bozze, al termine di ogni giornata di campionato cura personalmente la rubrica “Serie A, top&flop”. Un modo originale, con protagonisti i giocatori che si sono distinti in bene e in male, per vedere tutto quello che è successo nel fine settimana di calcio italiano.
Inoltre, coordina la squadra di Calciomercato, Europei e Mondiali. Scrive di tennis (il suo sport preferito, dopo il calcio) e NBA (non si contano più le notti passate in bianco per vedere le partite live). Infine, si occupa anche delle breaking news che concernono i temi più svariati: dallo sport all’attualità, dalla politica alle (ahinoi) guerre, passando per le storie più importanti e centrali del momento.
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