Giunge al termine anche la sesta giornata di una Serie A ancora equilibrata con ben nove squadre racchiuse nel giorno di quattro punti.
In questi tre giorni, lo spettacolo in campo non è sempre stato dei migliori ma protagonista indiscusso è stato il VAR con un episodio che ha fatto discutere e non poco.
Senza fare, però, alcuno spoiler vediamo cos’è accaduto in questo lungo fine settimana.
Apre questo sesto turno di campionato, l’anticipo del sabato delle ore 15 tra Napoli e Spezia. Il turnover iniziale di mister Spalletti non pregiudica una buona prova dei suoi che, però, fino all’89esimo non riescono a trovare la via del gol. A sbloccare il risultato e regalare la terza vittoria consecutiva (compresa la Champions League), ci pensa Giacomo Raspadori che trova il suo primo gol in maglia azzurra. Al “Maradona“, finisce 1-0 per i partenopei.
Alle 18 scendono in campo, a “San Siro“, Inter e Torino. La squadra di Juric conferma il buon inizio di stagione con una buona prova che, tuttavia, non frutta loro alcun punto. I neroazzurri, infatti, proprio allo scadere dei novanta minuti, conquistano tre punti pesanti che possono dare una svolta a questo inizio non brillante. A togliere le castagne dal fuoco ci pensano i soliti Barella e Brozovic con l’italiano che offre un assist al bacio per il compagno di reparto croato. Risultato di 1-0 anche a Milano.
In serata, alle ore 20:45, tocca ai cugini del Milan andare in scena a “Marassi” contro la Sampdoria. Per i campioni d’Italia in carica, l’avvio di partita è dei migliori con Messias che trova la rete del vantaggio dopo pochi minuti. La partita sembra essere in discesa ma, prima, il gol annullato dal VAR a De Ketelaere e, poi, l’espulsione di Leao complicano i piani di mister Pioli. Comunque sia, al momentaneo gol del pareggio blucerchiato con Djuricic, risponde dal dischetto Olivier Giroud che firma l’1-2 finale.
Apre il menù domenicale della Serie A, la partita delle 12:30 tra Atalanta e Cremonese. Alla squadra di casa serve una vittoria per tornare nuovamente solitaria in vetta alla classifica e il gol, nella ripresa, di Demiral sembrava aver sistemato le cose. La gioia bergamasca dura poco perché, a dieci minuti abbondanti dal termine, i grigio-rossi trovano la rete del pari con Valeri che inchioda il punteggio sull’1-1 conclusivo. Dea sempre prima ma a pari punti con Napoli e Milan.
Nel classico orario delle ore 15, sono tre le partite in programma.
Partiamo da quella che oppone Sassuolo e la rivelazione di questo inizio di campionato Udinese. Al “Mapei Stadium“, i padroni di casa si portano avanti grazie alla rete di Frattesi ma l’espulsione a fine primo tempo di Ruan Tressoldi rende in salita, per i neroverdi, tutta la ripresa. A spaccare letteralmente in due la partita ci pensa Beto che, entrato dalla panchina, trova pochi minuti dopo il pari. Al novantesimo il talento tedesco Samardzic ribalta completamente il risultato e, nel recupero, ancora Beto chiude i conti sull’1-3 per i friulani. La squadra di Sottil vola così al quarto posto in coabitazione con la Roma.
In contemporanea, si gioca anche Bologna–Fiorentina. Al “Dall’Ara“, succede tutto nella seconda frazione di gioco. Prima, arriva il vantaggio Viola con Martinez-Quarta. Poi, i rossoblù si accendono e nel giro di tre minuti completano una rimonta che porta le firme di Barrow e Arnautovic. Il capocannoniere del campionato firma il 2-1 finale e regala la prima vittoria stagionale ai rossoblù. Buona, dunque, la prima senza Mihajlovic ma che peccato l’esonero. Crisi, invece, per la squadra di Italiano?
Stesso orario anche per Lecce-Monza. Al “Via del Mare“, la squadra del presidente Berlusconi trova il primo storico punto in Serie A pareggiando per 1-1. Al vantaggio dei brianzoli con una super punizione di Sensi risponde, infatti, nella ripresa la squadra pugliese con Gonzalez. Tuttavia, salta ugualmente la panchina di Stroppa che sarà sostituito da Raffaele Palladino.
Poco più tardi, alle ore 18, scendono in campo Lazio ed Hellas Verona. Se la prima frazione si conclude a porte inviolate, nel secondo tempo arriva un uno-due micidiale della squadra di Sarri che con Immobile e Luis Alberto confeziona il 2-0 conclusivo. Confermata la buona prestazione di giovedì in Europa League contro il Feyenoord.
Nell’orario serale delle 20:45 va in scena il match tra Juventus e Salernitana. La prima frazione è uno shock per i bianconeri che vanno addirittura sotto di due grazie alle reti di Candreva e Piatek. Nella ripresa, arriva immediato il gol che accorcia le distanze con Bremer. Ma il “bello” accade tutto nel finale di gara. Nel secondo dei quattro minuti di recupero arriva un rigore a favore dei bianconeri che Bonucci sbaglia, salvo poi mandare in rete la ribattuta. Sembra finita così ma nell’ultima azione del match, da calcio d’angolo, la Vecchia Signora trova addirittura il vantaggio con Milik.
La gioia dei tifosi juventini dura, però, poco. L’arbitro di campo viene, infatti, mandato dall’arbitro al VAR all’on-field review per una posizione di fuorigioco di Bonucci che secondo l’interpretazione arbitrale ostacola il portiere avversario. Da sottolineare, però, non solo che l’interpretazione è completamente errata perché il difensore italiano non ostruisce né la visuale né un eventuale intervento di Sepe ma, il fatto, che lo stesso Bonucci non è in fuorigioco. Nelle tracciare le linee, infatti, l’arbitro al VAR non si accorge di Candreva e prende come ultimo uomo un difensore campano posizionato più avanti rispetto all’ex giocatore della Samp.
Morale della favola: rete annullata, rissa in campo, tre espulsioni, tante, anzi, tantissime critiche nel post-gara, e 2-2 finale che, però, la squadra di Nicola merita pienamente per quanto fatto vedere in campo.
Chiude il programma di questa giornata di Serie A, il posticipo del lunedì sera tra Empoli e Roma. La squadra di José Mourinho, dopo le ultime due sconfitte con Udinese e Ludogorets, reagisce e torna alla vittoria trasportata da Dybala e Abraham. Tra la rete dell’argentino e quella dell’inglese, si frappone il momentaneo pareggio di Bandinelli che, però, non evita la sconfitta ai suoi. Al “Castellani“, termina 1-2 per i giallorossi che nel finale sbagliano anche un rigore con capitan Pellegrini.
TOP
VLASIC: il fantasista croato in questo inizio di campionato ha mostrato più volte le proprie qualità mettendo a segno complessivamente anche tre reti. Ma, a “San Siro“, contro l’Inter ha incantato davvero tutti. Compreso Skriniar che, praticamente, non lo ha preso mai. In una prestazione da 7 pieno in pagella manca solo una cosa. La più importante. Il gol. SEGNA L’ALTRO CROATO (IN MAGLIA NEROAZZURRA).
BETO: fino all’ingresso in campo dell’attaccante portoghese, nonostante la superiorità numerica, l’Udinese faticava a creare occasioni. Alla rivelazione del girone di ritorno della passata stagione bastano, però, pochi minuti per andare subito in rete e pareggiare i conti. Nel recupero, mette anche la ciliegina sulla torta chiudendo la partita sul punteggio di 1-3. In poche parole: ENTRO, SPACCO, SEGNO, CIAO.
LUIS ALBERTO: un effetto simile a quello di Beto, lo procura anche il centrocampista spagnolo della Lazio. Il suo ingresso in campo, nella ripresa, dà linfa e determinazione alla squadra di Sarri che comincia ad attaccare con maggior qualità. Non a caso, una decina di minuti più tardi, arriva il vantaggio siglato Immobile. A infiocchettare il 2-0 conclusivo ci pensa, poi, proprio il numero 10 laziale che già da qualche minuto cercava la via della rete. QUALITA’.
DYBALA: dopo le due brutte sconfitte, i riflettori erano tutti su di lui (e sul compagno Abraham). Qual è, dunque, il miglior modo per prendersi la scena? Ovviamente, segnare un euro-gol da fuori area e servire al compagno d’attacco un assist al bacio per il gol vittoria. JOYA GIALLOROSSA.
FLOP
LEAO: fa strano vederlo nei “flop” ma anche al super talento portoghese tocca, per una volta, finire in “castigo”. Il motivo è semplice: l’espulsione rimediata ad inizio secondo tempo. Troppa foga e poca disciplina nella rovesciata, diventata un evidente gesto pericoloso nei confronti di Ferrari, che gli costa il doppio giallo e quindi l’espulsione. Per sua fortuna il Milan vince lo stesso ma salterà la partita con il Napoli. LEZIONE PER IL FUTURO.
MUSSO: indisturbato per gran parte della partita, il portiere argentino pensava di tornare a casa con un altro “clean-sheet“. Non aveva, però, fatto i conti con se stesso. Qualche minuto dopo il gol di Demiral, interviene goffamente e non blocca un tiro velleitario di Ascacibar. Ringrazia Valeri che segna di ribattuta. Nel giorno in cui l’Atalanta poteva tornare prima in classifica da sola, il proprio estremo difensore si trasforma in GUASTAFESTE.
RUAN TRESSOLDI: l’indisponibilità dell’ultimo momento di Erlic gli offre un’occasione da titolare ma il difensore del Sassuolo non la sfrutta completamente. Anzi, assume un ruolo da protagonista in negativo con l’espulsione (da ultimo uomo) a fine primo tempo che costa ai neroverdi una sconfitta. La squadra di Dionisi paga il suo cartellino rosso con TRER(R)ETI.
IGOR: da un difensore brasiliano ad un altro. Questa volta è il momento del centrale della Fiorentina che, nella ripresa, contro il Bologna ne combina di ogni. Prima, sbaglia un facile controllo dando il via alla ripartenza di Barrow che porterà al momentaneo pareggio. Poi, nel finale di gara, completa il tutto ricevendo nel giro di pochi minuti due cartellini gialli che gli procurano un’espulsione. BENE MA NON BENISSIMO.
ARBITRO/VAR JUVE-SALERNITANA: nello spazio “top&flop”, tra il serio e il faceto, ci piace parlare nel dettaglio di quelli che (nel bene e nel male) sono stati i giocatori e gli avvenimenti decisivi. Nella fattispecie, parliamo solo di calcio e calciatori ma, questa volta, dobbiamo fare una doverosa eccezione per l’arbitro di campo e di quello al VAR che hanno deciso il finale di Juventus-Salernitana. L’episodio incriminante lo abbiamo descritto sopra e lo conoscono ormai tutti. Con l’ausilio del VAR non è possibile che esistano ancora errori del genere. Tra l’altro non la prima volta (ricordiamo, per esempio, Spezia-Lazio la passata stagione). Restano un giallo le immagini con Candreva non a disposizione ma, detto ciò, era già sbagliata l’interpretazione arbitrale di fischiare fuorigioco e annullare la rete. CHE CONFUSIONE!!
Fonte foto: Lega Serie A
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Giuseppe, classe 1999, aspirante giornalista, è laureato in Scienze Politiche (Relazioni Internazionali). Fin da piccolissimo è appassionato di sport e giornalismo.
Simpatiche, si fa per dire, le scene di quando da piccolo si sedeva nel bar del padre e leggeva la Gazzetta dello Sport “come quelli grandi”.
Entrato a far parte di Voci di Città, prima, come tirocinante universitario e, poi, come scrittore nella redazione generalista e sportiva, con il passare del tempo è diventato coordinatore sia della redazione sportiva che di quella generale. Allo stesso tempo, al termine di ogni giornata di campionato, cura la rubrica settimanale “Serie A, top&flop” e si occupa di Calciomercato, Tennis e NBA. Inoltre, scrive riguardo anche le breaking news che concernono i temi più svariati: dallo sport all’attualità, dalla politica alle (ahimè) guerre passando per le storie più importanti e centrali del momento.
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