Agricoltura sostenibile, evoluzione delle filiere q, riduzione degli sprechi ed il costante impegno dei ricercatori catanesi per raggiungere soluzioni innovative e progetti che consentano, nel rispetto dell’ambiente, di tutelare la biodiversità siciliana: questi sono i temi che, a partire da ieri, 26 giugno e fino al mese di ottobre, verranno discussi dai rappresentati dell’Università di Catania che terranno seminari e conferenze presso il padiglione Italia, portando così l’importante contributo dell’Ateneo siculo ad Expo 2015. Durante il seminario che ha dato il via alla serie di eventi che, per una settimana consecutiva, vedrà protagonista del padiglione Italia proprio l’Università catanese, si è discusso della “Biodiversità nel Mediterraneo”, ponendo l’accento sulla produzione, diffusione e valorizzazione di prodotti tipicamente siciliani quali agrumi, cereali e olio d’oliva.
Per l’appuntamento dell’1 luglio, invece, è prevista una lectio magistralis dello storico dell’Università parigina X Nanterre, Henry Bresc, sul tema “Zucchero, burro, tonno salato e pane bianco”. “Cuccagna, gusti e paradossi nella Sicilia medievale” a seguire, interverranno sul tema alcuni docenti dell’Ateneo etneo: Stefano La Malfa col suo contribuito Germoplasma e nuove varietà agrumicole, e Paolo Guarnaccia con Germoplasma e frumento di rinnovato interesse. Tra i relatori, anche l’ esponente del Distretto Agrumi di Sicilia, Federica Argentati, Manfredi Barbera per i Premiati oleifici Barbera, Adriana Santanocito ed Enrica Arena di Orange Fiber e Vilfredo Raymo della Simone Gatto; presente anche il prof. Biagio Pecorino per rappresentare il Distrettounico Cereali di Sicilia.
A seguire, sempre nel mese di luglio, una conferenza dal titolo “I borghi più belli d’Italia: la proposta della Sicilia ai tour operator” che avrà come principale obiettivo quello di promuovere un turismo “intelligente” in alcune delle città sicule più ricche di storia della penisola e che, al contempo, rappresentino al meglio la biodiversità dell’ambiente siciliano. Completano il ricco calendario degli eventi previsti durante la prima settimana riservata alla Regione Siciliana (che si concluderà il 7 luglio), i seminari: “Smart Land: una nuova alleanza tra città intelligenti e borghi sostenibili“, “La dieta mediterranea e Sicily: valorizzazione delle eccellenze della Sicilia”, “BioSicilia! Un nuovo modello di sviluppo sostenibile”, “Cereali”, “Frontiera Mediterranea”, “La frutta secca siciliana”, “Offerta degli Dei, nutrimento per gli uomini”, “Sicilia del vino: passato, presente e futuro. A mosaico f Wine!”, “L’agricoltura eroica”, “Mangiare sano: sicurezza e consapevolezza alimentare”, “Ortofrutta: dal carciofo al ficodindia, dalle fragole agli agrumi di Sicilia”, e, per concludere, i seminari “Un mare di opportunità: economia del mare e del pescato in Sicilia” e “L’uva siciliana”.Una seconda settimana, nuovamente dedicata alla Sicilia, comincerà poi il 16 ottobre, con una conferenza dal tema “L’Oro verde: l’oro siciliano”, alla quale seguiranno i seminari: “Il vending, per il cibo fresco di qualità”, “Lattiero-caseario e carni”, “EXP’UP! Il futuro è l’innovazione”, “Tecnologie per la pesca”, “L’agricoltura di precisione e l’intelligenza artificiale”; l’evento conclusivo, previsto per il 21 dello stesso mese, sarà infine con la conferenza “Internazionalizzazione delle conoscenze e dei saperi”.
Come si può notare, il programma presentato ad Expo dall’Università di Catania è decisamente ricco e diversificato e per questo «bisogna ringraziare lo straordinario impegno dei nostri colleghi», ha spiegato il prorettore dell’Ateneo siculo Alessandra Gentile che coordinerà l’Università durante l’Esposizione Universale. La Gentile pone, inoltre, l’accento su come il programma non sia soltanto ricco, ma anche estremamente qualificato, grazie all’apporto di altri atenei siculi che esporranno alcuni progetti all’interno del padiglione Italia in collaborazione con UNICT e coordinate dalla Conferenza dei Rettori (CRUI). Dal canto suo, il rettore Giacomo Pignataro, sottolinea l’intenzione di far notare ai visitatori dell’Esposizione Universale con quanta dedizione i ricercatori dell’Università di Catania si impegnano nello sviluppo di soluzioni innovative e vantaggiose, col fine di favorire i giovani siciliani che desiderano proseguire gli studi nella loro terra senza essere costretti ad andarsene; un intento altamente nobile che potrebbe finalmente servire a puntare i riflettori sulle buone qualità dell’Ateneo catanese, degno candidato a quell’eccellenza che saprà ben dimostrare grazie al suo contribuito ad Expo 2015.
Simona Raimondo
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