Caccia ai tre punti per Milan e Napoli – con un occhio alle avversarie – per chiudere il discorso qualificazione ai sedicesimi di UEFA Europa League. Sette punti in classifica e secondo posto nel gruppo H per i rossoneri, che devono battere il Celtic – ultimo con un solo punto – e sperare in una sconfitta dello Sparta Praga con il Lille per qualificarsi. Nove, invece, i punti dei partenopei, primi nel raggruppamento F e stasera in campo ad Alkmaar contro l’AZ: agli azzurri basta una vittoria per passare alla fase successiva (in caso di contemporanea sconfitta della Real Sociedad con il Rijeka, il Napoli sarebbe aritmeticamente primo nel girone). Qualificazione già archiviata per la Roma, che cerca i tre punti in casa contro lo Young Boys per ipotecare il primo posto nel girone A.
Dopo una sconfitta e un pareggio contro il Lille, il Milan deve ritrovare la vittoria in Europa League. A San Siro arriva il Celtic, contro il quale si può chiudere il discorso qualificazione. Stefano Pioli, tornato in panchina dopo la negatività al Coronavirus, si affida al classico 4-2-3-1. Con Zlatan Ibrahimovic ancora indisponibile, tocca ad Ante Rebic guidare l’attacco. Dal primo minuto tornano anche Jens Hauge, Rade Krunic, Diogo Dalot e Matteo Gabbia. Il Celtic, reduce dalla clamorosa eliminazione in Coppa di Lega subita dal Ross County, arriva a Milano senza nessuna pretesa (già eliminato dalla fase a gironi). Modulo speculare per gli scozzesi, che si affidano al talento di Jeremie Frimpong e alla velocità dell’unica punta Odsonne Edouard per sorprendere i padroni di casa. In campo anche Diego Laxalt, ex della partita.
Hakan Calhanoglu, centrocampista del Milan
Nel primo tempo, il Milan parte bene. Gestisce la palla e gioca stabilmente nella metà campo avversaria. Ma i rossoneri si complicano la vita, regalando il gol del vantaggio dopo sette minuti. Clamoroso errore di Krunic al limite dell’area, Tomas Rogic scippa il pallone e con un sinistro piazzato batte un incolpevole Gianluigi Donnarumma. A sorpresa, Celtic in vantaggio! Per il trequartista australiano è la prima rete in questa Europa League. I rossoneri accusano il colpo e perdono Simon Kjaer per infortunio al minuto 11. Passano sei minuti e, dopo un buona risposta di Donnarumma su Callum McGregor al 13′, gli ospiti trovano il gol del raddoppio: Ryan Christie controlla palla al limite e offre un gran assist a Edouard che supera con un pallonetto l’estremo difensore rossonero. Il Milan ha bisogno di scuotersi e si affida ai suoi uomini migliori. Uno di questi è Calhanoglu, trascinatore del Milan targato Pioli, che pennella una punizione perfetta dal limite dell’area, battendo Vasilis Varkas sul suo palo. Minuto 24 sul cronometro, rossoneri di nuovo in partita! È una prima frazione che regala solo emozioni. Calhanoglu dà la scossa, Samu Castillejo rimette le cose a posto: minuto 26, Theo Hernandez entra in area di rigore, con il sinistro la mette in mezzo dove arriva l’esterno spagnolo che, dopo un breve batti e ribatti, supera il portiere. Pareggio Milan! Dall’Inferno al Purgatorio per il Diavolo, a cui, però, serve qualcosa in più, soprattutto in fase di costruzione della manovra. Poche occasioni fino allo scadere dei 45 minuti, 2-2 all’intervallo.
Nella ripresa, Pioli cambia subito: dentro Sandro Tonali, fuori un insufficiente Krunic. Il tecnico chiede geometrie all’ex calciatore del Brescia, ma la scena, al 50′, se la prende Hauge. Controlla palla sulla sinistra, rientra in mezzo al campo, ingresso in area di rigore, destro sotto le gambe del difensore e palla all’angolino destro. Una rete da incorniciare per l’ex attaccante del Bodø Glimt, 3-2 per il Milan. I rossoneri prendono il controllo del gioco, rischiando di rilassarsi al 62′ con la conclusione di Frimpong di poco a lato. Celtic che prova a rendersi pericoloso anche al 73′ con una fantastica punizione dal limite di Christie, disinnescata da Donnarumma. Sono queste le occasioni degne di nota nella ripresa degli ospiti, che capitolano definitivamente al minuto 82: azione di Hauge che mantiene il possesso in area di rigore, serve il subentrato Brahim Diaz che batte il portiere con un morbido tocco sotto. Dopo tre minuti di recupero, l’arbitro manda le squadre negli spogliatoi.
In virtù della vittoria del Lille sullo Sparta Praga, i rossoneri raggiungono i sedicesimi di finale di Europa League. Con un occhio a Celtic-Lille, il Milan si giocherà la vetta del girone H all’ultima giornata.
Gennaro Gattuso alla vigilia è stato chiaro: evitare gli errori dell’andata. L’AZ Alkmaar ha dimostrato di essere squadra temibile: turnover limitato per il Napoli, con Faouzi Ghoulam e Nikola Maksimovic dal primo minuto in difesa. In porta torna David Ospina. Stessa disposizione in campo per i padroni di casa, a quota 7 punti nel girone e in piena corsa per la qualificazione. Il contropiede può essere l’arma in più per i padroni di casa, che si affidano all’estro e alla rapidità del trio offensivo composta da Zakaria Aboukhlal, Calvin Stengs e Albert Gudmundsson.
Dries Mertens, attaccante del Napoli
Nella prima frazione, passa un solo minuto dal fischio iniziale e l’AZ ha la palla per il vantaggio: lancio lungo che pesca Gudmundsson, il quale da posizione defilata calcia e impegna Ospina sul primo palo. Il Napoli regge e al 6′ passa: azione avvolgente, palla sulla destra per Giovanni Di Lorenzo, che crossa basso in area per Dries Mertens che da due passi non può sbagliare. Vantaggio Napoli! I padroni di casa, però, non si abbattono e cercano di reagire con giocate individuali e qualche buona trama offensiva. L’occasione per il pari arriva sui piedi di Aboukhlal al 20′: palla al limite dell’area per l’esterno che calcia di prima con il sinistro e impegna Ospina, bravo a deviare in angolo allungandosi sulla destra. I padroni di casa attaccano ma in difesa concedono. Al 26′, partenopei vicini al gol ancora sull’asse Di Lorenzo-Mertens: corner dalla sinistra, spizzata del terzino italiano e tap-in del belga mancato di poco sul secondo palo. Il pallino del gioco, però, continuano a tenerlo i padroni di casa, nonostante siano raramente pericolosi dalle parti di Ospina. L’ultima occasione del primo tempo, al minuto 46: calcio d’angolo di Lorenzo Insigne – un po’ in ombra nel corso dei primi 45 minuti – e colpo di testa di Mertens respinto con i pugni da Marco Bizot.
Nel secondo tempo, Napoli subito schiacciato dall’intraprendenza degli olandesi. I partenopei soffrono la velocità degli attaccanti, che dialogano costantemente e si trovano a meraviglia. Gli sforzi dei padroni di casa sono ripagati al 53′. Calcio d’angolo dalla sinistra, stoccata la volo di Teun Koopmeiners e tap-in vincente di Martins Indi. Pareggio AZ! I padroni di casa non si accontentano e continuano ad attaccare alla ricerca del gol del vantaggio. Il più intraprendente è Aboukhlal che prima impegna Ospina con un sinistro dall’interno dell’area di rigore, poi si guadagna un calcio di rigore che sa di svolta del match. Sul dischetto, al 60′, si presenta Koopmeiners: palla alla sinistra di Ospina, che si allunga e con l’aiuto del palo respinge. Il pressing dell’AZ non si placa ma il Napoli comincia a reagire. Al minuto 76, cross perfetto di Mario Rui per Andrea Petagna che di testa manda a lato da buona posizione. L’attaccante azzurro, entrato al posto di Mertens, avrebbe l’occasione del vantaggio anche all’82’: sinistro a incrociare dall’interno dell’area di rigore e palla fuori di nulla. Nessuna delle due squadre, però, trova lo spunto decisivo: dopo tre minuti di recupero, l’arbitro fischia la fine dell’incontro.
Nell’altra partita del girone, spettacolare pareggio per 2-2 tra Real Sociedad (prossimo avversario del Napoli) e Rijeka. I partenopei, sempre primi nel girone, si giocheranno qualificazione ai sedicesimi di Europa League e primo posto nel girone all’ultima giornata allo Stadio “Diego Armando Maradona”.
Roma già qualificata ai sedicesimi di Europa League e a caccia del primo posto nel girone A. Classico 3-4-2-1 per mister Paulo Fonseca, che lancia dal primo minuto il giovane Riccardo Calafiori sulla destra. A centrocampo spazio anche per Amadou Diawara e Gonzalo Villar; a sinistra Bruno Peres. In difesa c’è Bryan Cristante, in porta Pau Lopez. Nel reparto offensivo turno di riposo per Henrikh Mkhitaryan ed Edin Dzeko (ancora non al meglio fisicamente): spazio a Carles Perez e Borja Mayoral. Dall’altra parte allo Young Boys servirebbero i tre punti per ipotecare la qualificazione (non aritmeticamente): 4-3-3 per gli svizzeri, con il trio d’attacco composto da Nicolas Moumi, Christian Fassnatcht e Jean Pierre Nsame.
Riccardo Calafiori, difensore della Roma
Nel primo tempo, la Roma inizia forte creando diverse occasioni pericolose dalle parti dell’estremo difensore ospite. La prima al minuto 8 con la punizione di Bruno Peres: palla sopra la barriera e splendida parata di David Von Ballmoos. I giallorossi sono padroni del campo, costruiscono ottime trame di gioco e arrivano dall’altra parte del campo con facilità. Minuto 14, splendida palla di Pedro per Carles Perez, che a tu per tu con il portiere manda a lato di poco. Lo stesso Pedro due minuti dopo riceve il pallone e calcia con il destro impegnando Von Ballmoos. Al 27′, ancora l’attaccante ex Barcellona ha sui piedi un’ottima palla per il vantaggio, toccatagli all’ultimo istante da un difensore: para il portiere. La Roma crea tanto, ma al 34′ subisce: Nsame riceve palla, dribbling secco su Cristante e Pau Lopez battuto. Young Boys in vantaggio! La Roma non ci sta e torna ad attaccare a testa bassa: al 43′ grande occasione per Calafiori che calcia debolmente a due passi dal portiere. Passa un solo minuto e i giallorossi concretizzano l’enorme mole di gioco e di occasioni creata: azione personale di Carles Perez, palla per Pedro che calcia, parata di Von Ballmoos e ribattuta vincente di Borja Mayoral. Pareggio giallorosso! Dopo due minuti di recupero, arriva il duplice fischio del direttore di gara.
Nella ripresa, la partita riparte con lo stesso copione della prima frazione. La Roma crea subito la prima palla gola al minuto 55 con il subentrato Mkhitaryan, che impegna il portiere con un destro dal limite dell’area. Pochi minuti, 4 per l’esattezza, e i giallorossi trovano la rete del meritato vantaggio. Sugli sviluppi di un calcio di punizione in zona offensiva, la palla arriva sui piedi di Calafiori, che si coordina e di controbalzo scarica all’incrocio un sinistro imprendibile. Primo gol tra i professionisti per il prodotto del settore giovanile giallorosso e Roma avanti! Gli svizzeri accusano il colpo, uscendo a poco a poco dalla partita. I giallorossi gestiscono con tranquillità la manovra e chiudono definitivamente la partita al minuto 83: il subentrato Dzeko è rapido a insaccare con il piattone su una respinta a centro area. 3-1 per la Roma! Dopo tre minuti di recupero e l’espulsione di Mohamed Camara al minuto 84, finisce 3-1 la sfida dell’Olimpico.
Primo posto aritmetico nel girone A di Europa League per la Roma. Nell’altra sfida del girone finisce 0-0 tra CFR Cluj e CSKA Sofia: Young Boys e Cluj, giovedì prossimo, si giocheranno il secondo posto nel raggruppamento.
Mauro Di Stefano
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Giornalista dal 2019, è attualmente Caporedattore del quotidiano NewSicilia.it. Laureato in Lettere Moderne e nel pieno degli studi nel corso di laurea in Filologia Moderna, ha da sempre coltivato la passione per la scrittura, per l’informazione in senso stretto e per il lavoro di squadra. Già dopo la maturità scientifica, vincitore di un concorso, ha potuto approcciarsi in modo diretto alla “vita” di redazione e, di conseguenza, del giornalista. Collabora anche con la redazione di Antenna Uno Notizie, con la quale – soprattutto lo scorso anno – è entrato in contatto anche con il mondo del giornalismo sportivo radiofonico. Per Voci di Città, al momento, si occupa del racconto della UEFA Europa League, competizione calcistica europea. Oltre al calcio, nutre grande passione per Formula 1, Moto GP e Superbike, di cui ha avuto modo di parlarne sul web anche in passato.