Giunge al termina anche la 37ª giornata di una Serie A che si avvia verso la conclusione. Tra qualificazioni aritmetiche in Europa e importanti punti salvezza, vediamo cos’è accaduto in questo fine settimana.
Apre il programma del 37° turno di campionato, l’anticipo del venerdì sera tra Sampdoria e Sassuolo. Una partita scoppiettante, soprattutto nei primi minuti, quando il Doria passa in vantaggio con Gabbiadini prima che, però, i neroverdi ribaltino il risultato in pochi minuti con Berardi e Matheus Henrique. Nella ripresa, l’autogol di Erlic fissa il punteggio sul 2-2 finale. I ragazzi di Dejan Stankovic salutano i propri tifosi con una prestazione d’orgoglio.
Nella giornata del sabato sono quattro le partite disputatesi.
Partiamo da quelle delle ore 15 che mettono di fronte Spezia–Torino e Salernitana–Udinese.
Al Picco di La Spezia va in scena un monologo Toro, interrotto solo da beceri cori razzisti nei confronti di Ivan Juric. Per il resto, la formazione ospita si impone con un netto 0-4 inguaiando gli spezzini, ancora impegnati in piena lotta per non retrocedere.
In contemporanea, si gioca all’Arechi di Salerno una partita particolarmente divertente con la formazione friulana che passa avanti di due reti grazie a Zeegelaar e Nestorovski. I padroni di casa, però, prima dell’intervallo accorciano le distanze con un gran gol di Kastanos e, nella seconda frazione, ribaltano completamente il risultato con Candreva e Troost-Ekong che firma il 3-2 a favore della squadra allenata da Paulo Sousa.
Nel pomeriggio, alle ore 18, tocca a Fiorentina e Roma scendere in campo al Franchi. I giallorossi, che mercoledì 31 maggio saranno impegnati nella finale di Europa League, fanno ampio turnover ma passano lo stesso in vantaggio con El Shaarawy. Quando la vittoria sembrava ormai nella tasca di José Mourinho, la squadra di Vincenzo Italiano mette a segno due reti nel giro di tre minuti (dall’85’ all’88’). Prima Jovic, e poi Ikoné, regalano alla Viola il successo per 2-1.
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In serata, alle ore 20:45, è tempo del derby lombardo tra Inter ed Atalanta. La squadra di Simone Inzaghi parte subito forte tantoché, dopo 3 minuti di partita, Lukaku e Barella hanno già timbrato il cartellino. La Dea, un po’ tramortita dall’inizio sprint degli avversari, prova a reagire ed accorcia le distanze con Pasalic nel finale di primo tempo. Nella ripresa, però, i nerazzurri di Milano mettono nuovamente a sicuro la vittoria con Lautaro Martinez che deve solo depositare in porta un semplice tap-in. A rendere la sconfitta meno amara per i bergamaschi, un gran gol in pieno recupero di Luis Muriel che fissa il punteggio sul 3-2 finale. L’Inter di Simone Inzaghi, dopo aver vinto in settimana la Coppa Italia e raggiunto la finale di Istanbul, è aritmeticamente qualificata alla Champions League della prossima stagione.
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Il menù domenicale della Serie A, si apre con un delicato lunch match tra Hellas Verona ed Empoli. Gli scaligeri, al diciottesimo posto, vanno alla ricerca di una vittoria che permetterebbe loro di scavalcare lo Spezia. Se, nella ripresa, il gol di Gaich ha fatto sognare i tifosi gialloblù, a spegnere il loro l’entusiasmo la rete al sesto minuto di recupero di Stojanovic. Al triplice fischio finale, infatti, il risultato è di 1-1.
Nello storico orario delle 15, sono due le partite in programma.
Partiamo da quella che oppone Bologna e Napoli, in cui i nuovi campioni d’Italia si portano avanti di due reti grazie alla doppietta di Victor Osimhen. Tuttavia, nell’ultimo quarto di gara, i padroni di casa riescono a pareggiare i conti con Ferguson e De Silvestri che fissano il punteggio sul 2-2 finale.
In contemporanea, si gioca anche la sfida tra Monza e Lecce. Due formazioni che, l’anno passato erano in serie B mentre, quest’anno, hanno già raggiunto la salvezza in serie A. Se la formazione brianzola è salva da qualche settimana, la squadra di mister Baroni è riuscita ad ottenere l’aritmetica salvezza grazie alla vittoria odierna per 0-1 in pieno recupero che porta la firma di Colombo.
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Alle ore 18, allo stadio Olimpico, scendono in campo Lazio e Cremonese. I biancocelesti partono forte e vanno all’intervallo sul vantaggio di 2-0 grazie ad Hysaj e Milinkovic-Savic. Nel secondo tempo, però, la squadra di Maurizio Sarri stacca per qualche minuto la spina e gli ospiti pareggiano con Galdames e l’autogol di Lazzari. Comunque sia, un minuto prima del novantesimo, la formazione laziale torna avanti con la rete del solito Milinkovic–Savic che con la sua doppietta regala la vittoria ai padroni di casa per 3-2.
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In serata, alle ore 20:45, è il momento del big match tra Juventus e Milan. Tante attese, poco rispettate, in una partita dai ritmi sicuramente non altissimi. A rompere un equilibrio che ha regnato sovrano in tutto l’arco dei novanta minuti, il colpo di testa millimetrico da grandissimo attaccante qual è Olivier Giroud che batte il portiere avversario. Il suo gol al 40′ regala alla squadra di Stefano Pioli la vittoria per 0-1 e l’aritmetica qualificazione in Champions League.
TOP
CANDREVA: 36 anni e non sentirli. Eppure, in carriera, Antonio Candreva di chilometri ne ha percorsi parecchi. In questo finale di stagione, letteralmente l’uomo in più della Salernitana. Contro l’Udinese, di fatto, l’ideatore della rimonta campana con un assist per Kastanos e la rete del momentaneo pareggio. In questa stagione di Serie A, è già arrivata a 7 gol e 4 assist. NOT TOO BAD.
LAUTARO MARTINEZ: trascinatore dell’Inter nella finale di Coppa Italia vinta contro la Fiorentina, match winner della semifinale di ritorno di Champions League contro il Milan, secondo capocannoniere della Serie A con 21 marcature, autore di un gol e un assist nella vittoria contro l’Atalanta che ha permesso l’aritmetica qualificazione alla prossima Champions. Cos’altro aggiungere? Ah sì, il Mondiale vinto con l’Argentina e la finale (ancora da giocare) contro il Manchester City. Che stagione per il Toro di Bahia Blanca, IL FARO DELL’ATTACCO INTERISTA.
OSIMHEN: a proposito di grandi attaccanti, è il momento di parlare del capocannoniere della Serie A. L’attaccante nigeriano del Napoli stacca definitivamente Lautaro Martinez con una doppietta rifilata al Bologna. La ciliegina sulla torta di una stagione davvero incredibile. Per festeggiare, può tranquillamente mangiare una fetta della torta che le pasticcerie di Napoli hanno creato in suo onore. UN CAMPIONATO DAL GUSTO DOLCISSIMO.
MILINKOVIC–SAVIC: da un trascinatore ad un altro. Questa volta, è il turno del centrocampista della Lazio che lascia il proprio segno anche nella vittoria più sudata del previsto contro la Cremonese. Per il serbo, una doppietta che riporta i biancocelesti al secondo posto della classifica. CHI, SE NON LUI?
FLOP
PINAMONTI: vi ricordate il Pinamonti della passata stagione con l’Empoli? Ecco, dimenticatevelo. Almeno per quest’anno, con l’attaccante italiano che sembra non essersi mai riuscito ad integrare con l’ambiente Sassuolo. Testimonianza ne sono i soli 5 gol messi a segno in questa Serie A. Anche contro la Sampdoria prova in tutti i modi a segnare, senza però riuscirci. Guarda il lato positivo Andrea, LA STAGIONE STA PER FINIRE.
WISNIEWSKI: da eroe nella vittoria dello Spezia contro il Milan ad anti-eroe nella sfida che gli spezzini perdono malamente contro il Torino. Il difensore polacco, infatti, è colui che apre le marcature del Toro con uno sfortunato autogol nel corso del primo tempo. Lui, e tutti i suoi compagni, ampiamente insufficienti in una gara che potrebbe compromettere la rincorsa alla salvezza per lo Spezia. BENE MA NON BENISSIMO.
IBANEZ: per qualche periodo pensavamo che combinasse erroracci solo nei derby contro la Lazio, eppure, il difensore brasiliano in queste settimane ci sta smentendo alla grande. Anche contro le altre squadre, riesce a lasciare il segno pur se in negativo. Questione di abitudine: più uno diventa bravo in una determinata cosa più la prova. Si scherza ma, anche contro la Fiorentina, UN DISASTRO.
SKORUPSKI: colpa di uno dei primi caldi stagionali o dei capelli platino, il portiere del Bologna – autore di una buonissima stagione – in occasione del primo gol del Napoli regala sciaguratamente palla a Victor Osimhen che ringrazia e segna a porta sguarnita. Tuttavia, se con i piedi deve ancora migliorare, tra i pali tira fuori qualche parata importante. Dimostrazione che: I PORTIERI DEVONO PARARE NON COSTRUIRE IL GIOCO.
Fonte foto in evidenza: Lega Serie A
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Giuseppe, classe 1999, aspirante giornalista, è laureato in Scienze Politiche (Relazioni Internazionali). Fin da piccolissimo è appassionato di sport e giornalismo.
Simpatiche, si fa per dire, le scene di quando da piccolo si sedeva nel bar del padre e leggeva la Gazzetta dello Sport “come quelli grandi”.
È entrato a far parte di Voci di Città…prima come tirocinante universitario…poi come scrittore nella redazione generalista. Adesso si occupa della Serie A con la rubrica “top & flop” e delle breaking news grazie alle quali si occupa dei temi più svariati: dallo sport all’attualità, passando per le storie più importanti, centrali o divertenti del momento.
Il suo compito? Cercare di spiegare benissimo tutto quello che non sa! (Semicit. Leo Longanesi).