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È Black Panther? No, è Lookman, il supereroe della Dea
23 Maggio 2024
Voci di Sport

È Black Panther? No, è Lookman, il supereroe della Dea

Home » Voci di Sport » È Black Panther? No, è Lookman, il supereroe della Dea

Sebbene la citazione sarebbe perfetta per l’assonanza con il supereroe della DC Superman, per ovvi tratti somatici è giusto chiamare in causa il supereroe della Marvel, Black Panther, l’eroe del Wakanda. Perché nella notte di Dublino Ademola Lookman con i suoi compagni, al pari di un esercito, ha sconfitto gli invincibili avversari tedeschi del Bayer Leverkusen. Un esercito insuperabile in questa stagione, imbattuti da 51 partite. E anche se non ha liberato o salvato la popolazione di Bergamo da malintenzionati, ha fatto gioire i suoi cittadini, regalando il primo trofeo internazionale all’Atalanta, alla città e ai suoi tifosi, ma anche all’Italia. Prima squadra italiana a vincere la competizione da quando ha preso il nome di Europa League, l’ultima era stata il Parma nel ’98/’99 con ancora il nome di Coppa Uefa.

Per Ademola Lookman la notte del 22 maggio sarà una notte che non dimenticherà mai. Se tutti si aspettavano i gol di Scamacca, De Ketelaere o Koopmeiners, si sono dovuti ricredere. Le aspettative di gol di Lookman non erano altissime, solo 2 in 10 presenze in tutta l’Europa League. E nella finale della seconda coppa più importante delle competizioni europee ne ha messo a segno tre di reti, di cui due di pregevole fattura. Portandosi a casa persino il pallone da esporre come trofeo e da lucidare quando la polvere comincerà ad accumularsi.

Lookman, il supereroe della Dea

Se l’anno scorso l’eroe del Wakanda portava il nome di Victor Osimhen grazie ai suoi gol per la conquista dello scudetto del Napoli e alla sua maschera, quest’anno è Lookman. In occasione del primo gol che apre le marcature la sua zampata arriva proprio con un suo scatto da felino, da pantera.

Nigeriano proprio come l’attaccante partenopeo, il talento a Lookman non è mai mancato, ma faticava ad emergere. Nato in Inghilterra da genitori nigeriani nel 1997, cresce calcisticamente nel Charlton. Una carriera trascorsa maggiormente tra Inghilterra e Germania. Dal Charlton passerà all’Everton, RB Lipsia, Fulham e Leicester.

L’Atalanta lo acquisterà proprio dalla squadra che visse la favola con Ranieri in panchina, il Leicester, e Gasperini lo ha reso il giocatore che tutti abbiamo ammirato nella serata di Dublino. Lookman è il quinto calciatore a realizzare una tripletta in una finale delle coppe europee, il secondo a realizzarla nella finale di Europa League dopo Jupp Heyncknes. Insieme a lui ci sono anche Ferenc Puskas, Alfredo Di Stefano e Pierino Prati per quanto riguarda le finali di Champions League. Una buona compagnia tutto sommato, ma soprattutto è il primo giocatore nigeriano e africano a realizzarla. Inoltre anche il primo da quando la competizione ha preso il nome di Europa League.

Eppure questa per Lookman non era la prima finale dell’anno. A febbraio, infatti, arrivò in finale di Coppa d’Africa contro la Costa d’Avorio, nazione ospitante della manifestazione. Una finale persa con il risultato di 2-1 in favore dei padroni di casa. E la settimana scorsa la sconfitta nella finale di Coppa Italia con la Juventus, persa per due reti a zero. Due ferite non del tutto chiuse. Le brucianti sconfitte ardevano ancora nell’anima dell’attaccante prendendosi quindi sulle redini l’intera Atalanta e portarla alla vittoria.

Una vittoria dell’Atalanta che mancava dall’anno ’62/’63, anno in cui vinse la Coppa Italia, il primo trofeo degli orobici. Una finale che vinse contro il Torino per 3-1, e anche in quel caso vi fu una tripletta, quella di Angelo Domenighini. Sono dovuti passare sessantuno anni prima che un altro giocatore atalantino segnasse una tripletta in finale e vincesse la competizione. Il secondo trofeo della storia dell’Atalanta. Ademola Lookman, supereroe per una notte, supereroe della Dea.

Foto: The Sun

Simmaco Munno

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About Simmaco Munno

Nato e cresciuto a Santa Maria Capua Vetere, provincia di Caserta, quando il grunge esplodeva a livello globale, cioè nel ’91, e cresciuto a pane e pallone, col passare del tempo ha iniziato a sviluppare interessi come la musica (sa mettere le mani almeno su tre strumenti) la letteratura e la linguistica. Con un nome provinciale e assonante con la parola sindaco, sogna di poter diventare primo cittadino del suo paese per farsi chiamare “Il sindaco Simmaco”.

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