Si è spento all’età di 76 anni l’allenatore svedese più vincente della storia, Sven-Goran Eriksson, a causa di un tumore al pancreas. Eriksson è stato uno dei commissari tecnici più amati in Italia, ma anche all’estero. L’unico allenatore a vincere nello stesso anno campionato e coppa nazionale in tre Stati diversi: Göteborg (Svezia), Benfica (Portogallo) e Lazio (Italia). Nella sua carriera vanta 16 trofei vinti in campo nazionale, e 6 in campo internazionale, per un totale di 21 trofei. E tre trofei individuali: Timone d’Oro nel 1995, Trofeo Maestrelli nel 1999, e migliore allenatore nel 2000.
Inoltre è l’unico ad aver vinto con due squadre della stessa città: Roma. L’allenatore svedese vinse due Coppe Italia, la prima con la Roma nell’anno ’85/’86, e la seconda con la Lazio nel ’97/’98 e ’99/’00. Anno in cui vinse anche lo scudetto con i biancocelesti.
Eriksson, così come era chiamato in Svezia, nacque nel 1948 a Sunne e crebbe a Torsby, sempre nella contea del Värmland. Una contea in cui molto abitanti hanno lontane origini finlandesi, proprio come lui. Da sempre appassionato di calcio, inzia la sua carriera da calciatore da terzino nel 1961 con la maglia del Torsby IF. In seguito avrà solo esperienze nelle serie inferiori svedesi con l’SK Sifhälla, KB Karlskoga, e Västra Frölunda. Fino a quando un grave infortunio al ginocchio metterà fine alla sua carriera da calciatore all’età di 27 anni.
La sua carriera da allenatore inizia l’anno dopo l’infortunio come vice nel Degefors, per poi diventare l’allenatore principale l’anno dopo nel 1977. Con il Degefors vincerà la Division 3, per poi ricevere la chiamata del Göteborg. E proprio con i blåvitt che Svennis, comincerà a vincere e a farsi notare nel calcio europeo. Infatti alla sua prima panchina importante, vince il campionato nel 1979, Si ripeterà nel 1982 quando porterà il Göteborg a vincere campionato, Coppa di Svezia e Coppa Uefa, prima e unica squadra svedese a vincere una competizione internazionale.
L’anno dopo lascerà la Svezia per approdare in Portogallo, al Benfica. Eriksson dimostra subito di poter competere in un campionato più prestigioso di quello svedese. Alla sua prima esperienza in terra lusitana vince sia il campionato che la Coppa di Portogallo, oltre a disputare per il secondo anno consecutivo un’altra finale di Coppa Uefa. Questa volta, però, perdendo contro l’Anderlecht.
Il Benfica è uno dei club con cui Eriksson si lega di più. Infatti oltre a vincere nuovamente il campionato l’anno successivo (’83/’84), lo porterà ancora una volta sull’olimpo dei vincenti nel 1989 con la vittoria della Supercoppa di Portogallo, e nel ’90/’91 vincendo per la terza volta il campionato portoghese. Il 1989, tra l’altro, fu anche l’anno in cui Eriksson riuscì a far arrivare il Benfica alla finale di Coppa dei Campioni, persa in seguito ai danni del Milan di Arrigo Sacchi. Nello spazio temporale che va dal 1984 al 1989 allenerà in Italia, prima nella Roma e poi nella Fiorentina, prima di far ritorno a Lisbona.
L’avventura con la Roma per Eriksson si rivelerà alquanto positiva. Al suo secondo anno andrà vicino alla conquista dello scudetto, ma riuscirà comunque a vincere la Coppa Italia. Dopo tre anni sulla panchina giallorossa, Svennis passerà alla Fiorentina. I suoi risultati, però, non saranno quelli sperati. Dopo due anni sulla panchina viola, Eriksson tornerà in Portogallo, per poi far ritorno in Italia nel 1992 come allenatore della Sampdoria.
La società genovese era ormai al suo tramonto culminato con la vittoria del campionato nella stagione appena tracorsa: ’91/’92. Eriksson, infatti, fu spettatore del declino dell’era Mantovani in quei cinque anni sulla panchina blucerchiata. Prima però di lasciare la Liguria, porterà la Sampdoria a vincere lasua quarta Coppa Italia della storia nell’anno ’93/’94.
Il secondo capitolo nella capitale italiana, questa volta sponda Lazio, è sicuramente il più importante per Eriksson. Al primo anno, infatti, conquista la Coppa Italia. L’anno dopo nel 1998 vincerà, invece, la Supercoppa Italiana e la Coppa delle Coppa. Nel 1999 si aggiudicherà la . Ed è l’inizio di un’avventura vincente per Eriksson e per i biancocelesti. L’anno 1999/2000 li consacra come una delle migliori squadre d’Italia aggiucandosi nuovamente Coppa Italia, Supercoppa europea e Supercoppa italiana, ma anche la conquista dello scudetto. Il secondo della storia della Lazio.
Saranno gli ultimi trofei vinti dell’allenatore svedese. Una carriera che terminerà nel 2019 dopo aver allenato le Filippine. Dopo la Lazio ci furono vetrine importanti come ct dell‘Inghilterra, ma anche Manchester City, prima dell’arrivo degli sceicchi, e delle parentesi nel campionato cinese.
Simmaco Munno
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Nato e cresciuto a Santa Maria Capua Vetere, provincia di Caserta, quando il grunge esplodeva a livello globale, cioè nel ’91, e cresciuto a pane e pallone, col passare del tempo ha iniziato a sviluppare interessi come la musica (sa mettere le mani almeno su tre strumenti) la letteratura e la linguistica. Con un nome provinciale e assonante con la parola sindaco, sogna di poter diventare primo cittadino del suo paese per farsi chiamare “Il sindaco Simmaco”.