I successi sportivi dell’Italia, in campo internazionale, non accennano ad esaurirsi; infatti, dopo gli straordinari traguardi raggiunti agli Europei di calcio e alle Olimpiadi, gli atleti azzurri stanno continuando a regalare soddisfazioni all’intera Nazione alle Paralimpiadi di Tokyo, con 13 medaglie conquistate, ad oggi, un bottino di tutto rispetto dopo pochi giorni dall’inizio della manifestazione.
Sono già quattro le medaglie d’oro della spedizione azzurra, messe a referto da Stefano Raimondi nei 100 metri rana per atleti con menomazioni fisiche, da Francesco Bocciardo nei 100 e nei 200 metri stile libero per atleti con menomazioni fisiche, e da Carlotta Gilli nei 100 metri stile farfalla per atleti ipovedenti.
Cinque sono, invece, le medaglie d’argento conquistate, fino a questo momento, dagli azzurri presenti alle Paralimpiadi di Tokyo; in particolare, esse provengono dalla staffetta mista 4×50 nel nuoto, grazie all’ottima prestazione della squadra composta da Giulia Terzi, Arjola Trimi, Luigi Beggiato e Antonio Fantin, dai 100 metri femminili dorso per ipovedenti dalla già medaglia d’oro Carlotta Gilli, dal sopraccitato Luigi Beggiato nei 100 metri stile libero per atleti con menomazioni fisiche e da Alessia Berra nei 100 metri farfalla per atleti ipovedenti. L’ultima medaglia d’argento è stata conquistata proprio questa mattina ancora una volta da una strepitosa Carlotta Gilli nei 400 stile libero.
Chiudono il medagliere i quattro bronzi raggiunti da Monica Boggioni nei 100 e nei 200 metri stile libero per atleti con menomazioni fisiche, da Francesco Bettella nei 100 metri dorso per atleti con menomazioni fisiche e da Sara Morganti nel dressage.
Al di là del valore intrinseco delle singole competizioni, le Paralimipiadi sono l’esempio paradigmatico di un amore sconfinato verso la vita e delle infinite opportunità che essa offre per riscattare le situazioni particolarmente difficili in cui, loro malgrado, si trovano i vari atleti che partecipano alla spedizione, sia per loro stessi che per tutti coloro i quali affrontano nella vita di tutti i giorni gli inevitabili limiti intrinsecamente connessi alla loro situazione, assurgendo a simbolo ed esempio per non mollare dinanzi ai continui ostacoli che troveranno sul proprio cammino.
Alla luce di ciò, sembra opportuno dare il giusto risalto mediatico all’intera competizione e agli sportivi coinvolti, al fine di diffondere quanto più possibile il messaggio di speranza e perseveranza incarnato da questi uomini e donne straordinari, incarnazione più pura dell’originario spirito olimpico.
Christian Ferreri
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