Andrij Lunin dopo anni di prestiti e panchine si sta rivelando un portiere affidabile. Gli infortuni di Courtois prima, e di Kepa poi, hanno spianato la strada al portiere ucraino classe’99. Arrivato al Real Madrid nel 2018 come giovane promessa del calcio europeo, sta finalmente trovando continuità. Tra rigori parati e prestazioni di alto livello, Lunin sta rilanciando la sua carriera. E forse potrebbe ritrovare anche il posto nazionale.
Quando sei un giovane giocatore del Real Madrid sei costretto ad accettare tutto. Molte panchine, prestiti secchi ad altre squadre, o addirittura essere considerati non all’altezza. E ci si domanda spesso come mai si giochi nel Real. Il fascino della squadra più titolata al mondo, della società più desiderata da ogni calciatore, ti porta ad accettare una realtà nuda e cruda: quella di non essere all’altezza. Se poi consideriamo che molto spesso sembri ci si soffermi anche sulla provenzienza del giocatore che cade nei pregiudizi calcistici al non avere una seconda chance. Ødegaard ne è il perfetto esempio.
Lunin fino a qualche mese fa era considerato in partenza per la prossima finestra di mercato invernale, ovvero gennaio 2024. La scelta di virare sull’ex portiere del Chelsea Kepa dopo l’infortunio di un altro ex Blues Courtois, ha sicuramente inflitto un duro colpo al portiere ucraino. Non solo a lui, ma anche al suo entourage: la famiglia. Tanto da considerare che la permanenza al Real Madrid sia di troppo, ma anche giunta al capolinea.
Il fato, però, sa metterci del suo in alcune occasioni. E sono occasioni che non vanno mai sprecate. Non solo bisogna meritarsi di essere parte di una società importante e vincente, ma anche farsi trovare pronto per qualsiasi evenienza. E così nella serata della quarta giornata di Champions League prevista contro lo Sporting Braga, Kepa, il quale era stato preso a causa dell’infortunio di Courtois, si infortuna anch’egli nel riscaldamento del pre-partita. Una situazione paradossale, al limite del tragicomico per il Real Madrid. Spazio quindi a Lunin.
In campo contro il Braga tra i pali scende proprio il terzo portiere, secondo dopo l’infortunio di Courtois. Al quinto minuto di gioco l’arbitro fischia un rigore per i portoghesi. Già c’è la prima prova per l’estremo difensore ucraino. In quegli istanti quegli undici metri tra il pallone e la porta dinanzi a Lunin appare un bivio: la strada per la gloria o la strada per l‘anonimato. Essere re o semplice comparsa di quella notte. E Lunin, da buon esponente delle merengues, sceglie la prima strada, quella della gloria.
La rincorsa di Djalò nel battere il rigore è quella classica, senza saltelli o pause per ingannare i portieri. Un tiro di una potenza moderata orientato alla destra del portiere di Krasnohrad, a botta sicura, come si usa dire nel gergo calcistico. C’è un problema, però, manca la precisione. Il tiro, sebbene sia ben calibrato, non è molto preciso, non è molto angolato. L’intuito di Lunin ha la meglio sull’attaccante spagnolo di orgini guineensi: rigore parato e porta inviolata. Vittoria per 3-0 del Real Madrid, e grande prestazione di Lunin.
Coetaneo di Donnarumma, proprio come il portiere italiano Lunin debuttò giovanissimo in prima squadra con la maglia del Dnipro. Donnarumma fece il suo debutto nel 2015, mentre Lunin nel 2016. Dal Dnipro passerà in seguito al Zorya Luhansk, e le buone prestazioni gli varranno anche la chiamata dalla nazionale all’età di 19 anni.
Nel 2018 sarà acquistato dal Real Madrid nel 2018 per 8,5 milioni di euro. Da lì comincerà una serie di prestiti: Leganés, Valladolid e Oviedo. In queste squadre scenderà in campo pochissime volte, tanto da non essere più la prima scelta per la porta della nazionale ucraina, con cui conta solo nove presenze. Nel frattempo un altro portiere ucraino stava facendo parlare di sé: il classe 2001 Anatalij Trubin, portiere dello Shakhtar Donetsk e acquistato dal Benfica nell’agosto del 2023.
Nonostante i due anni in di differenza, Trubin ha conquistato la nazionale sia grazie alle sue prestazioni ma anche alla titolarità nella squadra ucraina prima e portoghese dopo. E difatti ha una presenza in più rispetto a Lunin.
Le ultime prestazioni di Lunin si stanno rivelando più che affidabili. Possiede reattività sia nel respingere i palloni con le mani che con i piedi. Abile nelle uscite, è inoltre anche un buon para-rigori, ne ha già parati nove su ventidue. Arrivato all’età di ventiquattro anni è tempo di trovare continuità per il benessere sia personale e sia della propria carriera.
Il contratto con il Real Madrid scadrà nel 2025, e stesso il club madrileno ha lasciato libertà al giocatore nel restare o andare via. Il futuro di Lunin, quindi, è incerto, ma con delle prestazioni di questo calibro il selezionatore della nazionale ucraina avrà adesso l’imbarazzo della scelta tra i pali.
Foto: Planet Sport
Simmaco Munno
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Nato e cresciuto a Santa Maria Capua Vetere, provincia di Caserta, quando il grunge esplodeva a livello globale, cioè nel ’91, e cresciuto a pane e pallone, col passare del tempo ha iniziato a sviluppare interessi come la musica (sa mettere le mani almeno su tre strumenti) la letteratura e la linguistica. Con un nome provinciale e assonante con la parola sindaco, sogna di poter diventare primo cittadino del suo paese per farsi chiamare “Il sindaco Simmaco”.