È tempo di sessione d’esami! Già, perché, come sappiamo tutti noi studenti universitari, a febbraio, maggio, luglio e novembre vi sono le fatidiche – o tanto odiate – sessioni d’esame. C’è chi riesce a prepararsi giusto in tempo per sostenerne qualcuno, e c’è chi, al contrario, rimane impantanato fra miliardi di appunti e libri. Come venirne a capo, a volte, diventa impossibile, preferendo, quindi, lasciar perdere per poi riprovare alla sessione successiva. I più temerari, invece, piuttosto che portarsi ancora dietro per molto tempo determinate materie complicate, si ostinano a prepararne anche solo una e nel migliore dei modi, riducendosi, a volte, all’ultimo momento però (causa impegni di varia natura, o anche la distrazione). Dato questo, come presentarsi all’esame in perfette condizioni pur avendo studiato poco e maluccio? Continua a leggere (senza distrarti anche qui) e lo scoprirai. Secondo la scienza – e come riporta Cosmopolitan – riuscire è possibilissimo!
Quanti di noi, spesso, o per scocciatura, o per mancanza di volontà, hanno aperto i libri con l’intento di leggere solamente, senza ripetere a voce alta, cercando di memorizzare quante più nozioni possibili? È probabile che sia, forse, il sistema più ambito dagli studenti, con conseguenze, a volte, poi disastrose all’esame (se il professore è esigente). Eppure, il metodo dello Skimming consiglia di approcciarsi a uno studio “veloce” proprio così, che, in altre parole, aiuterebbe a memorizzare i macro-concetti senza approfondire particolarmente quanto, in realtà, ci sia scritto nel riassunto realizzato. Ideale, quindi, per una conoscenza generale, non analitica.
Prendere appunti non è sempre la cosa più semplice del mondo; anzi, la tendenza è quella di scrivere ogni singola parola pronunciata dal professore, con la convinzione che ripassando, successivamente, ci si riesca a giostrare fra le migliaia di frasi scritte. E tutto questo può andar bene se forniti di tempo a sufficienza per acuire la conoscenza in merito a quella materia, ma se, al solito, ci si sia “dimenticati” dell’esame per dedicarsi prevalentemente ad altro, il metodo Cornell può tornare utile al fine di suddividere, con precisione, tutte le informazioni. Nello specifico, basta prendere un foglio e ripartirlo in tre sezioni: quella centrale in cui riportare gli appunti più importanti da ricordare assolutamente; quella laterale in cui immettere le parole chiave di ogni paragrafo per ricordarne meglio i concetti; e quella situata nella parte bassa, in cui scrivere le note di alcune informazioni da ricordare all’esame. Online sono disponibili fogli già così frazionati, per uno studio mai più semplice di così!
Sappiamo tutti cosa sono i tag, ovvero, termini associati a un’informazione, che ne rendono più semplice la ricerca. In tal proposito, ecco il metodo che consente di studiare, e memorizzare, i concetti di una determinata materia per mezzo di termini o immagini, giacché il nostro cervello riesce a immagazzinare meglio i dati, anche moli infinite, proprio attraverso queste due funzioni. Rammentare un concetto per mezzo di siffatte etichette è davvero molto semplice, e se alcuni sono imbattibili nel creare post virali tramite tag, riusciranno a conseguire interrogazioni da 30 – e lode, eh!
Anastasia Gambera
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