Sebbene la citazione sarebbe perfetta per l’assonanza con il supereroe della DC Superman, per ovvi tratti somatici è giusto chiamare in causa il supereroe della Marvel, Black Panther, l’eroe del Wakanda. Perché nella notte di Dublino Ademola Lookman con i suoi compagni, al pari di un esercito, ha sconfitto gli invincibili avversari tedeschi del Bayer Leverkusen. Un esercito insuperabile in questa stagione, imbattuti da 51 partite. E anche se non ha liberato o salvato la popolazione di Bergamo da malintenzionati, ha fatto gioire i suoi cittadini, regalando il primo trofeo internazionale all’Atalanta, alla città e ai suoi tifosi, ma anche all’Italia. Prima squadra italiana a vincere la competizione da quando ha preso il nome di Europa League, l’ultima era stata il Parma nel ’98/’99 con ancora il nome di Coppa Uefa.
Per Ademola Lookman la notte del 22 maggio sarà una notte che non dimenticherà mai. Se tutti si aspettavano i gol di Scamacca, De Ketelaere o Koopmeiners, si sono dovuti ricredere. Le aspettative di gol di Lookman non erano altissime, solo 2 in 10 presenze in tutta l’Europa League. E nella finale della seconda coppa più importante delle competizioni europee ne ha messo a segno tre di reti, di cui due di pregevole fattura. Portandosi a casa persino il pallone da esporre come trofeo e da lucidare quando la polvere comincerà ad accumularsi.
Se l’anno scorso l’eroe del Wakanda portava il nome di Victor Osimhen grazie ai suoi gol per la conquista dello scudetto del Napoli e alla sua maschera, quest’anno è Lookman. In occasione del primo gol che apre le marcature la sua zampata arriva proprio con un suo scatto da felino, da pantera.
Nigeriano proprio come l’attaccante partenopeo, il talento a Lookman non è mai mancato, ma faticava ad emergere. Nato in Inghilterra da genitori nigeriani nel 1997, cresce calcisticamente nel Charlton. Una carriera trascorsa maggiormente tra Inghilterra e Germania. Dal Charlton passerà all’Everton, RB Lipsia, Fulham e Leicester.
L’Atalanta lo acquisterà proprio dalla squadra che visse la favola con Ranieri in panchina, il Leicester, e Gasperini lo ha reso il giocatore che tutti abbiamo ammirato nella serata di Dublino. Lookman è il quinto calciatore a realizzare una tripletta in una finale delle coppe europee, il secondo a realizzarla nella finale di Europa League dopo Jupp Heyncknes. Insieme a lui ci sono anche Ferenc Puskas, Alfredo Di Stefano e Pierino Prati per quanto riguarda le finali di Champions League. Una buona compagnia tutto sommato, ma soprattutto è il primo giocatore nigeriano e africano a realizzarla. Inoltre anche il primo da quando la competizione ha preso il nome di Europa League.
Eppure questa per Lookman non era la prima finale dell’anno. A febbraio, infatti, arrivò in finale di Coppa d’Africa contro la Costa d’Avorio, nazione ospitante della manifestazione. Una finale persa con il risultato di 2-1 in favore dei padroni di casa. E la settimana scorsa la sconfitta nella finale di Coppa Italia con la Juventus, persa per due reti a zero. Due ferite non del tutto chiuse. Le brucianti sconfitte ardevano ancora nell’anima dell’attaccante prendendosi quindi sulle redini l’intera Atalanta e portarla alla vittoria.
Una vittoria dell’Atalanta che mancava dall’anno ’62/’63, anno in cui vinse la Coppa Italia, il primo trofeo degli orobici. Una finale che vinse contro il Torino per 3-1, e anche in quel caso vi fu una tripletta, quella di Angelo Domenighini. Sono dovuti passare sessantuno anni prima che un altro giocatore atalantino segnasse una tripletta in finale e vincesse la competizione. Il secondo trofeo della storia dell’Atalanta. Ademola Lookman, supereroe per una notte, supereroe della Dea.
Foto: The Sun
Simmaco Munno
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Nato e cresciuto a Santa Maria Capua Vetere, provincia di Caserta, quando il grunge esplodeva a livello globale, cioè nel ’91, e cresciuto a pane e pallone, col passare del tempo ha iniziato a sviluppare interessi come la musica (sa mettere le mani almeno su tre strumenti) la letteratura e la linguistica. Con un nome provinciale e assonante con la parola sindaco, sogna di poter diventare primo cittadino del suo paese per farsi chiamare “Il sindaco Simmaco”.