È da poco uscita la classifica delle prime venti università italiane e nessuna di esse è del Sud Italia. Guardando a questa classifica uno studente di un ateneo del meridione potrebbe restare deluso dal basso ranking della propria università, ma da pochi giorni a questa parte ne resterà di sicuro scoraggiato. Infatti, è stato emesso un emendamento secondo il quale per superare un concorso pubblico, non occorre solo avere un buon voto di laurea ma anche aver frequentato un ateneo di prestigio.
Marco Meloni, deputato del PD, è l’autore dell’emendamento. Il politico è rimasto spiazzato dalle polemiche che sono scaturite dall’approvazione della legge. A suo dire, la riforma era stata intrapresa inizialmente per abolire il voto minimo di accesso ai concorsi pubblici; in seguito, spiega il deputato, il governo ha apportato delle modifiche sostanziali. Il PD stesso si giustifica dicendo che l’intento è quello di evitare che uno studente proveniente da un’università a “manica larga” possa superare un altro che ha terminato gli studi in un ateneo che concede difficilmente voti alti. Meloni, inoltre, rassicura dicendo che questa riforma è una legge delega e che dunque c’è tempo per apportare le giuste modifiche.
Inevitabili comunque le proteste degli altri esponenti politici. Il M5S denuncia come un simile emendamento segni la fine di ogni forma di uguaglianza. I restanti partiti dell’opposizione ritengono la riforma come un ulteriore limite al diritto allo studio. Infine, bisogna sottolineare come i parametri di valutazione delle università siano relativi e quasi mai obiettivi. Inevitabile dunque l’insorgere di diversi paradossi: ad esempio un 100 di un ateneo potrebbe avere meno peso del 95 di un altro ateneo a seconda degli indici di cui si tiene conto. Infatti la graduatoria U-Multirank, stilata dall’UE, che mette a confronto le diverse università del mondo, privilegia Bocconi, Politecnico di Milano e Trieste condannando agli ultimi posti Messina, Cassino e Reggio Calabria. Ma secondo gli indicatori nazionali i voti di laurea di Cassino avrebbero più peso dei voti di laurea di Trieste.
Claudio Nicolosi
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