Cristina Frazzica, 31 anni, è stata travolta e uccisa mentre si trovava in kayak con un suo amico a Posillipo, Napoli, domenica pomeriggio. Secondo le ricostruzioni, la piccola imbarcazione dove si trovavano i due sarebbe stata investita da uno yacht a tutta velocità. Ignota ancora l’identità del conducente. Nel frattempo la barca è stata individuata e adesso si aspetta il sequestro dell’imbarcazione.
Gli investigatori della polizia giudiziaria e della procura si sono affidati alle immagini dei sistemi di video sorveglianza della residenza presidenziale Villa Roseberry per ricostruire l’accaduto. Dalle immagini si nota che dopo l’incidente chiunque fosse alla guida dell’imbarcazione ha proseguito dritto senza fermarsi.
L’amico della ragazza che ha perso la vita, Vincenzo Carmine Leone, racconta al Mattino ancora in stato di shock gli ultimi istanti della tragedia in mare. L’uomo afferma che contro di loro quel giorno si è scagliato un bolide ad alta velocità, con la prua in alto come se fosse impennata. I due ragazzi hanno cercato di attirare come potevano l’attenzione del guidatore senza esiti positivi. Così si sono buttati in acqua, ma ormai era troppo tardi.
L’uomo è riuscito a salvarsi restando più tempo possibile sott’acqua, mentre per la donna non c’è stato niente da fare. La ragazza era stata colpita dalle eliche dell’imbarcazione. Quando il giovane ha visto il corpo dell’amica ha ripreso possesso del kayak per chiedere aiuto alla prima imbarcazione nei paraggi.
Cristina era nata a Taurianova, in provincia di Reggio Calabria, ed era figlia di una coppia di emigrati partiti dalla frazione di San Martino. I suoi genitori si erano stabiliti a Voghera, provincia di Pavia, e proprio lì Cristina aveva trovato la sua strada come ricercatrice. La notizia della tragedia che ha coinvolto la ragazza ha scosso anche il suo paese d’origine, Gioia Tauro. Sulla ragazza sarà effettuata l’autopsia.
Foto: zazoom.it
Simmaco Munno
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Nato e cresciuto a Santa Maria Capua Vetere, provincia di Caserta, quando il grunge esplodeva a livello globale, cioè nel ’91, e cresciuto a pane e pallone, col passare del tempo ha iniziato a sviluppare interessi come la musica (sa mettere le mani almeno su tre strumenti) la letteratura e la linguistica. Con un nome provinciale e assonante con la parola sindaco, sogna di poter diventare primo cittadino del suo paese per farsi chiamare “Il sindaco Simmaco”.